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  • Mercoledì 6 dicembre 2023

I documenti riservati sul Qatargate diffusi da Politico

Contengono esempi concreti dell’attività di Antonio Panzeri, accusato di gestire una rete di corruzione al Parlamento Europeo

Panzeri durante una conferenza organizzata nel 2018 dal Parlamento Europeo (Parlamento Europeo, 2018)
Panzeri durante una conferenza organizzata nel 2018 dal Parlamento Europeo (Parlamento Europeo, 2018)
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Lunedì il sito di news Politico ha pubblicato alcune informazioni contenute in documenti interni alla procura federale belga sullo scandalo di presunta corruzione noto come “Qatargate“, che da circa un anno coinvolge diversi parlamentari europei, funzionari e lobbisti.

L’articolo di Politico non contiene novità inaspettate né cita altre persone rispetto a quelle già coinvolte perché incriminate o interrogate. I documenti trapelati però sembrano chiarire meglio le attività dell’ex parlamentare Pier Antonio Panzeri, accusato di essere a capo di una rete di corruzione che avrebbe tentato di influenzare alcuni parlamentari europei. Secondo l’accusa Panzeri avrebbe promesso loro soldi e benefici in cambio di decisioni favorevoli per alcuni paesi, su tutti Qatar e Marocco.

Politico scrive per esempio che Panzeri in un documento aveva annotato circa 300 attività compiute a favore dei propri datori di lavoro. In questo documento sarebbe citata anche Maria Arena, attuale deputata del Partito Socialista belga, molto vicina a Panzeri. Arena è stata interrogata nell’ambito dell’inchiesta ma non risulta incriminata dalla procura federale belga.

In vari altri passaggi del documento Panzeri dice di avere influenzato a favore dei propri datori di lavoro diverse decisioni prese dal Parlamento Europeo, alcune anche di alto livello, ma non è chiaro se davvero lo abbia fatto, e se abbia ottenuto quelle decisioni dando o promettendo soldi a parlamentari in carica. Il lobbismo è permesso all’interno del Parlamento Europeo, ma si trasforma in un’operazione di corruzione quando funzionari o parlamentari di una istituzione prendono una decisione in cambio di un vantaggio molto concreto: soldi, favori, vantaggi per sé o per i propri parenti o colleghi.

Le informazioni riportate da Politico vanno comunque prese con prudenza. In base agli ultimi sviluppi alcune accuse della procura sembrano essersi sgonfiate, l’inchiesta ha subito vari rallentamenti e sembra che il processo non inizierà prima della primavera del 2024.

Il caso era iniziato a metà dicembre del 2022, quando le autorità belghe arrestarono diversi parlamentari in carica, lobbisti e funzionari europei con l’accusa di aver fatto gli interessi di almeno tre paesi esterni all’Unione, Qatar, Marocco e Mauritania, dietro pagamento.

Furono arrestati Panzeri, ex sindacalista e parlamentare europeo per il Partito Democratico fra il 2004 e il 2019, poi diventato lobbista; il suo storico collaboratore Francesco Giorgi, e una delle vicepresidenti del Parlamento Europeo e compagna di Giorgi, la greca Eva Kaili. A febbraio poi erano stati arrestati altri due parlamentari europei, Andrea Cozzolino e Marc Tarabella. Sempre a febbraio Panzeri aveva ammesso il proprio coinvolgimento nel caso e firmato un accordo per collaborare con la procura belga in cambio di uno sconto di pena. Da aprile era agli arresti domiciliari e a fine settembre ha ottenuto la libertà condizionale. Anche tutte le altre persone coinvolte nel frattempo sono state scarcerate, in attesa del processo nel quale sono accusate di corruzione, riciclaggio di denaro e associazione a delinquere.

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Politico scrive che fra i documenti visionati ci sarebbe in particolare una tabella di otto schede e più di 300 voci trovata nel computer portatile di Giorgi durante le perquisizioni della polizia belga, e gestita insieme a Panzeri. Ogni voce riguarderebbe un’azione che Panzeri e Giorgi avrebbero compiuto per manipolare l’agenda del Parlamento Europeo, affiancata dal compenso richiesto ai paesi che ne avrebbero beneficiato, ossia Qatar, Marocco e Mauritania. Secondo la tabella i due avrebbero ottenuto complessivamente quattro milioni di euro fra il 2018 e il 2022. Durante le perquisizioni in casa e negli studi dei parlamentari coinvolti erano stati sequestrati in tutto un milione e mezzo di euro in contanti.

Secondo i documenti i due avrebbero raggiunto i loro scopi utilizzando una rete di collaboratori che lavoravano all’interno del Parlamento e che definivano i loro «soldati». Non è chiaro se fra questi ci siano persone che non sono state ancora individuate o arrestate dalla polizia belga, né se i «soldati» ricevevano parte del compenso incassato da Panzeri e Giorgi.

Le azioni descritte nei documenti comprendono il blocco di diverse risoluzioni parlamentari che condannavano il Qatar per il suo scarso rispetto dei diritti umani dei lavoratori stranieri, fino a operazioni più piccole ma indicative del rapporto che si sarebbe instaurato fra i due funzionari europei e i governi dei paesi coinvolti. Fra questi Politico dice ad esempio che Giorgi si sarebbe imbattuto in un libro che criticava il Qatar e avrebbe quindi provveduto a «distruggere» tutte le copie di questo libro che si trovavano all’interno del Parlamento Europeo.

Quanto gli sforzi di Panzeri e Giorgi e dei loro «soldati» siano risultati efficaci nel migliorare la posizione e l’immagine di Qatar, Marocco e Mauritania al Parlamento Europeo non è chiaro, così come è incerto se tutti i risultati riportati nei documenti siano effettivamente merito loro. La tabella contiene delle risoluzioni e delle decisioni su cui i due non avevano grande influenza. Lo stesso Giorgi, secondo Politico, durante gli interrogatori con la polizia federale belga avrebbe ammesso che lui e Panzeri sfruttavano il complesso e un po’ arcano funzionamento delle istituzioni europee per ingigantire la propria influenza agli occhi dei paesi che li assumevano.

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Secondo Politico il principale obiettivo di Panzeri e Giorgi nella loro carriera da lobbisti era stato quello di assicurare il raggiungimento di un accordo che avrebbe eliminato la necessità di ottenere un visto per chi entrava nei paesi dell’Unione Europea dal Qatar, per periodi brevi. Pochi giorni prima che Panzeri e Giorgi venissero arrestati l’accordo aveva ricevuto l’approvazione della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento. Per l’approvazione definitiva mancava solo il voto finale del Parlamento, sospeso subito dopo l’arresto di Panzeri e Giorgi.

Politico scrive di aver visto altri documenti in cui Panzeri, prima che il voto fosse sospeso, suggeriva ai funzionari del Qatar due «piani d’azione» in cui veniva indicato chi avrebbero dovuto contattare e su chi avrebbero dovuto esercitare pressioni per assicurarsi che l’accordo fosse raggiunto: in particolare, sarebbe stato necessario evitare che si creasse un’opposizione da parte dei parlamentari europei che avevano criticato il Qatar per il suo modo di trattare i lavoratori migranti e i giornalisti. Non è chiaro se poi il Qatar abbia fatto effettivamente delle pressioni su questi parlamentari europei, ed eventualmente di che tipo siano state.

Nella tabella Giorgi avrebbe scritto di aver «neutralizzato» sei risoluzioni parlamentari di condanna del Qatar tra giugno del 2021 e novembre del 2022, nonostante il Parlamento abbia approvato una risoluzione di questo tipo il 24 novembre 2022. Di nuovo, non è chiaro se e come Giorgi sia riuscito a evitare l’approvazione di quelle mozioni: se esercitando una legittima influenza da lobbista, oppure promettendo soldi o altri vantaggi ai parlamentari coinvolti.

Un’altra serie di azioni descritte nel documento riguarderebbero gli sforzi di Panzeri e Giorgi per «cambiare la narrazione» all’interno del Parlamento Europeo in merito ai Mondiali di calcio che si svolsero in Qatar nel 2022: il paese era stato accusato di aver sfruttato moltissimi lavoratori migranti per costruire velocemente le strutture necessarie per ospitare l’evento e di aver provocato la morte di migliaia di loro per le estreme condizioni lavorative a cui erano sottoposti. Nel febbraio 2020, ad esempio, i due avrebbero preparato appunti dettagliati per il ministro degli Esteri del Qatar, che doveva fare un intervento davanti alla Commissione affari esteri del Parlamento Europeo. Per l’occasione avrebbero anche assicurato la presenza di alcuni deputati «per fare domande mirate» al ministro.

Panzeri e Giorgi si sarebbero dati da fare anche per screditare alcuni nemici politici dei paesi per cui lavoravano. All’inizio del 2021 i due avrebbero ad esempio cercato di impedire, fallendo, la nomina di Ahmed Naser Al Raisi, un importante funzionario della polizia degli Emirati Arabi Uniti, a presidente dell’Interpol, l’organizzazione internazionale con cui collaborano le forze di polizia di quasi tutti i paesi del mondo. Le relazioni fra il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti sono da tempo molto tese e dal 2017 non avevano rapporti diplomatici ufficiali, poi ripresi nel 2021.

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I documenti letti da Politico citano anche il Marocco e la Mauritania, altri due paesi che avrebbero assunto Panzeri e Giorgi come lobbisti per curare i propri interessi all’interno delle istituzioni europee.

Dalla tabella risulta che Panzeri e Giorgi abbiano contribuito all’approvazione di una risoluzione parlamentare contro l’Algeria, che secondo loro avrebbe favorito indirettamente il Marocco. Si sono inoltre presi il merito di aver convinto il Parlamento ad approvare un «testo più moderato» di una risoluzione che criticava il Marocco per la sua gestione della crisi migratoria del 2021. Gli sforzi per la Mauritania si sarebbero invece concentrati sul migliorare la sua immagine pubblica: i due sostengono di aver impedito ad esempio che un attivista per i diritti umani malvisto dal governo mauritano ottenesse il premio Sakharov per la tutela della libertà di pensiero, il più importante riconoscimento per i diritti umani in Europa.

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Una persona rimasta anonima vicina agli avvocati di Giorgi ha detto a Politico che il documento sarebbe stato in realtà progettato per «rafforzare» l’immagine di Panzeri agli occhi dei suoi datori di lavoro stranieri e che non sarebbe «credibile» come prova dell’attività di influenza.