Alcuni ricercatori sostengono di avere un’immagine sonar dell’aereo di Amelia Earhart

Cioè della grande aviatrice statunitense scomparsa nel 1937 durante un tentato giro del mondo: ma ci sono grossi dubbi e scetticismi

Amelia Earhart nel 1935 (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)
Amelia Earhart nel 1935 (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)
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Il pilota ed ex ufficiale dei servizi segreti dell’aeronautica statunitense Tony Romeo sostiene di aver localizzato l’aereo di Amelia Earhart, la celebre aviatrice statunitense che scomparve nel 1937 mentre cercava di completare il giro del mondo in aereo e diventare la prima donna a compiere l’impresa. All’inizio di questa settimana Romeo ha pubblicato sui profili social della sua compagnia, Deep Sea Vision, un’immagine ottenuta col sonar di quello che sembra essere il relitto di un aereo appoggiato sul fondo dell’oceano Pacifico e che Romeo sostiene essere quello di Earhart. L’immagine è stata rilevata durante una spedizione compiuta nell’autunno del 2023.

Romeo non è il primo esploratore che sostiene di aver trovato dei resti di Earhart o del suo aereo e il fatto che per ora si tratti solo di un’immagine poco dettagliata ha reso alcuni studiosi del tema decisamente scettici. Altri ritengono però che l’apparecchiatura usata e la zona in cui Romeo dice di aver individuato quello che lui ritiene essere un aereo rendono la sua ipotesi abbastanza attendibile. In un’intervista con il Wall Street Journal Romeo ha detto che si sta organizzando per tornare nel luogo in cui il sonar ha rivelato la presenza dell’oggetto per ottenere delle foto più accurate.

Amelia Mary Earhart nacque il 24 luglio del 1897 ad Atchison, in Kansas, e si appassionò al volo da bambina. Mentre era all’università iniziò a lavorare per raccogliere i soldi per pagarsi le lezioni di volo e alla fine del 1922 portò il suo aereo a un’altitudine di 4.300 metri, stabilendo il record per una pilota, e la primavera successiva ottenne il patentino di volo: fu la sedicesima donna a riceverne uno dalla Federazione Aeronautica Internazionale. Negli anni successivi la sua attività di aviatrice la rese famosa e questo le permise di ottenere finanziamenti per le sue iniziative legate al volo, comprese le campagne per incentivare le donne a pilotare.

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Alla fine degli anni Venti fu la prima donna a pilotare un aereo da una costa all’altra del Nord America e ritorno e negli anni seguenti partecipò anche ad alcune competizioni di velocità, stabilendo nuovi record. Nel 1932, a 34 anni, divenne la prima donna ad attraversare l’Atlantico in volo in solitaria e nel 1935 fu la prima persona al mondo a compiere una traversata dalle Hawaii alla California: dopo queste imprese decise di provare a fare il giro del mondo in aereo in solitaria, ossia senza altri aerei che la seguissero, ma con un’altra persona a bordo che la aiutasse con la rotta, un flight navigator. Il primo e l’unico ad aver compiuto il giro del mondo in solitaria fino a quel momento era stato l’aviatore statunitense Wiley Post nel 1933. Dal momento che non sarebbe stata la prima persona a farlo, Earhart scelse un itinerario più lungo, di circa 47mila chilometri.

Il primo tentativo a marzo del 1937 non andò a buon fine e ci riprovò quindi il 2 luglio dello stesso anno partendo da Lae, in Papua Nuova Guinea, da cui avrebbe dovuto raggiungere l’isola di Howland, un piccolo atollo in mezzo dell’oceano Pacifico. A bordo con lei nel ruolo di navigatore c’era Fred Noonan, un altro pioniere dell’aviazione e capitano di nave. A causa di alcuni problemi tecnici, le comunicazioni tra l’aereo di Earhart e la motovedetta della Guardia costiera statunitense che avrebbe dovuto darle indicazioni via radio furono disastrose. Dall’aereo non arrivò più alcun segnale, e lei fu data per dispersa. Le ricerche delle settimane seguenti, peraltro molto costose, non portarono ad alcun risultato. La morte di Earhart e di Noonan fu formalmente dichiarata il 5 gennaio del 1939.

Amelia Earhart e Fred Noonan un mese prima della loro scomparsa davanti ad un aereo

Amelia Earhart e Fred Noonan un mese prima della loro scomparsa (Topical Press Agency/Getty Images)

La loro scomparsa, avvenuta in condizioni che ancora oggi sono poco chiare, ha ispirato innumerevoli teorie del complotto, miti e leggende metropolitane, che hanno spesso portato in secondo piano le sue imprese e la loro importanza nello sviluppare una cultura del volo a inizio Novecento. Negli ultimi 25 anni sono state condotte circa una ventina di spedizioni, quasi tutte abbastanza inconcludenti. Alcuni sostengono che Earhart avrebbe passato i suoi ultimi giorni sull’isola di Nikumaroro, un’isola deserta nel Pacifico: nel 1991 fu trovato un pannello che alcuni ritengono facesse parte dell’aereo usato per il volo e uno studio pubblicato nel 2018 sostiene che alcune ossa e vari oggetti trovati sull’isola nel 1940 appartenessero a lei.

Altri sostengono invece che l’aereo di Earhart e Noonan sia caduto nell’oceano e hanno quindi condotto spedizioni con apparecchiature adatte a individuare la presenza di oggetti in acque molto profonde. Sempre nel 2018, i responsabili della spedizione dell’International Group for Historic Aircraft Recovery avevano dichiarato di aver trovato il relitto dell’aereo della Earhart al largo di un’isola del Pacifico meridionale, citando un oggetto simile a un aereo rivelato dal sonar.

Tony Romeo ha detto al Wall Street Journal di aver iniziato a prepararsi alla sua spedizione nel 2021, vendendo tutte le sue proprietà commerciali e fondando Deep Sea Vision, una compagnia specializzata nell’esplorazione degli oceani. Per organizzare il viaggio e comprare la sofisticata attrezzatura necessaria per rivelare la presenza dell’aereo Romeo ha detto di aver speso 11 milioni di euro.

La spedizione è partita all’inizio di settembre dall’atollo di Tarawa, nello stato di Kiribati, vicino all’isola di Howland. A bordo di una nave da ricerca, Romeo e il suo equipaggio di 15 persone hanno cercato prove della presenza dell’aereo di Earhart per più di 100 giorni attraverso l’utilizzo di un sommergibile senza equipaggio che per 36 ore consecutive alla volta ha scandagliato un’area di oltre 13mila chilometri quadrati. Riguardando i dati acquisiti dal drone subacqueo “Hugin” alla fine del viaggio, che sembrava non aver prodotto alcun risultato, Romeo e la sua squadra hanno notato che un’immagine sonar di qualcosa che assomigliava a un aereo era stata catturata intorno al trentesimo giorno di spedizione: l’oggetto si troverebbe a 160 chilometri dall’isola di Howland a circa 5mila metri di profondità (il Titanic, per fare un paragone, si trova a circa 3.800 metri di profondità).

Secondo Dorothy Cochrane, curatrice del dipartimento di Aeronautica del National Air and Space Museum, il luogo dove Romeo dice di aver ritrovato l’aereo coincide con il punto in cui si ritiene che Earhart possa essere scomparsa. Gli esperti di sonar sentiti dal Wall Street Journal che hanno visto l’immagine concordano sul fatto che sia abbastanza insolita da meritare un controllo più ravvicinato.

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