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  • Domenica 9 aprile 2023

Le serie e i film che stanno aiutando a far conoscere l’Irlanda del Nord

Grazie a Derry Girls, Belfast e Game of Thrones, fra gli altri, il piccolo paese ha cambiato un po' la sua immagine

Una scena della serie "Derry Girls" (Netflix)
Una scena della serie "Derry Girls" (Netflix)
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Tra le attrazioni principali indicate sul sito ufficiale dell’ente turistico dell’Irlanda del Nord compaiono luoghi storici, escursioni e campi da golf, ma anche gli studio di Game of Thrones, una delle serie tv di maggiore successo degli ultimi anni. Da qualche tempo c’è un’altra serie che sta contribuendo a far conoscere l’Irlanda del Nord, che fa parte del Regno Unito, a un pubblico più ampio: è Derry Girls, la serie di Netflix ambientata a fine anni Novanta che ha per protagonisti un gruppo di ragazzine e un ragazzo che vivono appunto a Londonderry, chiamata anche Derry, una città nordirlandese al confine con l’Irlanda (un paese indipendente che fa parte dell’Unione Europea).

A venticinque anni dagli storici accordi di pace che segnarono l’inizio della fine delle violenze tra i repubblicani, spesso cattolici e più vicini all’Irlanda, e gli unionisti, protestanti e favorevoli cioè all’appartenenza al Regno Unito, che avevano caratterizzato per 30 anni la storia locale, Derry Girls è solo l’ultima tra le serie tv e i film che stanno aiutando l’Irlanda del Nord a cambiare la propria immagine e a rilanciare il turismo.

Come ha raccontato al National Geographic Odhran Dunne, responsabile dell’ente del turismo di Derry, fino a qualche anno fa l’Irlanda del Nord era vista più o meno come «uno dei primi cinque posti del mondo in cui non andare». Dalla fine degli anni Sessanta agli anni Novanta le violenze fra unionisti e repubblicani (allora la minoranza) provocarono la morte di 3.600 persone, per la gran parte civili: gli Accordi del Venerdì Santo del 10 aprile 1998 stabilirono infine il riconoscimento reciproco delle istanze repubblicane e unioniste, anche se di tanto in tanto tra le due comunità hanno continuato a riemergere scontri e tensioni.

Negli ultimi venticinque anni comunque l’Irlanda del Nord ha cercato di fare in modo che il turismo locale non fosse legato esclusivamente ai luoghi del conflitto, puntando soprattutto sulla propria cultura e sulle altre cose che aveva da offrire, serie tv comprese.

A Derry appunto stanno avendo un discreto successo i tour a piedi che passano per i posti che si vedono in Derry Girls, che mostra con una certa leggerezza le tipiche vicende di un comune gruppo di adolescenti, inserite però in un contesto di grandi violenze sociali. Alla serie è stato dedicato un murale in città, e per quest’estate è anche prevista una mostra, di cui sono già stati presentati alcuni oggetti di scena che verranno esposti: dal diario di Erin, una delle protagoniste, a uno dei maglioni indossati di solito da sua madre, Mary.

 

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Un murale dedicato a “Derry Girls” a Derry

Secondo la ricercatrice dell’Università di Belfast Alison Garden, Derry Girls aiuta a capire meglio com’era la vita delle donne e delle ragazzine in un periodo che alcuni storici hanno definito «patriarcato armato», e in una società che ancora oggi è estremamente conservatrice. Tra le altre cose, le protagoniste della serie sono alle prese con i litigi con i genitori, con le rigidità della scuola cattolica che frequentano o con le bravate tipiche della loro età, come una gita di nascosto per andare a vedere a Belfast i Take That (la boyband del momento); tuttavia cercano anche di superare le differenze con gli studenti protestanti e di farsi un’idea dell’evoluzione del conflitto in città.

La serie è stata creata nel 2018 dalla sceneggiatrice di Derry Lisa McGee e ha ricevuto premi e commenti positivi un po’ dappertutto. A detta delle persone sentite dal National Geographic in Irlanda del Nord è piaciuta molto, ma è stata apprezzata anche all’estero, contribuendo a far conoscere la storia recente dell’Irlanda del Nord a un pubblico più ampio. Poche settimane fa due delle attrici protagoniste della serie, Saoirse-Monica Jackson e Jamie-Lee O’Donnell (che interpretano rispettivamente Erin e Michelle) sono anche state chiamate come testimonial di una campagna pubblicitaria per incentivare il turismo in Irlanda.


Parlando con il National Geographic, Dunne ha detto che il successo di Derry Girls è «un sogno a livello di promozione» della città anche per il modo in cui parla delle persone del posto, che a suo dire sono calorose, socievoli e non si prendono troppo sul serio, come si vede nella serie. «Cinque anni fa non avremmo mai immaginato che potesse accadere qualcosa che avrebbe avuto un impatto simile», ha detto Dunne: secondo lui, adesso le persone straniere che non hanno mai visitato l’Irlanda ma stanno pensando di andarci «sicuramente» andranno anche a Derry.

Derry Girls non è la sola serie tv ad aver contribuito a far conoscere meglio l’Irlanda del Nord negli ultimi tempi. In tutto il territorio infatti si possono visitare una ventina di luoghi in cui sono ambientate le scene di Game of Thrones, mentre a Banbridge, a una mezz’ora di auto da Belfast, ci sono gli studi cinematografici dedicati alla serie, dove è possibile vedere set, costumi e oggetti di scena, ma anche fare esperienze interattive.

Di Belfast, la capitale, si parla anche nell’omonimo film semiautobiografico dell’attore e regista britannico Kenneth Branagh, che racconta l’infanzia di un bambino durante le prime fasi dei Troubles in città. Il film si chiama appunto Belfast e ha ottenuto sette nomination agli Oscar del 2022, vincendo il premio per la migliore sceneggiatura originale. Nel 2012 sempre a Belfast fu inaugurato un grande complesso dedicato al Titanic, il transatlantico costruito proprio in città e affondato nell’oceano Atlantico nell’aprile del 1912, la cui storia è narrata nel famosissimo film con Kate Winslet e Leonardo DiCaprio.

Gerry Lennon, il responsabile dell’ente turistico di Belfast, ha ricordato che fino a qualche anno fa la città era associata a posti tormentati da guerre e conflitti sociali, come la Bosnia o Beirut (in Libano), mentre per certi aspetti a suo dire adesso può «davvero competere» con città come Barcellona o Berlino. L’obiettivo di Belfast è raddoppiare entro il 2030 le entrate legate al turismo, ha spiegato Lennon, che lo considera un fenomeno legato al «progresso politico, sociale ed economico» in città.

– Leggi anche: Cosa fu il Bloody Sunday, la strage del 1972 a Derry