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  • Venerdì 9 febbraio 2024

Le foto dei trattori a Roma, pochi

La manifestazione di protesta degli agricoltori nella capitale è stata annullata, ma c'è stato comunque un corteo simbolico in centro

(Ansa/Giuseppe Lami)
(Ansa/Giuseppe Lami)
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Giovedì quattro trattori di “Riscatto Agricolo”, uno dei principali gruppi organizzatori delle proteste degli agricoltori di questi giorni, hanno sfilato in centro a Roma con bandiere tricolore e cartelloni. Il corteo è stato più che altro simbolico, visto che la grande manifestazione prevista per venerdì e annunciata come uno dei momenti principali della protesta era stata annullata. Nel frattempo sempre venerdì il governo ha deciso di non far pagare l’IRPEF agli agricoltori, anche se con alcuni limiti: l’abolizione di quell’esenzione, arrivata poche settimane fa nella legge di bilancio, era uno dei motivi principali per cui gli agricoltori protestavano.

Attorno a mezzogiorno i trattori hanno sfilato in piazza della Repubblica, via Cavour e davanti al Colosseo, scortati dalle forze dell’ordine, tra qualche applauso. Dopo una breve sosta davanti al Circo Massimo, sono ripartiti per tornare al presidio di via Nomentana, nel nord-est della città, da dove erano partiti.

Giovedì il coordinamento nazionale “Riscatto Agricolo” aveva annullato la manifestazione prevista a Roma, che secondo gli agricoltori avrebbe attirato circa 2mila trattori, anche per limitare i disagi al traffico alla luce dei presidi delle ultime settimane. Il coordinamento aveva comunque anticipato che avrebbe portato a Roma «una delegazione» di dieci mezzi «a simbolo della protesta», in attesa di un confronto con il governo.

Nella maggior parte dei casi le manifestazioni degli agricoltori sono organizzate da piccole associazioni o gruppi di attivisti, che agiscono in modo indipendente ma hanno alcune posizioni comuni. Oltre al taglio dell’IRPEF, su cui infine hanno ottenuto delle concessioni, tra le altre cose criticano le politiche agricole europee, considerate eccessivamente ambientaliste e poco attente alle necessità dei lavoratori e sono contrari ai cosiddetti “cibi sintetici” .

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