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  • Venerdì 8 settembre 2023

I due grossi attacchi terroristici in Mali

Miliziani legati ad al Qaida hanno attaccato un traghetto e una base militare

(AP Photo, File)
(AP Photo, File)
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Almeno 49 civili e 15 soldati sono stati uccisi giovedì in due attacchi terroristici contro una base militare e un traghetto nel nord-est del Mali compiuti da miliziani legati al gruppo terroristico islamista al Qaida, che hanno rivendicato entrambi gli attacchi. La notizia è stata data attraverso la tv nazionale dal governo, che ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e ha detto che sono morti anche circa 50 terroristi. Ci sono anche molte persone ferite, e si teme che il numero dei morti salirà ancora.

La nave passeggeri stava attraversando le pianure allagate dal fiume Niger che separano le città di Gao e Mopti durante la stagione delle piogge. Il campo militare colpito si trovava invece nel Circondario di Bourem, una suddivisione amministrativa della regione di Gao nel nord-est del paese. La compagnia che possedeva la nave, Comanav, ha detto che l’imbarcazione era stata colpita all’altezza dei motori da almeno tre razzi e che l’esercito è intervenuto per aiutare i passeggeri a scendere a riva.

Dal 2012 in Mali è in corso un’insurrezione guidata dai gruppi terroristici di al Qaida e dello Stato Islamico che è partita dal nord e si è diffusa nella regione del Sahel, dove ha raggiunto paesi come il Burkina Faso e il Ciad. L’insurrezione ha provocato migliaia di morti e milioni di sfollati e ha contribuito all’instabilità politica della regione. Nello stesso periodo nel paese ci sono stati tre colpi di stato: l’ultimo è avvenuto nel 2021 ed è stato guidato dal colonnello Assimi Goïta.

La giunta militare salita al potere con lui ha adottato un atteggiamento sempre più ostile nei confronti dell’Occidente, che ha cominciato a ritirare le proprie truppe presenti nell’area in qualità di peacekeeper delle Nazioni Unite. Il nuovo governo ha preferito avvicinarsi alla Russia e in particolare al gruppo Wagner, la compagnia militare privata russa (guidata da Yevgeny Prigozhin prima della sua morte) nota per il suo ruolo nella guerra in Ucraina, ma che opera da tempo anche in diversi stati africani. Secondo fonti statunitensi, la giunta avrebbe pagato il gruppo Wagner più di 200 milioni di dollari dal 2021 per i suoi servizi, ma benché affermi il contrario non sembra che i mercenari russi abbiano fatto grandi progressi nel contrasto ai gruppi jihadisti nella regione.