“Io capitano”, candidato agli Oscar

Il film di Matteo Garrone racconta la storia di un ragazzo senegalese che cerca di raggiungere l'Italia via mare: se la vedrà tra gli altri con “Perfect Days” e “La società della neve”

(IMDb)
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Io capitano di Matteo Garrone, il film italiano che racconta la storia di un ragazzo senegalese che lascia il suo paese per cercare di raggiungere l’Italia via mare, ha ottenuto la candidatura come miglior film internazionale agli Oscar 2024. Il film era stato presentato lo scorso settembre all’80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove Garrone aveva vinto il Leone d’argento per la miglior regia, mentre Seydou Sarr, che interpreta il protagonista della storia chiamato sempre Seydou, il premio Marcello Mastroianni per il miglior attore emergente.

La prossima cerimonia degli Oscar si terrà nella notte tra il 9 e il 10 marzo a Los Angeles. Nella stessa categoria di Io capitano ci saranno Perfect Days (Giappone), La società della neve (Spagna), Das Lehrerzimmer (Germania) e La zona d’interesse (Regno Unito).

Ambientato quasi interamente in Africa, Io capitano segue la complicata impresa del giovane Seydou, che si mette in strada assieme al cugino Moussa verso il deserto del Niger, finisce in un centro di detenzione in Libia e infine riesce a salire su una barca scassata diretta verso l’Italia. Oltre che alla giuria internazionale del festival di Venezia e dalla critica italiana, il film è stato molto apprezzato dalla stampa di settore statunitense: sull’Hollywood Reporter Leslie Felperin lo ha definito «un viaggio epico, feroce a livello emotivo ma dopotutto confortante». Secondo il critico di Variety Guy Lodge è «il film più solido e puramente soddisfacente di Garrone dal successo internazionale ottenuto con Gomorra», uscito nel 2008.

La carriera di Garrone è cominciata nella seconda metà degli anni Novanta, e dopo l’apprezzato Gomorra è proseguita con film ispirati a storie di attualità e cronaca, tra cui Reality e Dogman, ma anche con storie di fantasia, come quelle raccontate ne Il racconto dei racconti – Tale of Tales e Pinocchio. Certi elementi fantastici si trovano anche in alcune scene di Io capitano, che sempre Felperin definisce «un’avventura punteggiata di momenti di orrore nauseante ma anche di bellezza e grazia incantevoli».

Il sistema attraverso il quale l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – l’ente che organizza i premi Oscar – seleziona ogni anno i cinque candidati nella categoria del miglior film internazionale (quello che fino al 2019 si chiamava “miglior film in lingua straniera”) è diverso rispetto a quello in vigore per la maggior parte delle altre categorie. Esiste una giuria ristretta all’interno dell’Academy che pre-seleziona i film che ogni nazione sceglie come propri rappresentanti: uno per ogni paese. In Italia questa scelta viene fatta ogni anno da una commissione dell’ANICA (l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) composta da giornalisti, produttori, distributori e addetti ai lavori.

In questi mesi Io capitano è stato candidato a numerosi premi, tra cui quello per il miglior film non in lingua inglese all’81esima edizione dei Golden Globe, i riconoscimenti per il cinema e la televisione assegnati quest’anno per la prima volta dalla fondazione non profit Golden Globe. È anche il quarto italiano a essere stato candidato agli Oscar negli ultimi vent’anni dopo È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, nel 2022, La grande bellezza, sempre di Sorrentino, nel 2014, e La bestia nel cuore di Cristina Comencini, nel 2006. Tra questi l’unico ad aver vinto il premio è stato La grande bellezza.

Prima di allora, altri 13 film italiani erano stati premiati con un Oscar: i più recenti La vita è bella di Roberto Benigni nel 1999, Mediterraneo di Gabriele Salvatores nel 1992 e Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore nel 1990.

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