Un processo per omicidio senza corpo, senza arma del delitto e senza scena del crimine

Roberta Ragusa scomparve in provincia di Pisa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012: da allora di lei non si è più saputo niente

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Nella notte tra 13 e 14 gennaio 2012 una donna scomparve dalla sua casa di Gello, frazione di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Il marito disse di essersi svegliato alle 6:30 del mattino e di essersi accorto della sua sparizione. I vestiti erano in casa, e così le scarpe, il telefono, i soldi, il portafogli. La donna, secondo il racconto del marito, doveva essersi allontanata con indosso solo il pigiama e un paio di pantofole. Quella notte, nella zona, la temperatura era di quattro gradi.

Le due puntate di Indagini di dicembre raccontano la storia della scomparsa di Roberta Ragusa, e delle ricerche che si trasformarono poi in quelle di un cadavere. Fu sospettato e poi indagato e processato il marito, Antonio Logli. Fu un’indagine complessa e anomala: non solo non esistevano prove sull’autore del delitto ma non c’erano nemmeno prove che il delitto fosse stato realmente commesso. Solo otto mesi dopo un testimone disse di aver visto qualcosa quella notte.

Il processo che seguì fu un processo indiziario, per omicidio e distruzione di cadavere. La storia di quella scomparsa fu caratterizzata da decine di segnalazioni, testimonianze contestate, interventi di cosiddetti veggenti, ipotesi fantasiose. Gli inquirenti si concentrarono in particolar modo sui comportamenti di Antonio Logli, considerati sospetti. Il corpo di Roberta Ragusa non è mai stato trovato.

Le due puntate sono disponibili da oggi sull’app del Post (scaricala qui), ma anche sulle principali piattaforme di podcast, come Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e Google Podcasts.