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  • Lunedì 11 settembre 2023

Nel tennis è iniziata l’epoca di Coco Gauff?

Le aspettative su di lei sono alte da quando aveva 15 anni: oggi ne ha 19 e ha appena vinto il suo primo grande torneo

Coco Gauff dopo la vittoria agli US Open (Sarah Stier/Getty Images)
Coco Gauff dopo la vittoria agli US Open (Sarah Stier/Getty Images)
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Nella notte tra sabato e domenica la tennista statunitense Cori Gauff, detta “Coco”, ha vinto gli US Open. È stato il suo primo titolo in un torneo del Grande Slam e nonostante abbia appena 19 anni era atteso da tempo: più o meno da quando raggiunse gli ottavi di Wimbledon a 15 anni, o la finale del Roland Garros a 18 anni appena compiuti, in entrambi i casi dimostrandosi una delle atlete più precoci della sua generazione.

Questi risultati raggiunti così giovane avevano inevitabilmente aumentato pressioni e aspettative su di lei, cosa di cui ha parlato dopo aver vinto gli US Open. «Un mese fa ho vinto un torneo WTA 500 e la gente diceva che mi sarei fermata lì. Due settimane fa ho vinto un titolo 1000 [la categoria superiore, ndr] e la gente diceva che sarebbe stato il mio punto più alto. Tre settimane dopo sono qui, con questo trofeo. A quelli che pensavano di spegnermi: in realtà stavate aggiungendo benzina al fuoco» ha detto fra le altre cose al pubblico dell’Arthur Ashe Stadium di New York dopo la finale.

Poi in conferenza stampa ha aggiunto, rivolgendosi ai presenti in quel momento: «Mi sentivo come se la gente pensasse fossi solo hype [cioè che fosse tanto discussa ma di poca sostanza, ndr]. Io li vedo i commenti. La gente pensa di no, ma so chi dice sciocchezze». Si riferiva in particolare a quello che era successo di recente a Wimbledon, torneo da cui era stata eliminata al primo turno, e ai dubbi che puntualmente negli ultimi anni erano circolati sul suo conto dopo certi risultati ritenuti deludenti per un’atleta che aveva stupito tutti già a 15 anni.

Dalla recente eliminazione a Wimbledon è però entrata in una lunga serie di risultati positivi, come se qualcosa in lei fosse cambiato veramente. Delle ultime 19 partite disputate ne ha persa soltanto una, e nello stesso periodo non è più sembrata inesperta e talvolta impaurita come in passato, ma ha colpito per consapevolezza e fiducia dimostrata in campo e in tutti i compiti che spettano a una professionista.

Nella finale degli US Open, l’ultimo Slam della stagione tennistica, Gauff ha battuto in rimonta (2-6, 6-3, 6-2) la numero uno del ranking mondiale Aryna Sabalenka. È stata una vittoria significativa perché in precedenza Gauff si era trovata in grandi difficoltà e spesso anche incapace di reagire contro giocatrici più potenti di lei, come lo è Sabalenka. A New York la rimonta dopo il primo set perso è stata possibile anche grazie al sostegno del pubblico di casa, tutto dalla sua parte, come nei turni precedenti era già successo in due occasioni in cui aveva dovuto rimontare.

Dopo questa vittoria salirà al terzo posto nel ranking mondiale, la sua miglior posizione. È inoltre diventata la più giovane giocatrice americana ad aver vinto gli US Open da quando Serena Williams lo vinse a diciassette anni nel 1999. Spesso viene paragonata proprio a Serena Williams, per precocità, atletismo ed esplosività, anche se ha un fisico più slanciato che ricorda meglio la sorella maggiore Venus. Il suo stile di gioco, tuttavia, non è ancora ben definito, per quanto risulti più ordinato e meno aggressivo di quello delle sorelle Williams.

È figlia di un ex giocatore di basket universitario e di una campionessa studentesca di atletica. A dieci anni entrò a far parte della famosa accademia tennistica dell’allenatore francese Patrick Mouratoglou (altra cosa che ha in comune con le sorelle Williams) e nel 2019 — a 15 anni — esordì con una vittoria nel circuito professionistico WTA. Nello stesso anno divenne sia la giocatrice più giovane ad essersi qualificata per il tabellone principale di Wimbledon sia la più giovane ad aver raggiunto gli ottavi di finale nei precedenti 28 anni del torneo.

La sua prima vittoria in uno Slam è arrivata quattro anni dopo, in un periodo in cui la competizione nel tennis femminile è alta e diffusa: non c’è un chiaro dominio e raramente le vincitrici si ripetono più volte consecutivamente. Gli Slam giocati quest’anno, per esempio, hanno avuto quattro vincitrici diverse: prima di Gauff, Aryna Sabalenka aveva vinto gli Australian Open, Iga Swiatek il Roland Garros e Marketa Vondrousova Wimbledon. Tra le tenniste più quotate del momento c’è anche Elena Rybakina, penultima vincitrice di Wimbledon, ma fra queste soltanto Swiatek mantiene una percentuale di vittorie piuttosto alta: negli ultimi tre anni ha vinto quattro Slam ed è stata per più tempo in testa al ranking.

Gauff, anche se ancora inesperta rispetto a tante avversarie, è quindi da ritenersi parte di questa cerchia di giocatrici che con ogni probabilità si spartiranno le vittorie più importanti per molti anni (nessuna di loro supera i 25 anni). Di questo ne ha parlato anche l’ex campionessa Martina Navratilova, che al termine degli US Open ha detto: «Ora ci sono quattro grandi campionesse. Iga Swiatek, Aryna Sabalenka, Elena Rybakina e Coco Gauff, che trarrà fiducia da questa vittoria».

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