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  • Sabato 7 ottobre 2023

Foto e video dell’attacco di Hamas contro le città israeliane

Cosa è successo questa mattina nelle cittadine israeliane più vicine alla Striscia di Gaza, raccontato con le immagini

Uomini palestinesi esultano su un veicolo israeliano sequestrato e portato nella Striscia di Gaza (AP Photo/Fatima Shbair)
Uomini palestinesi esultano su un veicolo israeliano sequestrato e portato nella Striscia di Gaza (AP Photo/Fatima Shbair)

Sabato mattina il gruppo radicale palestinese Hamas ha attaccato Israele in diversi punti partendo dalla Striscia di Gaza, in un’operazione molto estesa e per certi versi eccezionale, con pochi precedenti (qui c’è il liveblog del Post con le notizie aggiornate). Hamas ha lanciato razzi verso le città israeliane che confinano con la Striscia e soprattutto alcuni suoi miliziani sono riusciti a entrare in territorio israeliano, uccidendo e prendendo in ostaggio diversi civili. La situazione è ancora confusa, e le notizie arrivano in modo frammentato.

– Leggi anche: Le cose da sapere sull’attacco di Hamas contro Israele, in breve

Sui social network stanno circolando dati e notizie che spesso non è possibile verificare in maniera indipendente: i video e le immagini diffuse dalle agenzie di stampa e da alcune fonti affidabili aiutano però a farsi un’idea di cosa stia succedendo.

Come detto, l’attacco di Hamas è iniziato con il lancio di migliaia di razzi verso diverse città israeliane. Molti razzi sono stati intercettati, ma qualcuno ha raggiunto le città israeliane più vicine al confine con la Striscia di Gaza, nel sud di Israele. Edifici, automobili e strade sono state distrutte o danneggiate.

Razzi lanciati da Hamas contro Israele dalla Striscia di Gaza (AP Photo/Fatima Shbair)

Una delle città più colpite dagli attacchi è Ashkelon, che si trova a pochi chilometri dal confine settentrionale con la Striscia. Le foto mostrano case distrutte o parzialmente danneggiate.

Edifici danneggiati dall’attacco a Ashkelon, in Israele (AP Photo/Ohad Zwigenberg)

Altre fotografie scattate sempre ad Ashkelon mostrano persone ferite e soccorse dai medici, o che scappano dalle loro case scortate dalla polizia. Si vedono anche civili che cercano di spegnere le fiamme causate dai razzi con degli idranti, e feriti portati via in barella dai soldati.

Agenti di polizia aiutano una donna e una bambina a evacuare da un edificio colpito da un razzo nell’ambito dell’operazione militare contro Israele lanciata sabato mattina dal gruppo radicale Hamas (AP Photo/ Tsafrir Abayov)

Durante l’attacco la recinzione che divide Gaza da Israele è stata tirata giù e superata in diversi punti da miliziani di Hamas: è qualcosa di eccezionale, dato che il confine è uno dei più militarizzati al mondo. Oltre a una lunga recinzione con il filo spinato ci sono telecamere, sistemi radar, punti di osservazione e di difesa presidiati dall’esercito israeliano, che pattuglia la frontiera con centinaia di soldati. Qualcosa però questa mattina evidentemente è andato storto.

Israele cominciò a costruire la barriera nel 1994, e da quel momento ha sempre lavorato per rafforzarla. Nel 2021 ha concluso la costruzione di un sistema molto avanzato di sensori, pensato per evitare la proliferazione dei tunnel sotterranei scavati negli anni dai miliziani di Hamas per superare il confine. Il fatto che i membri di Hamas siano riusciti ad abbattere parte della barriera è quindi notevole: un video pubblicato sabato mostra una ruspa che abbatte parte della recinzione.

Una foto scattata a Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, mostra alcuni uomini palestinesi che festeggiano su un carro armato israeliano distrutto, mentre uno di loro sventola la bandiera della Palestina. Sullo sfondo si vede la recinzione che divide la Striscia da Israele, parzialmente abbattuta.

Due uomini esultano su un carro armato israeliano distrutto mentre uno sventola una bandiera della Palestina a Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza (AP Photo/ Yousef Masoud)

Una delle città israeliane su cui stanno circolando più immagini e informazioni è Sderot, che si trova a circa un chilometro in linea d’aria dalla Striscia. Ha 25mila abitanti, e di solito per la città girano parecchi soldati e poliziotti israeliani. Oggi però molte immagini condivise sui social network mostrano uomini armati palestinesi girare indisturbati nelle sue strade e appostarsi sui tetti degli edifici, come se la città fosse diventata improvvisamente disabitata: lo si vede per esempio in questo video.

Probabilmente in seguito all’attacco molti abitanti di Sderot si sono chiusi in casa, come consigliato dalle autorità, o si sono rifugiati sottoterra. Per via della sua posizione, Sderot è estremamente vulnerabile agli attacchi provenienti dalla Striscia di Gaza: è soprannominata “la capitale mondiale dei bunker”.

Tra le foto più crude diffuse dalle agenzie fotografiche, ce ne sono alcune che mostrano i corpi di alcuni civili uccisi proprio a Sderot, uccisi dai miliziani di Hamas. Questa foto, scattata vicino a una fermata dell’autobus, mostra un soldato israeliano accanto ai corpi di alcune persone uccise, coperti con dei teli e delle coperte.

Un soldato israeliano accanto ai corpi di alcune persone uccise durante uno scontro armato a Sderot, in Israele (AP Photo/ Tsafrir Abayov)

Stanno anche circolando informazioni, foto e video su decine di persone israeliane, sia civili che militari, che sarebbero state prese in ostaggio dai miliziani di Hamas. Nel tardo pomeriggio di sabato il governo israeliano ha confermato.

In una foto diffusa dall’agenzia di stampa Associated Press si vedono alcuni miliziani di Hamas che portano nel territorio della Striscia di Gaza una donna israeliana piuttosto anziana presa in ostaggio dal kibbutz di Kfar Aza, distante circa due chilometri dalla Striscia. I kibbutz sono piccole comunità israeliane egalitarie, nate soprattutto prima e dopo la Seconda guerra mondiale: in Israele ne esistono ancora diverse decine. Quelli più vicini alla Striscia di Gaza vengono costantemente sorvegliati dall’esercito o da un servizio di sicurezza interno alla comunità.

È piuttosto chiaro che quella degli ostaggi diventerà, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, una delle questioni più complicate di questa nuova guerra tra Hamas e Israele.

Uomini palestinesi trasportano una donna israeliana presa in ostaggio dal kibbutz di Kfar Aza nella Striscia di Gaza, distante circa due chilometri dal villaggio (AP Photo/ Hatem Ali)

Intanto l’esercito di Israele ha avviato a sua volta un’operazione militare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Diversi video pubblicati in mattinata su X (Twitter) dal giornalista Emanuel Fabian del Times of Israel mostrano alcuni attacchi aerei contro mezzi di Hamas lanciati dall’esercito israeliano,  l’IDF (Israel Defense Forces).

Un altro video condiviso da Hamas sembra mostrare una bomba che viene sganciata da un drone del gruppo e colpisce un’ambulanza in un luogo non meglio precisato vicino alla Striscia di Gaza. Nel video si vede che la bomba ferisce almeno un soldato israeliano.

La portata e l’ampiezza della risposta militare israeliana non è ancora chiarissima. Alcuni funzionari che si occupano di sanità all’interno della Striscia hanno detto a Reuters che i bombardamenti israeliani hanno causato almeno 230 morti e oltre 1600 feriti: è un numero non confermato ufficialmente e da prendere con qualche cautela.

Nuvole di fumo provocate da un bombardamento di Israele nell’area di Gaza, la principale città della Striscia di Gaza (AP Photo/ Hatem Moussa)