Un mese dopo il nubifragio, Milano sta ancora aspettando i fondi per i danni

Non ha ricevuto niente dalla Regione o dal governo, mentre per la Lombardia ci sono poco più di 9 milioni di euro, che non basteranno

(Ansa/Andrea Fasani)
(Ansa/Andrea Fasani)
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Il 28 agosto il governo ha dichiarato lo stato di emergenza in Lombardia per 12 mesi a seguito dei violenti nubifragi che hanno colpito la regione nelle ultime settimane, causando gravi danni ad abitazioni e infrastrutture. Contestualmente, il ministero della Protezione civile ha stanziato 9,4 milioni di euro per far fronte agli «eccezionali eventi meteorologici» nella regione.

La decisione del governo è arrivata oltre un mese dopo il forte nubifragio dello scorso 25 luglio, che aveva colpito alcuni comuni lombardi abbattendo alberi, devastando case, facendo volare via tetti. Nei giorni successivi a Milano i luoghi pubblici come il Castello Sforzesco erano rimasti chiusi per ragioni di sicurezza, e la circolazione di alcune linee dei mezzi pubblici era stata sospesa o deviata. I principali parchi cittadini sono rimasti chiusi per un mese: parco Sempione, in centro, ha riaperto il 26 agosto.

La Regione Lombardia aveva chiesto al governo di attivare lo stato di emergenza già il 25 luglio, dopo una serie di forti temporali ma prima del nubifragio più violento fin qui, quello nella notte tra il 25 e il 26 luglio. Secondo alcuni amministratori locali il governo si è mosso troppo tardi rispetto alla gravità della situazione, mettendo in difficoltà i territori. Inoltre, oltre un mese dopo il nubifragio, il Comune di Milano non ha ancora ricevuto alcun finanziamento per far fronte ai danni, né dalla Regione né dal governo, a differenza di altri comuni colpiti.

A inizio agosto la Regione Lombardia aveva stanziato 6,5 milioni di euro per finanziare gli interventi su alcuni edifici scolastici danneggiati dai temporali, in vista dell’imminente inizio delle lezioni. Il 25 agosto la Regione ha annunciato che di questi 6,5 milioni, 3,3 verranno erogati a 45 comuni. Secondo il governatore Attilio Fontana, della Lega, questi fondi sono sufficienti a rimborsare «il 100 per cento» delle richieste arrivate dalle amministrazioni locali: l’assessora lombarda all’Istruzione, Simona Tironi, ha detto al Corriere della Sera che i circa 3,2 milioni di euro in eccesso rispetto a quelli inizialmente stanziati potranno essere usati per altri interventi, non necessariamente legati alle scuole.

I 45 comuni che riceveranno i rimborsi avevano chiesto alla Regione di attivare la “procedura di somma urgenza”, un’eventualità regolata dal Codice degli appalti per eseguire in maniera più rapida alcuni lavori edilizi in circostanze eccezionali. Il Comune di Milano invece aveva deciso di non attivare questa procedura, ma ha comunque effettuato quasi 300 interventi su diversi edifici scolastici seguendo altre modalità, sfruttando accordi e appalti già attivi: «Se a Milano avessimo adottato la procedura di somma urgenza i tempi sarebbero stati troppo lunghi», dice la vicesindaca Anna Scavuzzo. E per ora, aggiunge, «il Comune non ha ancora ricevuto un centesimo», nonostante abbia inviato alla Regione tutta la documentazione richiesta riguardo ai danni subìti.

Intanto, oltre agli interventi relativi all’edilizia scolastica e agli interventi più urgenti della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, il Comune ha avviato alcune iniziative di medio termine per rimediare ai danni. Per esempio, ha aperto una raccolta fondi chiamata “Milano per gli alberi” per ripiantare i circa 5mila alberi caduti o danneggiati dal nubifragio di fine luglio.

Al di là della situazione specifica di Milano, è molto probabile che i circa 9,4 milioni di euro messi a disposizione lo scorso lunedì dal governo non siano sufficienti a coprire i danni complessivi dei temporali di luglio in Lombardia, stimati in 1,65 miliardi di euro. «La cifra stanziata appartiene a un ordine di grandezza che non racconta quello che è successo in Lombardia», dice Scavuzzo. Solo a Milano, infatti, i primi interventi di “messa in sicurezza” – come la rimozione dei tronchi dalle strade, il ripristino dei trasporti e gli interventi urgenti sugli edifici – sono costati 50 milioni di euro: più di cinque volte lo stanziamento previsto dal governo per l’intera regione.