Elly Schlein ha battuto Stefano Bonaccini alle primarie del PD

Con l'80% dei voti scrutinati ha il 53,80%, Bonaccini il 46,20%: sarà la prima segretaria della storia del partito

(Guido Calamosca/LaPresse)
(Guido Calamosca/LaPresse)
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La deputata Elly Schlein ha vinto le primarie per eleggere il nuovo segretario del Partito Democratico, ottenendo il 53,80% dei voti contro il 46,20% di Stefano Bonaccini, con l’80% dello scrutinio completato. Bonaccini ha riconosciuto la vittoria di Schlein e ha detto di essersi già congratulato con lei: «Vi invito a fare un grande applauso e inviare un abbraccio a Schlein. L’ho sentita, le ho fatto i complimenti per le responsabilità che assume alla guida di un PD che ha bisogno di aggiornarsi».

Schlein ha 37 anni ed era stata eletta alla Camera alle ultime elezioni politiche. In precedenza era stata per più di due anni e mezzo la vicepresidente dell’Emilia-Romagna, proprio durante la presidenza di Bonaccini, ed europarlamentare dal 2014 al 2019. È nata a Lugano, in Svizzera, da madre italiana e padre statunitense. Arrivò in Italia a 19 anni e si stabilì a Bologna, dove studiò giurisprudenza e cominciò la sua attività politica.

Le primarie del PD si sono tenute in 5.500 seggi allestiti in tutta Italia, e l’affluenza è stata molto superiore alle aspettative, anche se i dati sono comunicati dal partito e non da organismi indipendenti e quindi vanno presi con le molle. Il PD non ha ancora diffuso la sua stima definitiva, ma alle 13 diceva che avevano votato 600mila persone. Secondo diversi dirigenti del partito sarebbe stato superato il milione di votanti. Alle ultime primarie, quelle del 2019 in cui fu eletto segretario Nicola Zingaretti, votò – sempre secondo i numeri del PD – un milione e mezzo di persone.

Bonaccini e Schlein erano risultati i più votati nella fase delle primarie riservata agli iscritti al partito e che si era conclusa il 19 febbraio. Bonaccini ha 56 anni ed è presidente dell’Emilia-Romagna dal 2014, mentre Schlein ha 37 anni ed è deputata dallo scorso settembre (in precedenza era stata per oltre due anni e mezzo la vicepresidente di Bonaccini in Emilia-Romagna).

Bonaccini era visto come ampiamente favorito, anche con un certo vantaggio, e dunque al momento è già una notizia il fatto che la sfida sia aperta: aveva vinto anche nel voto degli iscritti al partito che si era tenuto nelle scorse settimane, dove aveva ottenuto il 52,87 per cento contro il 34,88 di Schlein (corrispondenti a poco meno di 80mila voti il primo e a oltre 52.600 la seconda). Il voto degli iscritti serviva a scegliere i due candidati alle primarie aperte a tutti, gli altri due candidati che hanno perso erano Gianni Cuperlo e Paola De Micheli.

– Leggi anche: Com’è andato il dibattito tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini

Potevano votare alle primarie tutte le persone italiane e quelle straniere che vivono regolarmente in Italia e che hanno almeno 16 anni, anche se non sono iscritte al partito, con un contributo di 2 euro e la firma di una dichiarazione in cui si dice di riconoscersi nella proposta politica del PD e di sostenerlo alle elezioni. Si poteva votare solo nel proprio comune di residenza, a meno di non essersi registrati come fuorisede entro il 24 febbraio: questa pre-iscrizione era necessaria anche per minorenni e stranieri.

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