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  • Mercoledì 19 aprile 2023

In Australia sono arrivati i “cacciatori di eclissi”

Migliaia di appassionati e curiosi da tutto il mondo si sono radunati in un paesino dove giovedì si assisterà a un'eclissi totale di sole

Una persona osserva il cielo con un telescopio prima dell'eclissi solare del 2 luglio del 2019 a Paiguano, in Cile
Una persona osserva il cielo con un telescopio prima dell'eclissi solare del 2 luglio del 2019 a Paihuano, in Cile (Marcelo Hernandez/ Getty Images)
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In questi giorni una cittadina del nord-ovest dell’Australia ha cominciato a essere popolata da decine di ricercatori, scienziati e curiosi arrivati per vedere l’eclissi solare totale che giovedì mattina sarà visibile in alcuni punti dell’emisfero australe. Per vedere bene l’eclissi solare nel paese bisogna andare proprio a Exmouth, che si trova nell’Australia Occidentale: di norma ha 2.800 abitanti ma si prevede che giovedì ospiterà circa 20mila visitatori.

Tra i più impazienti ad aver affollato la cittadina ci sono i cosiddetti “cacciatori di eclissi”, ovvero persone appassionate di eclissi che viaggiano per il mondo proprio per osservare, studiare e lasciarsi stupire da questi fenomeni rari.

Tecnicamente quella di giovedì sarà un’eclissi solare ibrida perché dall’oceano Indiano si vedrà solo un’eclissi anulare, un fenomeno che si verifica quando la Luna copre solo parzialmente il disco solare, senza bloccare tutta la luce proveniente dalla stella e creando un anello di luce. Attorno alle 11:30 (le 5:30 in Italia) dall’Australia Occidentale invece la Luna apparirà perfettamente allineata tra la Terra e il Sole e lo coprirà completamente per circa un minuto: è la cosiddetta “totalità”, cioè la fase massima di oscuramento della luce del Sole durante un’eclissi. In totale, il fenomeno durerà circa tre ore.

Come accade ogni volta che si verifica un’eclissi solare visibile da un qualche punto del mondo, anche questa volta si sono mobilitate decine di cacciatori di eclissi da vari paesi. Marcelo Domingues, che insieme alla moglie ha fatto un viaggio lungo circa 15mila chilometri per arrivare a Exmouth da Brasilia, in Brasile, ha detto ad ABC che per lui le eclissi sono fenomeni «spettacolari», ma anche un’opportunità di visitare paesi che normalmente non considererebbe: sette anni fa per vedere un’eclissi solare era andato in Islanda, e nel 2016 ne aveva vista un’altra in Indonesia assieme alla moglie.

Un’altra visitatrice è la psicologa australiana Kate Russo, che si è appassionata di eclissi e organizza a sua volta “spedizioni” con altre persone del Queensland, dove vive. Russo ha detto ad ABC che viaggiare per andare a osservare le eclissi diventa «uno stile di vita», «una dipendenza totale», e che quella di giovedì sarà la sua 13esima eclissi: «Sono stata sulla cima delle montagne, nei deserti, su una nave in mezzo all’oceano [Pacifico], 1.300 chilometri a ovest delle isole Galapagos», ha raccontato.

Russo ha anche spiegato che fino a qualche tempo fa la comunità di cacciatori di eclissi era una nicchia, ma adesso è cresciuta molto, diventando quasi di moda e attirando sempre più interesse.

Oltre che nella zona di Exmouth, giovedì l’eclissi totale sarà visibile lungo un percorso che comprende l’isola di Barrow (sempre nell’Australia Occidentale), la parte orientale di Timor Est e alcune parti della provincia di Papua, che si trova nella metà occidentale dell’isola della Nuova Guinea e fa parte dell’Indonesia. Nel resto dell’Australia l’eclissi di Sole si vedrà solo parzialmente: a Darwin, nel Territorio del Nord, per esempio, la Luna oscurerà l’85 per cento del Sole; a Melbourne, nel sud-est dell’Australia, circa 3.500 chilometri in linea d’aria a sud-est di Exmouth, il 21 per cento.

Per ospitare varie migliaia di persone curiose di vedere l’eclissi Exmouth si è dovuta attrezzare: l’amministrazione locale ha aperto un’apposita area per il campeggio, noleggiato cisterne d’acqua e investito per migliorare le linee di telecomunicazione e i servizi. Tra i cacciatori di eclissi che ci sono arrivati ci sono anche 13 membri dei Solar Wind Sherpas, un gruppo di scienziati e ricercatori provenienti da paesi come Germania, Stati Uniti e Repubblica Ceca che in passato hanno osservato eclissi nel deserto del Sahara, in Mongolia e anche alle isole Svalbard, che si trovano nel mar Glaciale Artico e fanno parte della Norvegia.

La loro coordinatrice è Shadia Habbal, professoressa di Astronomia all’Università delle Hawaii. Il gruppo si chiama così perché i suoi membri si portano dietro l’equipaggiamento necessario per studiare tutto ciò che succede quando si verifica un’eclissi. Parlando con il Guardian, il presidente della Società Astronomica australiana, John Lattanzio, ha detto che più in generale le persone sono calamitate dalla sensazione irreale e un po’ ultraterrena che può dare un minuto o poco più di “totalità”.

Stando a un sito che raccoglie le statistiche dei cacciatori di eclissi, al momento chi ne ha viste di più è lo statunitense Paul Maley, che ha osservato 81 eclissi solari, lunari o anulari in 42 paesi diversi, per un totale di un’ora, 11 minuti e 33 secondi di totalità. L’australiano messo meglio in classifica invece è Terry Cuttle, membro del gruppo di lavoro dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU), l’organizzazione con sede a Parigi che tra le altre cose coordina il lavoro delle società astronomiche dei singoli paesi e ha il compito di nominare stelle, asteroidi, pianeti e altri corpi celesti. È citato anche l’italiano Stefano Rosoni, che secondo il sito finora ne ha viste trenta.

Dalla sua prima eclissi a Melbourne, nel 1976, Cuttle racconta di averne viste altre 28: secondo lui, osservare un’eclissi è «un’opportunità per avere un’esperienza davvero diretta dell’universo in movimento» e per «osservare il sistema solare», visto che con il buio le stelle e i pianeti diventano visibili anche di giorno. Nei prossimi 15 anni in Australia ci saranno altre quattro eclissi solari totali, tra cui una che nel 2028 si potrà vedere bene da Sydney, una delle città più popolose del paese.

Come ha riassunto ABC, comunque, si direbbe che «una volta vista un’eclissi, se ne vogliono vedere altre». L’importante in ogni caso è osservarle usando particolari precauzioni per non rischiare danni alla vista, evitando in primo luogo di guardare il Sole a occhio nudo. Esistono in commercio occhiali prodotti appositamente per questo scopo, mentre se si ricorre a soluzioni fai-da-te è bene fare molta attenzione. Chi volesse vedere l’eclissi di giovedì in Australia in streaming potrà farlo sul canale YouTube della NASA.

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