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  • Mercoledì 26 luglio 2023

L’emergenza per gli incendi nel Sud Italia

Cinque persone sono morte tra Sardegna, Calabria e Sicilia, dove la situazione continua a essere molto difficile soprattutto a Palermo

Aci Catena, 25 luglio (Fabrizio Villa/Getty Images)
Aci Catena, 25 luglio (Fabrizio Villa/Getty Images)
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A causa degli estesi incendi che si sono sviluppati in parte del Sud Italia cinque persone sono morte tra Sicilia, Sardegna e Calabria, mentre almeno duemila hanno dovuto abbandonare le proprie case messe a rischio dalle fiamme. Gli incendi sono stati favoriti dai venti e dalle alte temperature degli ultimi giorni, che in alcune regioni come la Sardegna hanno superato i 45 °C. Contenere le fiamme in queste condizioni è difficile e rischioso, così come lo sono le attività di soccorso e di sgombero nelle aree interessate.

La situazione più difficile continua a essere in Sicilia, dove si sono sviluppati alcuni grandi incendi in particolare in un’ampia zona intorno a Palermo. Una coppia di anziani è stata trovata carbonizzata nella sua casa a Cinisi, non molto distante dall’aeroporto Falcone Borsellino, che negli ultimi giorni ha dovuto sospendere più volte le proprie attività a causa del fumo e della vicinanza delle fiamme alle piste. A San Martino delle Scale, sempre nel palermitano, una donna di 88 anni è morta a casa sua prima che l’ambulanza riuscisse a raggiungerla. Secondo l’agenzia ANSA ci sarebbe inoltre almeno un’altra persona dispersa in provincia di Messina.

Secondo le prime stime le persone sfollate sono almeno 2mila. Molte si sono allontanate dalle loro abitazioni a rischio di incendio, altre se ne sono andate a causa del fumo e dell’aria irrespirabile. L’Azienda sanitaria provinciale di Palermo ha consigliato alla persone più a rischio come fragili e anziani di non rimanere all’aperto e di tenere porte e finestre chiuse.

Il vento di scirocco ha favorito la diffusione degli incendi in buona parte delle aree montuose intorno a Palermo, compreso il Pizzo Sella, alla cui base ci sono le aree di Mondello e Sferracavallo. Le ville dei due quartieri sono state abbandonate dai loro occupanti, sempre a causa del fumo e del rischio di nuovi incendi.

In città ci sono stati inoltre numerosi blackout, sia per i danni causati dalle fiamme sia per i carichi eccessivi per la rete elettrica, dovuti soprattutto all’impiego dei sistemi di aria condizionata, molto usati a causa delle temperature per molte ore del giorno intorno ai 45 °C. Il Policlinico universitario, uno dei principali ospedali di Palermo, ha dovuto chiudere alcuni reparti e trasferire i pazienti a causa del caldo e di problemi al sistema di condizionamento.

Tra martedì e mercoledì gli incendi hanno interessato diverse altre aree della Sicilia, a sud e a est di Palermo. Alcuni tratti autostradali tra Palermo e Mazara del Vallo e tra Palermo e Catania sono stati interrotti. Un incendio ha interessato il parco archeologico di Segesta in provincia di Trapani, mentre una trentina di persone ha dovuto lasciare velocemente un villaggio turistico vicino a San Vito Lo Capo, sempre a causa degli incendi.

In Sardegna la situazione è difficile soprattutto nell’area centro-orientale dell’isola, dove martedì si sono sviluppati incendi nella provincia di Nuoro, sempre a causa della siccità, dei forti venti e delle temperature massime che hanno raggiunto i 48 °C. Un uomo di 55 anni è morto di infarto dopo avere trascorso buona parte della giornata a spegnere un incendio. Si è sentito male dopo essere rientrato in casa e avere passato le ore precedenti a guidare una delle autobotti impiegate per arginare le fiamme.

Infine, anche in Calabria tra martedì e mercoledì si sono sviluppati alcuni grandi incendi, specialmente nell’Aspromonte. Un anziano di 98 anni è morto nell’incendio della propria abitazione, nonostante fosse stato raggiunto da due familiari che avevano provato a portarlo fuori dall’edificio e prestargli soccorso.

Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha chiesto al governo di intervenire rapidamente dichiarando lo stato di emergenza per la Sicilia, in modo da accelerare l’arrivo di soccorsi, mezzi e risorse per affrontare la situazione. Hanno fatto altrettanto diversi altri presidenti di regione a Nord, dove sono stati invece i forti temporali a causare grandi danni. Lo stato di emergenza dovrebbe essere dichiarato oggi dal governo nel corso del Consiglio dei ministri.