La Commissione Europea ha approvato le modifiche italiane al PNRR

Il governo lo aveva riscritto in estate, spostando quasi 16 miliardi di progetti ed escludendo quelli troppo in ritardo

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (AP Photo/Gregorio Borgia)
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (AP Photo/Gregorio Borgia)
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La Commissione Europea ha approvato oggi le consistenti modifiche che il governo italiano aveva presentato a fine agosto per il PNRR, il Piano di ripresa e resilienza con cui verranno spesi i finanziamenti europei del bando Next Generation EU. La modifica coinvolgeva 145 dei 349 obiettivi del piano, ma soprattutto spostava progetti per 15,89 miliardi di euro, che di fatto escono dal PNRR e verranno finanziati con altri fondi.

Le modifiche prevedono invece il finanziamento di un nuovo piano, il REPowerEU, pensato per accelerare la transizione energetica e l’autonomia energetica dell’Italia con investimenti sulle infrastrutture come gasdotti e reti per la distribuzione dell’energia elettrica. Nella nuova versione, il REPowerEU varrà 19,2 miliardi di euro.

Nel comunicato della Commissione Europea si dice che le modifiche erano diventate necessarie per «circostanze oggettive» che avrebbero reso impossibile portare a termine gli investimenti come previsto inizialmente: fra queste vengono indicate l’alta inflazione nel 2022 e 2023 e i problemi creati ai commerci mondiali dall’invasione russa dell’Ucraina. Sempre la Commissione Europea ha sottolineato come le modifiche siano focalizzate sulla sostenibilità ambientale e sulla digitalizzazione. Il governo ha invece detto che con questo piano nei prossimi anni 12 miliardi saranno destinati alle imprese.
La necessità di mettere mano al piano era stata annunciata già in primavera: la terza relazione sullo stato di avanzamento del PNRR presentata alla fine di maggio definiva la rinegoziazione complessiva “ineludibile”.

Le modifiche erano necessarie perché nell’ultimo anno erano stati accumulati ritardi e molti obiettivi avevano mancato le scadenze intermedie: il PNRR prevede una serie di traguardi intermedi da rispettare, pena l’annullamento dei fondi. Il governo aveva quindi tolto dal PNRR i progetti in bilico e li aveva spostati su altri fondi, in particolare i cosiddetti fondi di coesione e sviluppo che non scadono nel 2026 come il PNRR. Altri progetti considerati troppo a rischio saranno cancellati e non è ancora chiaro se e quando saranno recuperati. La maggior parte dei tagli coinvolge i comuni, che negli scorsi mesi hanno contestato le modifiche temendo di non ricevere più i finanziamenti o di riceverli troppo tardi.

Nel commentare l’approvazione del piano da parte della Commissione Europea il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto ha detto che il governo conta di definire entro il 31 dicembre «gli ultimi aspetti» che sbloccheranno il pagamento della quarta rata del PNRR. La quinta rata sarà invece la prima interessata dalle modifiche del piano, che ora dovranno essere approvate, entro quattro settimane, anche dal Consiglio dell’UE. L’Italia ha finora ricevuto 85,4 miliardi di finanziamenti europei del bando Next Generation EU: 24,9 di “anticipo” e 60,5 con le prime tre rate.

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