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  • Lunedì 9 ottobre 2023

Cosa sappiamo delle persone israeliane e straniere prese in ostaggio da Hamas

L'esercito israeliano ha detto di averle identificate tutte ma non quante sono: probabilmente più di un centinaio, tra cui molti civili

Miliziani palestinesi portano una donna israeliana come ostaggio all’interno della Striscia di Gaza (AP Photo/Hatem Ali)
Miliziani palestinesi portano una donna israeliana come ostaggio all’interno della Striscia di Gaza (AP Photo/Hatem Ali)

Tra domenica e lunedì sono cominciate ad arrivare informazioni più dettagliate sulle persone prese in ostaggio dal gruppo radicale islamista Hamas e da altri gruppi radicali palestinesi della Striscia di Gaza, come il Jihad islamico, durante l’attacco via terra iniziato sabato nel sud di Israele. Lunedì pomeriggio Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, ha detto in una conferenza stampa che tutte le persone prese in ostaggio da Hamas sono state identificate, ma ha specificato che il numero preciso verrà comunicato solo dopo che verranno informati i familiari. Si sa che molte di loro sono civili, ma non si sa dove si trovino.

Intanto sempre lunedì nel tardo pomeriggio un portavoce delle brigate al Qassam, ala armata di Hamas, ha detto che il gruppo comincerà a uccidere un ostaggio per ogni bombardamento di Israele verso la Striscia di Gaza che avverrà senza preavviso (cioè senza la possibilità di far evacuare i civili). Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha anche aggiunto che le uccisioni verranno registrate in video e trasmesse tramite i canali di Hamas.

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Con tutta probabilità il numero di ostaggi è nell’ordine delle centinaia. Un ufficiale dell’esercito israeliano ha detto che almeno 150 persone sono state rapite e portate nel territorio della Striscia di Gaza, tra cui donne, anziani, bambini e disabili. Abu Obeida, portavoce di Hamas, ha detto che «decine di ostaggi» sono state portate «in posti sicuri», senza dare altri dettagli. Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Jonathan Conricus, ha detto che la quantità di ostaggi catturati da Hamas è «senza precedenti» nella storia dello stato di Israele.

Hamas è responsabile della parte più consistente dei rapimenti, ma non è l’unico gruppo coinvolto: il movimento per il Jihad islamico, un gruppo islamista che si descrive come ancora più radicale di Hamas e opera anche nella Striscia di Gaza, ha fatto sapere di aver a sua volta catturato più di 30 persone. Secondo un funzionario egiziano, citato dal Guardian ma rimasto anonimo, i leader dei due gruppi islamisti non saprebbero con certezza quanti e chi sono gli ostaggi che hanno catturato, e che sono stati portati nella Striscia di Gaza in circostanze evidentemente rocambolesche e violente, come mostrano i video e le foto che sono circolati negli ultimi tre giorni.

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Uomini palestinesi trasportano una donna israeliana presa in ostaggio dal kibbutz di Kfar Aza nella Striscia di Gaza, distante circa due chilometri dal villaggio (AP Photo/ Hatem Ali)

La maggior parte degli ostaggi è israeliana, ma è molto probabile che siano state catturate anche persone di altre nazionalità che si trovavano nelle zone vicine alla Striscia, anche se è ancora presto per esserne certi. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha detto al Tg1 che risulta dispersa da circa due giorni una coppia di italo-israeliani con doppio passaporto. Sono marito e moglie, ma Tajani non ha dato maggiori informazioni sulla loro identità: ha detto che i due si trovavano nel kibbutz di Be’eri, nel sud di Israele, uno dei luoghi in cui si sono concentrate le maggiori violenze di Hamas.

Il ministero degli Esteri messicano ha detto che due persone, un uomo e una donna, sono «presumibilmente» state prese in ostaggio da Hamas; le autorità brasiliane hanno fatto sapere che tre connazionali sono dispersi in Israele; il governo del Paraguay ha parlato di due connazionali dispersi e quello di Panama di un altro. Le autorità Argentine hanno detto che in Israele ci sono quattro persone disperse. Tutte queste persone potrebbero essere morte o ostaggio dei miliziani.

Il ministero degli Affari esteri francese ha detto che non ha notizie di quattordici connazionali «la cui situazione è considerata molto preoccupante» e ha aggiunto che dalle informazioni a disposizione del governo è «molto probabile il rapimento di alcuni di loro, tra cui un minore di dodici anni». Il ministero degli Esteri tedesco ha detto genericamente che diverse persone con la doppia nazionalità israeliana e tedesca sono state prese in ostaggio da Hamas: tra questi sembrerebbe esserci anche Shani Lauk, una donna tedesca che sarebbe stata identificata dalla madre in un video pubblicato sui social network da Hamas. Il governo del Regno Unito ha parlato di oltre una decina di connazionali dispersi.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che almeno 11 cittadini americani sono stati uccisi nell’attacco di Hamas in Israele, e che c’è ancora un numero non precisato di dispersi. Secondo Biden è «probabile» che alcuni siano tra gli ostaggi di Hamas. Il ministero degli Esteri della Thailandia invece ha detto che 11 cittadini thailandesi sono stati presi in ostaggio, e che altri 12 sono stati uccisi. Come scritto dal quotidiano thailandese Bangkok Post, due genitori, Thawatchai e Thongkhoon Onkeaw, avrebbero riconosciuto il figlio Natthaporn in una foto che sembra mostrare dei lavoratori thailandesi tenuti in ostaggio da uomini armati di Hamas.

La confusione sugli ostaggi è un grosso problema per Israele: domenica il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva incaricato Gal Hirsch, ex generale dell’esercito, di occuparsi di coordinare le operazioni per cercare di recuperare le persone rapite. L’esercito e la polizia israeliana hanno inoltre attivato un centro congiunto per registrare i nomi delle persone scomparse, e hanno chiesto alle loro famiglie di portare foto e oggetti da cui sia possibile raccogliere campioni di DNA.

Lunedì Hamas ha detto di essere disposto a liberare gli ostaggi israeliani in cambio della liberazione di «tutti i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane»: sono circa 4.500, secondo l’organizzazione israeliana B’Tselem, che si occupa di diritti umani nei territori palestinesi occupati da Israele. Nelle ultime ore stanno circolando varie notizie non confermate su negoziati tra Hamas e mediatori del Qatar o dell’Egitto per la liberazione di alcuni ostaggi, ma al momento non c’è nulla di concreto.

Dall’inizio dell’attacco stanno circolando online molti video e foto che mostrano persone civili catturate dai miliziani: alcune di loro sono state identificate dai familiari o dagli amici, che quindi hanno saputo del rapimento dei loro cari solo tramite post sui social media o messaggi su WhatsApp. Mayyan Zin ha saputo che le sue due figlie di 8 e 15 anni erano state prese in ostaggio dopo aver visto una foto, inviata su un gruppo Telegram da un parente, in cui si vedono le due bambine sedute su un materasso. Ha poi trovato online altri video che mostrano i miliziani entrare nella casa dell’ex marito nel kibbutz di Nahal Oz, pochi chilometri a est della Striscia, mentre le due bambine piangono. Un video mostra anche l’uomo, rapito, che viene trasportato nel territorio della Striscia di Gaza.

Uomini palestinesi trasportano un cittadino israeliano preso in ostaggio dal kibbutz di Kfar Aza nella Striscia di Gaza (AP Photo/ Hatem Ali)

Yoni Asher, un uomo israeliano, ha detto al Guardian di aver visto un video in cui la moglie e le loro due figlie, di 3 e 5 anni, vengono rapite dai miliziani. Un altro uomo, Uri David, ha raccontato che era al telefono con le sue due figlie Tair e Odaya quando improvvisamente la linea è stata interrotta: «Ho sentito degli spari e delle urla in arabo, ho detto loro di stendersi per terra e tenersi per mano», ha raccontato. Al momento non si sa cosa sia successo alle due ragazze.

Tra gli ostaggi potrebbero esserci anche alcuni partecipanti al festival Supernova, un rave party organizzato nel sud di Israele attaccato sabato dai miliziani di Hamas. Almeno 260 persone sono state uccise, e sui social media circolano vari video che mostrano i miliziani catturare diversi partecipanti, che sono stati riconosciuti dai familiari o dagli amici.

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Tra di loro ci sarebbero Noa Argamani, una donna israeliana, e il suo fidanzato Avinatan Or: un video che circola online mostra Argamani che viene portata via su una motocicletta, mentre Or viene portato via a piedi con le mani legate dietro alla schiena. CNN non ha potuto verificare il contenuto del video in modo indipendente. Poche ore dopo un altro video che mostra Argamani seduta in una stanza mentre beve dell’acqua è circolato su alcuni canali Telegram palestinesi. Una compagna di stanza di Argamani ha detto a CNN di conoscere altre cinque o sei persone che erano presenti al festival e di cui si sono poi perse le tracce.

Tra i partecipanti c’erano anche Jake Marlowe, un cittadino britannico, e Kim, una ragazza israelo-irlandese: le rispettive famiglie dicono che da giorni non hanno loro notizie.