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  • Martedì 10 gennaio 2023

C’è un accordo per vendere la raffineria Isab di Priolo

L'impianto in provincia di Siracusa era stato preso in gestione temporanea dallo Stato per via dell'embargo al petrolio russo

(Andrea Di Grazia/LaPresse)
(Andrea Di Grazia/LaPresse)

Lunedì la società svizzera Litasco ha trovato un accordo con Goi Energy sulla cessione della raffineria Isab di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa (Sicilia). Goi Energy è un ramo del fondo di investimento cipriota Argus New Energy Fund, mentre la Litasco è la società proprietaria della raffineria, controllata a sua volta dalla compagnia petrolifera russa Lukoil. L’accordo si attendeva dalla fine dell’anno, ma l’annuncio è stato posticipato di qualche giorno. Le due parti hanno fatto sapere che l’accordo c’è, ma che la vendita sarà completata entro la fine di marzo dopo che si verificheranno alcune precondizioni, tra cui l’approvazione dell’intesa da parte del governo italiano.

Una delle condizioni per il raggiungimento dell’accordo era che l’acquirente mantenesse tutti i posti di lavoro dell’impianto, cosa che Goi Energy si è impegnata a fare. L’amministratore delegato di Goi Energy, Michael Bobrov, ha detto che si sta lavorando «in stretta collaborazione con il governo» e che c’è ottimismo «sul fatto che l’operazione sarà completata con successo».

La vicenda della Isab è strettamente legata alla guerra in Ucraina. Dopo l’approvazione delle prime sanzioni europee contro la Russia, infatti, le banche avevano evitato di concedere all’azienda i prestiti e le garanzie necessarie per effettuare acquisti, per il timore di rimanere coinvolte in successive dispute legali o sanzioni. Da allora, nonostante non fosse sanzionata in maniera diretta, Isab non aveva più potuto comprare petrolio sul mercato internazionale, ma solo rifornirsi dalla Russia: un risultato paradossale che aveva portato le importazioni italiane di greggio russo a crescere mentre quelle di tutti i paesi occidentali scendevano.

La produzione della raffineria era in serio pericolo quest’autunno, perché dal 5 dicembre sarebbe scattato l’embargo al petrolio russo e quindi Isab non avrebbe più potuto rifornirsi dalla Russia. Proprio per questo il governo italiano aveva deciso di intervenire decidendo per l’amministrazione fiduciaria, cioè una gestione temporanea dello Stato in attesa di un acquirente: è anche per questo che il governo dovrà dare la sua approvazione all’operazione con la Goi Energy.

Le cifre dell’accordo non sono state rese note, ma il Financial Times a dicembre aveva valutato un’eventuale cessione della Isab tra un miliardo e un miliardo e mezzo di euro.

La raffineria Isab è di proprietà della Litasco dal 2008, quando venne acquistata dall’italiana ERG. Tra impiego diretto e indotto dà lavoro a circa tremila persone. Al suo interno vengono lavorate 50 qualità differenti di petrolio trasformate principalmente in gasolio, ma anche benzina, oli combustibili, GPL e altri prodotti petrolchimici per le aziende. La capacità massima di produzione è di 19,4 milioni di tonnellate di greggio in un anno, pari al 22,2 per cento del totale nazionale: costituisce una parte importante dell’area industriale di Siracusa, che da sola vale il 51 per cento del PIL della provincia.