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  • Mercoledì 7 febbraio 2024

Alla Camera degli Stati Uniti i Repubblicani hanno perso due votazioni importanti

Nonostante abbiano la maggioranza: prima è stata respinta la richiesta di impeachment del segretario per la Sicurezza nazionale, poi è stata bocciata una proposta di legge per velocizzare l'invio di aiuti a Israele

Il Congresso degli Stati Uniti (Drew Angerer/Getty Images)
Il Congresso degli Stati Uniti (Drew Angerer/Getty Images)
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Martedì 6 febbraio alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti i Repubblicani hanno perso due importanti voti su altrettante proposte da loro presentate, nonostante alla Camera abbiano la maggioranza. Prima la Camera ha respinto la richiesta di mettere sotto impeachment il segretario per la Sicurezza nazionale Alejandro Mayorkas, poi ha bocciato una proposta di legge per separare gli aiuti militari a Israele da quelli all’Ucraina con l’obiettivo velocizzarne l’invio.

L’impeachment per il segretario del dipartimento per la Sicurezza nazionale del governo Alejandro Mayorkas, che se approvato avrebbe portato alla rimozione forzata dal suo incarico, era stato chiesto per via delle politiche sull’immigrazione del governo del Democratico Joe Biden.

Secondo i Repubblicani Mayorkas si sarebbe rifiutato di far rispettare la legge in materia di immigrazione non applicando alcune misure decise dall’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump, come l’obbligo per le persone migranti di aspettare in Messico l’esito dell’esame della domanda di asilo. Secondo i Repubblicani le politiche di Mayorkas avrebbero contribuito negli ultimi mesi al grosso aumento dell’immigrazione illegale in arrivo dal Messico, un tema diventato centrale nella campagna per le elezioni presidenziali di novembre.

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La richiesta di impeachment è stata respinta con 216 voti contrari e 214 favorevoli: hanno votato contro quattro Repubblicani secondo cui la procedura avrebbe creato un pericoloso precedente per mettere sotto impeachment funzionari del governo sulla base di differenti posizioni politiche. Se avessero prevalso i “Sì” sarebbe stato il primo ministro di un governo americano messo sotto impeachment in quasi 150 anni, dopo il caso del 1876 del segretario alla Guerra William Belknap. I parlamentari avrebbero comunque dovuto confermare il voto anche al Senato, dove invece la maggioranza è dei Democratici e la richiesta sarebbe passata difficilmente.

Pochi minuti dopo il fallimento della richiesta di impeachment c’è stato il voto su un progetto di legge dei Repubblicani per inviare 17,6 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele, e separarli così dagli aiuti destinati all’Ucraina e a Taiwan (come invece era previsto da un accordo bipartisan raggiunto al Senato nei giorni scorsi).

La proposta di legge mirava a far fallire l’accordo raggiunto al Senato, in modo che il partito Repubblicano potesse continuare a opporsi agli aiuti all’Ucraina – tema su cui l’ala più radicale è particolarmente contraria – e al tempo stesso far arrivare gli aiuti a Israele rapidamente.

Il presidente Joe Biden, nei giorni scorsi, aveva duramente criticato la proposta di legge, accusando i Repubblicani di voler fare dei «giochi politici» invece di «lavorare in buona fede» per affrontare le questioni più urgenti: «La sicurezza di Israele dovrebbe essere sacra», aveva detto Biden, minacciando di porre il veto presidenziale sulla legge. Alla fine la proposta di legge è stata respinta con 167 voti contrari dei Democratici e 13 voti dei Repubblicani: questi ultimi hanno motivato la loro opposizione sostenendo che la proposta di legge non contenesse adeguate compensazioni con tagli alla spesa pubblica.