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  • Martedì 5 settembre 2023

Il calcio spagnolo cerca di rimediare ai suoi errori

La presidenza ad interim della Federcalcio locale ha esonerato l’allenatore vincitore dei Mondiali femminili e sta continuando a scusarsi per i comportamenti di Rubiales

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez al ricevimento della Spagna campione del mondo a Madrid (Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez al ricevimento della Spagna campione del mondo a Madrid (Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)
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Dalla fine di agosto la Federcalcio spagnola ha un presidente ad interim, Pedro Rocha, che manterrà l’incarico perlomeno durante i novanta giorni di sospensione che la FIFA — l’organo che governa il calcio mondiale — ha disposto per il suo presidente eletto Luis Rubiales come sanzione per la condotta tenuta dopo la recente vittoria dei Mondiali di calcio femminili. Durante la finale Rubiales aveva esultato in modo scomposto toccandosi i genitali accanto alla regina di Spagna e alle sue figlie; poi durante le premiazioni aveva baciato in modo non consensuale una giocatrice, Jennifer Hermoso, che poi aveva rivelato di aver ricevuto pressioni dalla stessa Federcalcio per mettere a tacere la questione.

In un primo momento Rubiales si era scusato, poi però aveva rifiutato di presentare le dimissioni, come anche il governo spagnolo e la sua stessa Federazione gli avevano chiesto, negando del tutto la gravità della sua condotta e attaccando chi lo aveva criticato. Il 26 agosto era infine intervenuto il Comitato disciplinare della FIFA, che non solo lo ha sospeso, ma gli ha vietato di contattare in qualsiasi modo Hermoso per evitare ulteriori pressioni.

Rocha è stato quindi nominato come sostituto temporaneo, e martedì ci sono stati degli importanti sviluppi. In giornata la Federazione ha pubblicato un comunicato per scusarsi «con il mondo del calcio e la società in generale» per gli ultimi avvenimenti di cui è stata protagonista, che hanno causato «danni enormi alla reputazione del calcio, dello sport e del paese intero». Successivamente ha rimosso Jorge Vilda dall’incarico di allenatore e direttore tecnico della Nazionale femminile e lo ha sostituito subito con Montse Tomé, che faceva già parte dello staff tecnico ed è diventata la prima donna ad assumere l’incarico.

Pur ringraziandolo per la vittoria della Coppa del Mondo — la prima nella storia del calcio femminile spagnolo — la Federazione ha voluto rimuovere dall’incarico Vilda per la sua vicinanza a Rubiales e perché negli anni precedenti era stato accusato di cattiva gestione, descritto come «psicologicamente violento» e ritenuto responsabile di un clima insostenibile che aveva causato momenti di crisi nelle calciatrici, e un anno fa anche l’ammutinamento di quindici di loro, che ne chiedevano le dimissioni.

La risposta della Federazione spagnola, ancora presieduta da Rubiales, era stata però a difesa di Vilda, che quindi era rimasto in carica (lo era dal 2017). Delle quindici giocatrici che avevano chiesto le sue dimissioni, dodici hanno poi saltato i Mondiali in Australia e Nuova Zelanda.

Sempre martedì anche i calciatori della Nazionale maschile hanno voluto chiarire la loro posizione a riguardo. In un comunicato letto in conferenza stampa dai leader della squadra — Alvaro Morata, Cesar Azpilicueta, Rodrigo Hernandez e Marco Asensio — è stato scritto: «Vogliamo tornare su alcune questioni relative ai recenti avvenimenti che hanno danneggiato l’immagine del calcio spagnolo. Innanzitutto vogliamo esprimere ancora una volta il nostro orgoglio e le nostre più sincere congratulazioni alla Nazionale femminile per aver vinto il titolo mondiale. Esprimiamo però anche la nostra solidarietà alle giocatrici che hanno visto offuscato il loro successo dai comportamenti inaccettabili da parte del signor Rubiales, che non è stato all’altezza dell’istituzione che rappresenta. Il calcio spagnolo deve essere un motore di rispetto, ispirazione, uguaglianza e diversità, e deve dare l’esempio dentro e fuori dal campo».

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