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  • Venerdì 28 aprile 2023

Le storie notevoli dietro alla condanna di Pras Michel

L'ex rapper dei Fugees condannato per riciclaggio di denaro e spionaggio è stato coinvolto in grossi scandali politici ed economici

Pras Michel (AP Photo/Andrew Harnik)
Pras Michel (AP Photo/Andrew Harnik)
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La vicenda di Pras Michel, ex rapper del celebre gruppo dei Fugees che mercoledì è stato condannato per riciclaggio di denaro e per aver cercato di influenzare il governo statunitense a favore della Cina, coinvolge alcuni dei più grossi scandali politici e finanziari asiatici degli ultimi anni.

Pras Michel ha 50 anni ed è noto soprattutto per essere stato tra i fondatori dei Fugees, uno dei gruppi hip hop più famosi degli anni Novanta, insieme a Lauryn Hill e Wyclef Jean. Mercoledì un tribunale distrettuale di Washington lo ha ritenuto colpevole per dieci capi d’accusa, tra cui riciclaggio di denaro, cospirazione e spionaggio a favore di un paese straniero. La pena non è ancora stata decisa, ma potrebbe arrivare a un massimo di dieci anni di reclusione.

Il processo contro di lui è stato piuttosto notevole e rocambolesco, perché tra le altre cose ha coinvolto un certo numero di politici e personaggi famosi: tra gli altri, hanno testimoniato Leonardo DiCaprio e l’ex procuratore generale americano Jeff Sessions.

Ma sono soprattutto gli scandali in cui Michel si è trovato coinvolto a essere notevoli: l’ex rapper sarebbe entrato in affari con l’imprenditore malaysiano Jho Low, che è a tutt’oggi una delle persone più ricercate dell’Asia per un enorme scandalo finanziario che ha quasi mandato in bancarotta tutta la Malaysia. È stato coinvolto anche nello scandalo di Guo Wengui, un miliardario cinese che è fuggito negli Stati Uniti e si è reinventato dissidente contro il regime che governa la Cina, ma la cui figura è ancora oggi piuttosto controversa.

Le accuse più gravi nei confronti di Michel riguardano il suo rapporto con Jho Low. Michel e Low si sarebbero incontrati nel 2006: allora Low era ritenuto uno degli imprenditori di maggior successo al mondo, che faceva una vita di eccezionale lusso: era famoso per le feste con molti personaggi famosi internazionali, si comprò case di lusso in molte città, dipinti di Monet e di Basquiat, un superyacht da oltre 90 metri che chiamò Equanimity. Inoltre – questa è probabilmente la cosa per cui è più celebre in Occidente – Low finanziò alcuni film di Hollywood, tra cui The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio.

Jho Low (a destra) alla cerimonia dei Grammy nel 2014 con Alicia Keys (Prensa Internacional/ZUMAPRESS)

Secondo l’accusa, Low avrebbe dato a Michel 88 milioni di dollari nel corso di vari anni per cercare tramite lui di ottenere influenza politica negli Stati Uniti. Una piccola parte di questi soldi (856 mila dollari) sarebbe stata usata per fare grosse donazioni alla campagna elettorale dell’ex presidente Barack Obama nel 2012, che Michel avrebbe fatto personalmente o tramite una serie di prestanome.

Nel 2015, tuttavia, si scoprì che i soldi di Low non venivano dalla sua attività imprenditoriale, ma erano stati sottratti dal fondo d’investimento creato dal governo malaysiano per sostenere lo sviluppo economico del paese. Il fondo, che avrebbe dovuto occuparsi di costruire infrastrutture e sostenere la popolazione locale, in realtà era stato usato come fonte di ricchezza personale da Low e, secondo le accuse, anche da alti membri del governo malaysiano, tra cui il primo ministro Najib Razak.

Alla fine si scoprì che dal fondo, che si chiamava 1MDB, mancavano 4,5 miliardi di dollari, probabilmente sottratti da Low e dagli altri. Lo scandalo fu enorme e provocò giganteschi problemi all’economia della Malaysia. Low fuggì e a oggi è ancora introvabile. L’ipotesi più probabile, sostenuta da alcune inchieste giornalistiche, è che abbia trovato rifugio in Cina.

Nonostante gli scandali, tuttavia, Pras Michel continuò a collaborare con Low e a un certo punto cercò anche di influenzare un’indagine federale americana che stava indagando su un caso di appropriazione indebita da parte dello stesso Low.

Michel è poi stato coinvolto – in maniera più blanda – nello scandalo di Guo Wengui, un miliardario cinese che, dopo una serie di affari andati male in Cina, accusò la leadership cinese di corruzione e fuggì negli Stati Uniti, dove si presentò come un dissidente politico e si associò ad alcune figure di estrema destra americane come Steve Bannon, uno dei primi consiglieri di Donald Trump. Pras Michel avrebbe ricevuto grosse somme di denaro per cercare di convincere il governo americano a riconsegnare Guo Wengui alla Cina, inutilmente.

La figura di Guo Wengui è piuttosto problematica perché, benché sia chiaro che al momento è perseguitato dalla Cina, le sue attività imprenditoriali e le sue frequentazioni pubbliche lo rendono un personaggio piuttosto ambiguo, e spesso considerato inaffidabile anche negli Stati Uniti.

Non è chiaro se qualcuna delle operazioni di influenza straniera a cui ha partecipato Michel abbia avuto successo. È improbabile che Low e Michel siano riusciti a influenzare in qualche maniera l’amministrazione di Barack Obama; inoltre non sono riusciti a fermare il processo contro Low o a ottenere l’estradizione in Cina di Guo Wengui. Non è nemmeno chiaro, in effetti, come mai somme di denaro così elevate siano state affidate in un’operazione di influenza straniera a una persona che è relativamente poco nota negli ambienti politici e diplomatici.

La difesa di Michel ha detto che il rapper non aveva idea di essere entrato in un giro di influenza internazionale: avrebbe ricevuto soldi da Jho Low perché dopo la fine della sua carriera musicale gli mancavano nuove fonti di reddito, e Low gli era sembrato un imprenditore legittimo.