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  • Domenica 25 febbraio 2024

Quanti soldati russi sono morti nella guerra in Ucraina?

Due media indipendenti russi ne hanno stimati 75mila dall'inizio della guerra alla fine del 2023, e hanno studiato la loro provenienza e l'andamento dei combattimenti

Il presidente russo Vladimir Putin passa in rassegna alcuni soldati
Il presidente russo Vladimir Putin passa in rassegna alcuni soldati (Sergey Guneev, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
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Tanto il governo russo quanto quello ucraino tengono segreto il numero dei propri soldati morti e feriti nel corso della guerra. I numeri ufficiali dei morti sono molto bassi: il ministero della Difesa russo annunciò nei primi mesi di guerra che i soldati russi morti erano poco meno di 6mila, e poi non aggiornò più quel numero. Domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che i morti ucraini dall’inizio della guerra sono 31 mila: è una cifra più credibile, che molti tuttavia continuano a ritenere sottostimata.

Per questo circolano da tempo stime indipendenti, fatte dalle agenzie d’intelligence occidentali o dai media. Per quanto riguarda la Russia, una delle ricerche più notevoli è stata pubblicata in questi giorni da due media indipendenti russi, Meduza e Mediazona, che lavorando su vari dati riguardanti la demografia, i lasciti testamentari e gli annunci di morte hanno stimato che in Russia tra l’inizio della guerra e la fine del 2023 sono morti 75mila soldati (anche se questa stima varia molto, come vedremo).

Se l’andamento dei morti è rimasto stabile anche a gennaio e febbraio del 2024, significa che i morti russi nei primi due anni di invasione dell’Ucraina sono stati 83mila.

Il metodo usato da Meduza e Mediazona per stimare il numero dei morti si basa soprattutto sull’analisi del registro dei lasciti testamentari. È ritenuto uno dei migliori anzitutto per la sua affidabilità. E poi perché consente di identificare, almeno a grandi linee, l’origine e la demografia dei soldati, ma soprattutto di trarre alcune conclusioni a posteriori sull’andamento dei combattimenti. Per esempio benché dal punto di vista militare le cose siano andate abbastanza bene per l’esercito russo, il numero di morti è sempre rimasto grossomodo lo stesso: la Russia continua a perdere circa 120 soldati al giorno in Ucraina.

Bisogna ovviamente ricordare che stiamo parlando di stime, dunque soggette a incertezza. Anche il dato di 75mila morti fino a fine del 2023 è il valore più probabile, e nella ricerca dei due giornali russi il numero effettivo dei morti in realtà oscilla tra due estremi, 66mila e 88mila.

Questo dato però è coerente con altre stime pubblicate in questi mesi. Di recente l’intelligence britannica aveva parlato di 80mila morti. Qualche mese fa quella statunitense aveva fatto stime più alte, che si attestavano sui 120mila morti.

I dati di Meduza e Mediazona mostrano inoltre un notevole aumento delle morti in concomitanza delle battaglie più sanguinose, come quella di Bakhmut e, più di recente, quella per la cittadina di Avdiivka (per la quale però i dati sono ancora abbastanza parziali, perché arrivano soltanto alla fine dell’anno scorso).

La cosa forse più interessante dei dati è il cambiamento della demografia dei soldati russi morti. All’inizio dell’invasione, quando la Russia tentò di occupare la capitale ucraina Kiev, il grosso dei morti erano soldati professionisti. Ma entro la fine del 2022 i soldati di professione sono stati gradualmente rimpiazzati anche nelle liste dei morti da criminali fatti uscire dalla prigione e da mercenari del gruppo Wagner.

In generale, i criminali fatti uscire di prigione sono la seconda categoria più presente tra i morti russi: sono il 19 per cento, dopo il 25 per cento dei soldati professionisti.

Nell’estate del 2023 il gruppo Wagner si è rivoltato contro lo stato russo, e quasi all’improvviso i suoi uomini sono spariti dalle liste dei morti compilate da Meduza e Mediazona. Contemporaneamente però è tornato ad aumentare il numero dei militari professionisti uccisi: è un indicatore del fatto che, dopo il fallimento della rivolta e la morte del capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, molti dei suoi mercenari si sono arruolati nell’esercito (e hanno continuato a morire venendo però conteggiati come soldati professionisti).

Nel complesso è possibile stimare che circa l’1 per cento dei maschi russi tra i 20 e i 50 anni sia morto nella guerra in Ucraina.

La ricerca di Meduza e Mediazona parla soltanto delle perdite russe, e non di quelle ucraine. Le stime tuttavia sono piuttosto simili: quelle dell’intelligence statunitense, che risalgono ad agosto, parlavano di 70mila morti.