La zumba fu inventata un po’ per caso

La ginnastica aerobica a ritmo di musica latinoamericana famosa in tutto il mondo nacque dalla disattenzione di un istruttore di danza

Un evento di zumba organizzato a Los Angeles nel 2013
Un evento di zumba organizzato a Los Angeles nel 2013 (Angela Weiss/ Getty Images for V-Day.org)
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Secondo il ballerino e coreografo colombiano Alberto “Beto” Pérez il «90 per cento delle persone odia fare esercizio fisico» perché lo percepisce come «una tortura», qualcosa che comporta seguire una dieta rigida o fare molta fatica. Lui invece ha inventato e reso celebre una forma di ginnastica che a suo dire «è divertente, è facile, sembra una festa e la gente dimentica sia esercizio fisico»: la zumba, che si pratica a ritmo di musica pop latinoamericana utilizzando e adattando i movimenti tipici dell’aerobica.

Oggi la zumba è un fenomeno mondiale, che stando a quanto dice l’azienda fondata da Pérez assieme ad altri due soci è praticata abitualmente da 15 milioni di persone in oltre 180 paesi. Eppure fu inventata un po’ per caso, per via di una disattenzione di Pérez.

Pérez è nato nel 1970 a Cali, nella parte occidentale della Colombia, e insegna danza fin da ragazzo. In un’intervista data a BBC News, ha raccontato di essersi appassionato al pop statunitense da bambino, dopo aver visto Grease, il celebre musical con John Travolta e Olivia Newton-John. «Mi mettevo la brillantina nei capelli, indossavo la giacca di pelle e ballavo da solo per strada; gli amici mi chiamavano ‘Travolta’», dice; gli piaceva la musica straniera, ma andava anche nei locali dove si ballava quella latinoamericana.

A 14 anni dovette cominciare a lavorare per mantenere la famiglia, dopo che la madre era stata ferita da un colpo di arma da fuoco mentre la polizia stava cercando di fermare un rapinatore. Tra le altre cose fece il muratore e il gelataio, e due anni dopo trovò lavoro come insegnante di aerobica. Una volta guarita, la madre decise di trasferirsi negli Stati Uniti: lui invece restò in Colombia per provare a fare carriera nella danza.


Di solito Pérez faceva lezione a ritmo di musica pop americana, con canzoni di Madonna o Michael Jackson. Un giorno però per errore dimenticò a casa la cassetta che usava abitualmente: così, pur di non saltare la lezione, dovette inventarsi qualcosa. A quel punto prese dalla sua auto una cassetta di canzoni latinoamericane che aveva registrato dalla radio e improvvisò: disse alle persone presenti di aver preparato una lezione speciale e si inventò dei movimenti di aerobica che andassero a ritmo delle canzoni di salsa o merengue, due fra i più noti tipi di ballo caraibico.

La cosa piacque moltissimo, racconta, così decise di continuare a fare lezione usando canzoni latinoamericane. Il resto lo fece il passaparola.

Il fenomeno crebbe abbastanza in fretta: «arrivava sempre gente nuova e prima di ogni lezione si formavano lunghe file di persone» che volevano provare il nuovo tipo di ginnastica, ricorda Pérez. Così negli anni Novanta si trasferì nella capitale colombiana Bogotá, dove continuò a raccogliere seguaci: perlopiù donne, ma non solo. Questo fu l’inizio della zumba, che però allora veniva chiamata “rumba”, la parola spagnola che oltre a indicare la tipica danza cubana in molti paesi latinoamericani è anche sinonimo di festa. Grazie al suo successo, Pérez fu peraltro fu contattato dalla popstar colombiana Shakira per ideare le coreografie dei video di alcune sue canzoni.


Nel 1999 Pérez si trasferì a sua volta negli Stati Uniti, a Miami, ma i primi tempi furono piuttosto difficili, sia perché non parlava inglese, sia perché non aveva molti soldi da parte. Anche in quel caso però le cose cambiarono dopo la sua prima lezione di aerobica a ritmo di musica latinoamericana, che a suo dire era un tipo di attività fisica completamente diverso da qualsiasi altro conosciuto e praticato negli Stati Uniti al tempo.

Due anni più tardi una sua allieva gli presentò suo figlio e un amico, Alberto Perlman e Alberto Aghion, entrambi statunitensi di origine colombiana. Fu allora che i tre cominciarono a collaborare per cercare di espandere gli affari. L’idea di Pérez, Perlman e Aghion era vendere video per fare esercizi a casa in cui Pérez mostrava come praticare la “zumba”, il termine inventato con cui avevano deciso di chiamare la sua ginnastica aerobica: il problema è che non avevano troppi mezzi né risorse. A ogni modo riuscirono a sfruttare il fatto che sempre più persone avessero cominciato a interessarsi per diventare a loro volta insegnanti. Nel 2003 quelle interessate erano state 150 e l’anno successivo 700: oggi gli insegnanti di zumba sono più di 100mila in tutto il mondo.

Qualche tempo dopo Pérez e i due soci fondarono sempre a Miami la Zumba Fitness, un’azienda che secondo alcune stime varrebbe centinaia di milioni di dollari. Oggi la Zumba Fitness promuove la diffusione della disciplina e si occupa della certificazione ufficiale degli istruttori, che per poterla insegnare devono superare un corso di abilitazione a pagamento e continuare a fare formazione. L’azienda organizza anche eventi a cui partecipano centinaia di persone e vende indumenti sportivi, ma anche video, compilation e videogiochi tutti pensati per praticare la zumba.

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