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  • Giovedì 7 marzo 2024

Come uno sconosciuto ha sconfitto Joe Biden nelle primarie delle Samoa Americane

L'imprenditore Jason Palmer ha vinto i caucus dei Democratici, con cartelli fatti a mano, sessioni di pulizia delle spiagge e una campagna su salute, cambiamento climatico e istruzione

(Jason Palmer/YouTube)
(Jason Palmer/YouTube)
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Come quasi sempre accade negli Stati Uniti, il presidente uscente non ha avversari di alto livello nelle primarie interne al suo partito in vista delle presidenziali. Joe Biden ha vinto ovunque fra i Democratici negli stati in cui si è votato finora, tranne che nelle isole Samoa Americane. Nell’arcipelago del Pacifico meridionale – abitato da circa 50mila persone – martedì il candidato più votato è stato Jason Palmer, un imprenditore originario del Maryland ma residente a Baltimora, per lo più sconosciuto a livello nazionale finora.

Palmer è stato di fatto l’unico candidato a fare una vera campagna elettorale sull’isola, grazie a una squadra di tre collaboratori, e centrando la sua proposta politica sui temi della salute, del cambiamento climatico e dell’istruzione. Non è mai andato nell’arcipelago, ma ha fatto comizi in videoconferenza su Zoom, e campagne sui social. Il suo comitato elettorale ha riempito le isole di cartelloni e cartelli, alcuni fatti a mano, e li ha piazzati sulle auto e nei giardini delle case. I tre collaboratori di Palmer, con l’aiuto di alcuni volontari, hanno anche organizzato eventi, come una sessione di pulizia delle spiagge.

La vittoria è ininfluente in termini assoluti, ma ha garantito però a Palmer una grande visibilità a livello nazionale.

(AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

(AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

Le Samoa Americane sono un “territorio” statunitense e non uno stato: hanno organi di autogoverno, non votano per il presidente degli Stati Uniti ma partecipano ugualmente al processo delle primarie, mandando 11 delegati alle convention (6 a quella Democratica, 5 a quella Repubblicana) che in estate sceglieranno il candidato di ciascun partito alle elezioni presidenziali. Le primarie nell’arcipelago, che si sono svolte durante il cosiddetto Super Tuesday, avevano la forma dei caucus: vengono organizzati piccoli dibattiti e comizi, durante i quali gli elettori possono esprimere pubblicamente la loro preferenza.

A quelli Democratici delle Samoa Americane hanno partecipato solamente 91 persone: 51 hanno votato per Palmer, 40 per Biden. Il successo permetterà a Palmer di portare alla convention in programma a Chicago tre delegati, su un totale di quasi quattromila. Nonostante i numeri ridotti di votanti e delegati, la vittoria di Palmer ha attirato attenzioni, anche perché è l’unica sconfitta di Joe Biden fino a oggi.

Jason Palmer ha 52 anni, non ha mai avuto un incarico politico, attualmente è socio di un fondo di investimento e in passato è stato vicedirettore della Fondazione benefica di Bill e Melinda Gates. Ha finanziato personalmente la sua campagna presidenziale con 500mila dollari. Ha raccontato di aver dedicato gran parte della sua vita lavorativa ai temi dell’istruzione, che ha riproposto anche nelle Samoa Americane. Ma ai grandi media nazionali che lo hanno cercato dopo la vittoria ha detto di aver prestato particolare attenzione all’ascolto dei problemi dei residenti, e di aver quindi promosso soprattutto le sue proposte sulla tutela della salute (e in particolare sull’esigenza di avere un secondo ospedale nell’arcipelago) e sulle misure di contrasto degli effetti del riscaldamento globale.

La vittoria però ha sorpreso anche lui, così come i vertici del partito Democratico. Non è la prima volta che nelle Samoa Americane le primarie hanno vincitori a sorpresa: nel 2020 nell’arcipelago i caucus furono vinti dal miliardario Michael Bloomberg. Fu la sua unica vittoria in quelle primarie, dopo una campagna partita con grandi mezzi ma risultata molto deludente.

Palmer dopo la vittoria ha detto di apprezzare il «grande lavoro» svolto da Biden, ma di ritenere che avrebbe dovuto lasciare spazio a una nuova generazione. Ha detto di voler offrire una «visione positiva e ottimistica del futuro» e di voler ora concentrare i propri sforzi sulle primarie in Arizona, dove si voterà il 19 marzo: presenterà una proposta di riforma dell’immigrazione in un documento di dodici pagine. Biden ha attualmente ottenuto circa 1.600 dei 1.968 delegati necessari: non sono attese sorprese nel resto delle primarie, da cui martedì si è ritirato anche uno dei due candidati minori con una qualche visibilità a livello nazionale, il deputato del Minnesota Dean Phillips (l’altra è la scrittrice e attivista politica Marianne Williamson).

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