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  • Lunedì 13 marzo 2023

È morto Dick Fosbury, che cambiò il salto in alto

Aveva 76 anni e nel 1968 vinse un oro olimpico con uno stile, ormai pressoché imprescindibile, che ancora porta il suo nome

Dick Fosbury nel 1968 (AP Photo)
Dick Fosbury nel 1968 (AP Photo)
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È morto a 76 anni Dick Fosbury, atleta statunitense che vinse un oro alle Olimpiadi del 1968 di Città del Messico e che soprattutto è ricordato per la tecnica di salto in alto ancora in uso, con cui si salta “all’indietro”, con la schiena rivolta verso l’asta, che lo ha reso uno dei personaggi più influenti nella storia dell’atletica leggera.

Fosbury nel 2012 (Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images)

Fosbury, il cui nome era Richard Douglas ma che era noto come Dick, era nato a Portland, in Oregon, nel 1947 e aveva iniziato a sperimentare nuove tecniche di salto già da adolescente, visto che con lo stile allora più diffuso – noto come ventrale, perché si superava l’asta con il ventre verso di essa – faticava a raggiungere risultati soddisfacenti. Col tempo perfezionò la tecnica che ancora porta il suo cognome e che iniziò a portarlo negli anni Sessanta, quando fu mostrata e raccontata da un giornale locale. Altri atleti statunitensi, più o meno nello stesso periodo, iniziarono a usare quello stesso stile, senza però arrivare, perlomeno non prima di Fosbury, ai suoi risultati.

Lo stile Fosbury – dorsale: in cui il corpo si ruota in aria mentre si salta, con un atterraggio finale sulla schiena – fu peraltro reso possibile dal fatto che proprio in quegli anni si stavano diffondendo materassini più morbidi su cui cadere, cosa imprescindibile per poterlo fare di schiena (prima si atterrava spesso sulla sabbia).

Lo stile Fosbury all’inizio fu spesso criticato e perfino ridicolizzato, ma fu parecchio efficace: prima per Fosbury e poi per la quasi totalità dei saltatori e delle saltatrici in alto. Grazie a quello stile, nel 1968 vinse la gara olimpica di salto in alto e fece un nuovo record olimpico arrivando a due metri e 24 centimetri, un’altezza che superò al suo terzo e ultimo tentativo.

(Tony Duffy /Allsport)

Già quattro anni più tardi, alle Olimpiadi di Monaco di Baviera – alle quali non partecipò, essendosi nel frattempo ritirato – più di due terzi degli atleti saltarono con la tecnica Fosbury. Negli anni Settanta lo stile ventrale, che a sua volta si era sostituito al cosiddetto salto “a forbice” continuò comunque a resistere, permettendo importanti vittorie e anche un nuovo record del mondo, ma col tempo prevalse lo stile Fosbury.