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  • Venerdì 8 marzo 2024

Cos’ha detto Joe Biden nel discorso sullo stato dell’Unione

È stato il primo grande appuntamento pubblico del presidente nel mezzo della campagna elettorale: ha attaccato più volte il suo avversario Donald Trump, pur senza mai nominarlo

(Shawn Thew/Pool via AP)
(Shawn Thew/Pool via AP)
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Giovedì sera, mentre in Italia era la notte tra giovedì e venerdì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto il consueto discorso sullo stato dell’Unione, un appuntamento annuale della politica statunitense con cui il presidente si rivolge ai parlamentari e al paese per fare il punto sulla sua attività e sulle condizioni della nazione.

Quello di quest’anno era un discorso particolarmente atteso perché è avvenuto nel pieno della campagna elettorale per le primarie di Democratici e Repubblicani, che stanno scegliendo il proprio candidato per le elezioni presidenziali di novembre. Peraltro è stato fatto pochi giorni dopo il cosiddetto “Super Tuesday”, il giorno in cui si è votato in più stati contemporaneamente.

Come previsto Biden ha vinto in quasi tutti gli Stati in cui si votava, anche se non ha stravinto (e ha persino perso contro un candidato sconosciuto alle isole Samoa Americane, i cui cittadini però non voteranno a novembre). Per i Repubblicani, invece, ha vinto quasi ovunque l’ex presidente Donald Trump, la cui unica avversaria di rilievo Nikki Haley si è ritirata poco dopo i risultati.

Prima del “Super Tuesday” Biden non aveva fatto grossi discorsi pubblici o dato interviste a grandi network televisivi né ai principali quotidiani, e si ipotizzava che potesse puntare sul discorso sullo stato dell’Unione per parlare degli obiettivi nella campagna elettorale contro Trump, il quale da tempo è dato in leggero vantaggio a livello nazionale da tutti i sondaggi.

In effetti è stato così, e Biden ha usato il discorso di giovedì sera per attaccare Trump su alcuni dei temi più importanti per l’elettorato americano, come per esempio il contrasto alla migrazione illegale. Il tema è da mesi al centro di ogni dibattito politico, e Trump e il Partito Repubblicano stanno impostando la loro campagna presidenziale sull’emergenza al confine con il Messico. Il 68 per cento degli americani oggi ritiene che le politiche di Biden sulla questione siano state inefficaci, e anche per questo la sua amministrazione negli ultimi mesi si è dimostrata disponibile a scendere a compromessi, attirandosi le critiche da sinistra di chi ritiene che stia adottando sulla questione un approccio troppo conservatore.

Il Congresso però è bloccato da mesi in cerca di un accordo su un disegno di legge che renderebbe più difficile chiedere l’asilo per i migranti irregolari che arrivano al confine con gli Stati Uniti dal Messico, e aumenterebbe i finanziamenti per le agenzie che controllano la frontiera. I Repubblicani più critici riguardo all’accordo sostengono che il testo non contenga misure sufficientemente dure e restrittive per contrastare l’immigrazione illegale. Ma soprattutto Donald Trump avrebbe dato ai politici più vicini a lui l’indicazione di non cercare alcun compromesso per questioni meramente elettorali.

Nel discorso di giovedì sera Biden ha detto che l’accordo «salverebbe vite» e «porterebbe ordine al confine», e ha accusato direttamente Trump di volerlo bloccare, anche se non ha mai fatto il suo nome per tutta la serata, ma lo ha chiamato solo «il mio predecessore». «Mi è stato detto che il mio predecessore ha chiamato i Repubblicani al Congresso e ha chiesto loro di bloccare il disegno di legge. Sente che sarebbe una vittoria politica per me e una sconfitta politica per lui. Ma non si tratta di lui o di me. Sarebbe una vittoria per l’America!», ha detto Biden. «Amici Repubblicani, lo dovete al popolo americano di far passare questo disegno di legge. Dobbiamo farlo. E, se il mio predecessore mi sta guardando, gli dico che invece di fare giochi politici e fare pressione sui membri del Congresso per bloccare questo disegno di legge, dovrebbe unirsi a me nel dire al Congresso di approvarlo!».

Nel discorso ha anche parlato della questione dell’aborto, dopo che nel 2022 la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva revocato il diritto all’interruzione di gravidanza a livello federale, ribaltando la storica sentenza Roe v. Wade. Biden ha detto che se gli elettori americani sceglieranno un nuovo Congresso con una maggioranza di deputati favorevoli all’aborto, si impegnerà per ripristinare il diritto a livello federale.

L’altra grossa questione che ha affrontato nel discorso è stata la situazione del Medio Oriente, e la guerra in corso nella Striscia di Gaza. Biden ha detto che l’unica soluzione per risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi è quella di due Stati. «Non c’è altra strada che garantisca la sicurezza e la democrazia di Israele. Non esiste altra strada che garantisca ai palestinesi di vivere in pace e dignità. Non esiste altra strada che garantisca la pace tra Israele e tutti i suoi vicini arabi, compresa l’Arabia Saudita».

Ha poi annunciato che l’esercito degli Stati Uniti costruirà un molo temporaneo sulla costa della Striscia di Gaza per facilitare la consegna degli aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. Il molo servirà ad accogliere grandi navi che trasportano cibo, acqua, medicinali e materiali per costruire ripari temporanei nella Striscia. Biden ne ha parlato come di una missione di «emergenza» per aiutare la popolazione della Striscia di Gaza, ma ha anche detto che «Israele deve fare la sua parte. […] Deve consentire l’arrivo di più aiuti a Gaza, e garantire che gli operatori umanitari non finiscano nel fuoco incrociato».

Ha inoltre affrontato la questione della propria età avanzata, tema che i Repubblicani stanno usando per accusarlo di non essere in grado di sostenere un secondo mandato presidenziale. Biden, che ha 81 anni, ha risposto scherzandoci su: «So che potrebbe non sembrare così, ma sono in giro da un po’» e ha detto che la sua età gli ha insegnato ad «abbracciare» la libertà e la democrazia. «Alcune altre persone della mia età vedono una storia diversa. Una storia americana di risentimento, vendetta e punizione. Non sono io», ha detto nuovamente riferendosi a Trump, che di anni ne ha 77.