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  • Lunedì 26 luglio 2021

Otto record mondiali che resistono da decenni

Dal secolo scorso aspettano di essere battuti quelli dei 100, 200 e 800 metri femminili, e anche i salti maschili: ma difficilmente succederà a Tokyo

(AP Photo/Lennox McLendon)
(AP Photo/Lennox McLendon)

Nel loro essere spesso essenziali e capaci di misurare in centimetri e secondi attività comunissime come correre o saltare, i record mondiali dell’atletica leggera sono quelli che più si fanno notare quando vengono superati, come successo nel 2020 nel salto con l’asta maschile e, pochi giorni fa, nei 400 metri a ostacoli maschili. Per qualche record che è stato battuto di recente, nell’atletica ce ne sono però molti che resistono ancora dal secolo scorso: alcuni dagli anni Novanta, altri ancora addirittura dagli anni Ottanta.

Prima di rileggerli e di riguardarli bisogna ricordare che su alcuni esistono quantomeno dei dubbi, spesso legati a un possibile doping ai tempi non individuato, ed è comunque piuttosto improbabile che molti di questi record possano essere battuti, addirittura anche solo avvicinati, durante le gare di atletica di Tokyo 2020.

1500 metri maschili: Hicham El Guerrouj, 1999
In una sera di luglio del Golden Gala di Roma il mezzofondista marocchino Hicham El Guerrouj (vincitore di due ori olimpici) corse un chilometro e mezzo in 3 minuti e 26 secondi, migliorando di poco più di un secondo il precedente record, fatto segnare nel 1995 dall’algerino Noureddine Morceli. Dopo El Guerrouj, solo due atleti – i kenioti Bernard Lagat e Asbel Kiprop – hanno corso la distanza mettendoci meno di tre minuti e 27 secondi ma, comunque, con qualche decimo di secondo in più rispetto a El Guerrouj.


100 metri femminili: Florence Griffith-Joyner, 1988
Ai quarti di finale dei Trials (l’evento che permette agli atleti statunitensi di qualificarsi per le Olimpiadi) di quell’anno, la 28enne Griffith-Joyner corse i 100 metri in 10 secondi e 49 centesimi, 27 centesimi di secondo in meno rispetto al precedente record del 1984. Attorno a questo record – comunque certificato e preso per buono – ci sono diversi dubbi, alcuni dei quali legati a un possibile guasto dell’anemometro che prima della gara segnava un vento assente. Un altro in uso a pochi metri di distanza per una gara di salto triplo, infatti, segnava un vento di 4,3 metri al secondo (condizione che avrebbe invalidato il record mondiale). Un giorno più tardi, comunque, Griffith-Joyner corse la distanza in 10 secondi e 61 centesimi: e anche quello sarebbe stato un record mondiale in grado di resistere fino a oggi, visto che da allora nessun’altra centometrista è mai scesa sotto i 10 secondi e 63 centesimi.


200 metri femminili: Florence Griffith-Joyner, 1988
Alle Olimpiadi successive ai Trials in cui fece il record sui 100 metri, Griffith-Joyner vinse tre medaglie d’oro e fece due record mondiali sui 200 metri: uno in semifinale e uno nella finale, correndo in 21 secondi e 34 centesimi. Pochi mesi più tardi, nel febbraio 1989, si ritirò e nel 1998 morì nel sonno dopo un attacco epilettico. Il secondo miglior tempo di sempre nei 200 metri femminili, fatto segnare nel giugno del 2021 dalla statunitense Gabrielle Thomas, è di 21 secondi e 61 centesimi.


Eptathlon: Jackie Joyner-Kersee, 1986
L’eptathlon è una disciplina – alle Olimpiadi unicamente femminile, in combinazione con il decathlon che è unicamente maschile – che mette insieme i risultati in sette discipline atletiche: 100 metri ostacoli, salto in alto, getto del peso, 200 metri piani, salto in lungo, lancio del giavellotto e 800 metri piani. In base al risultato di ogni disciplina si ottiene un punteggio, e nessuna donna è mai riuscita a superare i 7.291 punti complessivi che la statunitense Jackie Joyner-Kersee ottenne nel 1988 alle Olimpiadi di Seul, in Corea del Sud. Anzi: nella storia dell’eptathlon solo altre due donne hanno superato i settemila punti, cosa che Joyner-Kersee fece per sette volte.

(Tony Duffy /Allsport)

Salto in alto maschile: Javier Sotomayor, 1993
Già nel 1912 fu certificato il primo salto maschile oltre i due metri. Poi, centimetro dopo centimetro, il record salì con una certa costanza, e anche dopo l’innovazione stilistica portata da Dick Fosbury ci fu chi, come Volodymyr Jaščenko, riuscì comunque a fare record mondiali saltando nel più tradizionale stile ventrale. Ma sono ormai quasi trent’anni che nessuno riesce a superare i 2 metri e 45 centimetri che il cubano Javier Sotomayor saltò nel luglio 1993 a Salamanca, in Spagna. Nella storia dell’atletica, sono stati confermati meno di 50 salti sopra i 2 metri e 40 centimetri. Più di uno su tre è di Sotomayor.


Salto in lungo maschile: Mike Powell, 1991
L’attuale record è dello statunitense Mike Powell, che saltò 8 metri e 95 centimetri e che migliorò di cinque centimetri un record che resisteva dalle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, quando lo statunitense Bob Beamon aveva migliorato di quasi mezzo metro il precedente primato mondiale, in parte grazie all’aiuto dell’altitudine e di una certa quantità di vento a suo favore. Il record di Powell arrivò poco dopo che, nella stessa gara, Carl Lewis aveva saltato (seppur con condizioni di vento che non qualificavano il suo salto come record mondiale) 8 metri e 91 centimetri.

(Bob Martin/Getty Images)

Salto triplo maschile: Jonathan Edwards, 1995
Nel luglio 1995 il triplista britannico Jonathan Edwards – che per la prima parte della sua carriera non aveva gareggiato di domenica per questioni religiose – migliorò il precedente record mondiale del salto triplo, che resisteva da dieci anni, di un solo centimetro. Poi, in agosto, migliorò di due volte il suo record, e ancora oggi nessuno ha fatto meglio dei suoi 18 metri e 29 centimetri.


800 metri femminili: Jarmila Kratochvílová, 1983
È il record più longevo dell’atletica leggera all’aperto, che precede di qualche anno alcuni altri primati stabiliti negli anni Ottanta e ancora imbattuti, come quello maschile di getto del peso e lancio del martello, e quelli femminili sui 400 metri piani, nel salto in alto e nel salto in lungo. E così come diversi altri record (in particolare degli anni Ottanta) è circondato – seppur ufficialmente riconosciuto – da qualche sospetto di doping. Kratochvílová fece il record correndo per la Cecoslovacchia su una pista di quella che ancora era la Germania Ovest, percorrendo gli 800 metri – pari a due giri di una pista di atletica – in un minuto, 53 secondi e 28 centesimi. Da allora solo tre atlete sono riuscite a scendere sotto il minuto e 55 secondi.

(AP Photo/Uwe Lein)