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  • Mercoledì 22 febbraio 2023

La visita di Meloni a Kiev non è andata proprio come sperava

Serviva a migliorare i rapporti con l'Ucraina, ma si parla soprattutto di Biden e dei commenti di Zelensky su Berlusconi

(ANSA/EPA/SERGEY DOLZHENKO)
(ANSA/EPA/SERGEY DOLZHENKO)

Martedì la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, è stata in visita a Kiev, la capitale ucraina, dove ha incontrato il presidente del paese Volodymyr Zelensky. La visita era molto attesa ed era considerata un importante passaggio per rinsaldare i rapporti tra Italia e Ucraina, e per rafforzare l’immagine e la credibilità internazionale di Meloni, dopo le recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla guerra e su Zelensky che avevano messo in imbarazzo il governo.

Le cose però non sono andate del tutto come Meloni sperava: innanzitutto perché nella conferenza stampa Zelensky ha criticato molto duramente Berlusconi, leader di Forza Italia e alleato di Meloni; e poi perché la sua visita è stata in parte oscurata dal presidente americano Joe Biden, che era arrivato a sorpresa lunedì a Kiev poco prima di Meloni, e che proprio mentre lei era a colloquio con Zelensky ha tenuto un notevole discorso da Varsavia, in Polonia, in occasione del primo anniversario della guerra in Ucraina.

La visita di Meloni è arrivata pochi giorni dopo un altro incontro tra lei e Zelensky nel corso del Consiglio Europeo straordinario a Bruxelles, il 10 febbraio, preceduto da una riunione riservata che si era svolta a Parigi tra Zelensky stesso, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. L’esclusione di Meloni dall’incontro era stata accolta molto negativamente dal governo italiano, e il giorno dopo Meloni aveva definito «inopportuna» la scelta del presidente francese di invitare Zelensky a Parigi prima del Consiglio Europeo e senza consultare gli altri leader europei.

– Leggi anche: «Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, nessuno ha ammazzato i suoi parenti»

Insomma la visita a Kiev, annunciata da tempo, aveva come principale obiettivo quello di far riguadagnare centralità all’Italia nella politica estera europea dopo gli screzi con Francia e Germania, ma le cose si sono complicate già poco dopo il Consiglio di Bruxelles.

Due giorni dopo, infatti, Berlusconi aveva criticato la linea adottata nei confronti di Zelensky dal governo italiano e aveva detto che «io a parlare con Zelensky, se fossi stato presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato». Aveva anche addossato la colpa della guerra allo stesso Zelensky, dicendo che «bastava che [Zelensky] cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe avvenuto» e ipotizzando che la fine della guerra in Ucraina sia possibile se solo Zelensky «ordinasse un cessate il fuoco».

– Leggi anche: Il discorso di Biden per l’anniversario della guerra in Ucraina

Nel corso della conferenza stampa di martedì a Zelensky è stato chiesto se pensasse che le posizioni filo-putiniane di Berlusconi, ma anche della Lega di Matteo Salvini, potessero indebolire in qualche modo i rapporti dell’Ucraina con il governo italiano. Zelensky ha risposto in modo molto duro e sarcastico: «Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare».

Tra qualche imbarazzo Meloni ha replicato che «al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. Ha un programma chiaramente schierato a sostegno dell’Ucraina, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così». Meloni avrebbe voluto che il suo viaggio a Kiev fosse soprattutto l’occasione per ribadire il sostegno italiano all’Ucraina, ma i commenti di Zelensky su Berlusconi sono stati di fatto l’argomento principale della discussione, sia la sera dell’incontro che la mattina dopo sui giornali.

C’è stato però anche un altro motivo per cui la visita di Meloni non è andata del tutto come previsto. Il viaggio era stato organizzato da giorni e Meloni sarebbe dovuta arrivare a Kiev lunedì, ma a causa di una serie di ritardi alla fine l’arrivo in treno in Ucraina è stato posticipato a martedì mattina. Anche martedì, raccontano i giornalisti italiani inviati in Ucraina per seguire Meloni, ci sono stati ritardi negli incontri istituzionali di Meloni: inizialmente doveva vedersi con Zelensky in tarda mattinata, poi l’incontro è slittato al pomeriggio, e infine la conferenza stampa è arrivata solo in serata.

Non è chiaro a cosa si debbano questi ritardi, ma è plausibile che c’entri in qualche modo la visita inaspettata di Biden. Lunedì il presidente americano era infatti arrivato a Kiev in segreto, e una delle ipotesi è che il governo italiano abbia preferito rimandare la visita di Meloni di un giorno per questioni di immagine, per non far coincidere la visita con l’ingombrante presenza di Biden.