Il generale Figliuolo sarà il commissario straordinario per le alluvioni in Romagna

Dopo quasi un mese e mezzo dal disastro, il governo si è deciso sull'ex commissario straordinario per l'emergenza coronavirus

Il generale Francesco Paolo Figliuolo a Roma, il 6 giugno 2022 (ANSA/ANGELO CARCONI)
Il generale Francesco Paolo Figliuolo a Roma, il 6 giugno 2022 (ANSA/ANGELO CARCONI)
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Martedì sera il generale Francesco Paolo Figliuolo, ex commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, è stato scelto dal governo come commissario straordinario per le alluvioni in Romagna, e che hanno colpito anche parte di Marche e Toscana. È passato quasi un mese e mezzo dalle grandi piogge che hanno causato l’allagamento di più di 120 chilometri quadrati di città e campagne, oltre a circa 300 frane: finora la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva riservato al governo, e in particolare al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, la gestione dell’emergenza perché, secondo le ricostruzioni dei giornali, non voleva nominare come commissario straordinario il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che appartiene al Partito Democratico, la principale forza di opposizione.

Il commissario straordinario è una figura prevista da una legge del 1988, e dispone di poteri speciali per un periodo limitato di tempo. Viene nominato dal presidente della Repubblica su indicazione del governo, e può risultare essenziale in contesti di emergenza, come appunto i disastri naturali, perché può agire in deroga alla normativa in vigore in materia di contratti pubblici, in modo da operare più rapidamente per assegnare i lavori in appalto. Significa che può accorciare i tempi burocratici per lavori che non possono aspettare, una cosa che in Romagna servirebbe dato che ce ne sono ancora molti da fare. Ad esempio, sugli Appennini andrebbero riparate molte strade danneggiate dalle frane a causa delle quali ci sono centri abitati, frazioni, singole case e aziende agricole ancora non raggiungibili in auto.

Solitamente vengono nominati commissari straordinari per le emergenze di aree specifiche gli amministratori locali, che rispetto a esperti esterni hanno una maggiore conoscenza del territorio e per questo sanno come e dove intervenire con urgenza. Nella maggioranza di destra che sostiene il governo tuttavia si sarebbe preferito evitare la nomina di Bonaccini per non lasciare che con la gestione della ricostruzione il centrosinistra guadagnasse consensi in vista delle elezioni regionali previste per il 2025.

Bonaccini sarà subcommissario di Figliuolo come Francesco Acquaroli, presidente delle Marche, ed Eugenio Giani, presidente della Toscana. Il presidente dell’Emilia-Romagna ha criticato la scelta del governo, ma ha anche espresso un apprezzamento per Figliuolo.

Figliuolo era stato commissario straordinario per l’emergenza COVID-19 tra il marzo del 2021 – quando era stato nominato al posto di Domenico Arcuri, che ricopriva l’incarico dall’inizio della pandemia – al marzo del 2022. Inizialmente Figliuolo era stato incaricato di gestire la campagna vaccinale e poi si era trovato a organizzare molte altre cose, come i contratti di tutti i farmaci contro la COVID-19, i bandi per l’acquisto e la distribuzione delle mascherine, i magazzini con tutto il materiale d’emergenza utilizzato per rifornire gli ospedali e le trattative con le agenzie di lavoro interinale per l’assunzione straordinaria del personale medico e infermieristico dedicato all’emergenza.

Nato a Potenza, in Basilicata, nel 1961, Figliuolo è Comandante logistico dell’Esercito dal 2018. In precedenza era stato Capo ufficio generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Comandante del contingente italiano in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione ISAF, e Comandante delle forze NATO in Kosovo tra il settembre 2014 e l’agosto 2015. Era stato impegnato nei Balcani già nel 1999, nell’ambito dell’organizzazione logistica del Comando NATO-SFOR a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina, e agli inizi degli anni 2000 come Comandante della task force “Istrice” a Goraždevac, in Kosovo.