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  • Lunedì 31 luglio 2023

Le prime foto del presidente deposto Bazoum dopo il colpo di stato in Niger

Lo mostrano in compagnia del presidente del Ciad, probabilmente nella residenza presidenziale della capitale Niamey

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Domenica notte il presidente del Ciad, Mahamat Idriss Déby, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto che lo ritrae con il presidente deposto del Niger, Mohamed Bazoum. È la prima immagine di Bazoum dopo il colpo di stato compiuto mercoledì scorso e guidato dal generale Abdourahmane Tchiani, il capo della Guardia presidenziale del Niger.

Il presidente del Ciad Mahamat Idriss Déby (a sinistra) con il presidente deposto del Niger Mohamed Bazoum (Facebook)

Il presidente deposto sembra in buone condizioni, sorride ed è probabilmente ospitato nella residenza presidenziale della capitale Niamey: qui la giunta militare al potere gli ha permesso di incontrare il presidente del Ciad, il quale in seguito ha anche incontrato Tchiani, che venerdì si era autoproclamato nuovo leader del paese. Sempre sui suoi profili social, Déby ha scritto di aver compiuto il viaggio in Niger per «esplorare tutte le possibili strade che possano portare a una soluzione pacifica della crisi».

Déby a colloquio con Abdourahmane Tchiani (Facebook)

Il Niger era rimasto uno dei pochi paesi dell’area ancora governati da un presidente vicino ai governi occidentali fino al golpe di pochi giorni fa. Il colpo di stato è stato pianificato e attuato proprio dalla Guardia presidenziale, un’influente unità d’élite dell’esercito, che secondo alcuni analisti il presidente nigerino Mohamed Bazoum cercava da tempo di indebolire. I militari hanno arrestato e deposto Bazoum, eletto democraticamente nel 2021, motivando il golpe con la necessità di porre rimedio a una serie di problemi di sicurezza, economici e di corruzione nel paese. In un secondo momento Tchiani si è autoproclamato nuovo leader, ma la nuova giunta non è stata riconosciuta dalla comunità internazionale e dai paesi vicini. Dopo una riunione di emergenza tenuta domenica, la Comunità economica degli stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) ha diffuso un comunicato in cui non esclude un intervento armato se non verrà ristabilito l’ordine democratico entro sette giorni.

Il Ciad non fa parte dell’ECOWAS e il suo presidente, Mahamat Idriss Déby, è stato nominato presidente ad interim nel 2021 da un consiglio di transizione composto da ufficiali militari, dopo che il padre, presidente eletto, era stato ucciso in scontri contro fazioni di ribelli. Tale consiglio di transizione ha rimpiazzato la costituzione con un nuovo statuto, affidando a Mahamat Déby i poteri di presidenza e nominandolo capo delle forze armate, in un altro colpo di stato. Al momento non è chiaro se la mediazione del Ciad abbia portato o possa portare a un qualche risultato o sviluppo.

In Niger attualmente la situazione appare confusa: nella giornata di domenica ci sono state diverse manifestazioni, alcune a favore del presidente eletto altre della giunta militare: la più notevole ha portato migliaia di persone davanti all’ambasciata francese di Niamey per manifestare in sostegno dei soldati della Guardia presidenziale.

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