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  • Lunedì 2 gennaio 2023

Centinaia di persone sono bloccate su una nave da crociera da una settimana

Durante un viaggio tra Nuova Zelanda e Australia, a causa di accumuli di microrganismi potenzialmente dannosi sullo scafo

viking orion
La nave da crociera Viking Orion ormeggiata nel porto di Melbourne nel marzo del 2020 (Picture Alliance/ Udo Weitz, ANSA)

Centinaia di persone sono bloccate da una settimana su una nave da crociera tra la Nuova Zelanda e il sud dell’Australia a causa della presenza di materiale biologico potenzialmente dannoso sul suo scafo. La nave, che si chiama Viking Orion, era partita il 22 dicembre da Sydney per una crociera di due settimane; dopo due soste in Nuova Zelanda era stato evidenziato il problema e, una volta salpata lo scorso 26 dicembre dal porto di Wellington, nei giorni seguenti non le è più stato dato il permesso di attraccare nei porti previsti dall’itinerario. Tra venerdì e sabato il dipartimento governativo australiano che si occupa di pesca ha infine ordinato la pulizia dello scafo: l’obiettivo è evitare che «organismi marini potenzialmente dannosi» vengano trasportati nelle acque nazionali, con possibili conseguenze.

Gli organismi marini a cui fa riferimento il dipartimento che si occupa di pesca in Australia sono accumuli di microrganismi, piante, alghe o piccoli animali che si incrostano su superfici artificiali con un contatto costante con l’acqua, come appunto gli scafi delle navi. Queste incrostazioni sono conosciute in inglese come “biofouling” e sono piuttosto comuni. Il problema è che possono comportare l’introduzione di specie acquatiche invasive nel territorio di un paese, con potenziali effetti dannosi per la salute dell’ambiente acquatico, per gli animali marini e anche per gli esseri umani. La loro presenza sarebbe consentita nella maggior parte dei porti marittimi di tutto il mondo, ma la Nuova Zelanda e l’Australia hanno regolamenti nazionali più restrittivi sul biofouling: la Nuova Zelanda in particolare è nota per avere rigide normative in materia, e le autorità sostengono che il 90% dei parassiti marini arrivi nel paese sulle superfici sommerse delle navi internazionali.

Domenica il dipartimento australiano di Agricoltura, Pesca e Foreste ha fatto sapere che aveva ordinato la pulizia dello scafo quando la Viking Orion si trovava una ventina di chilometri al largo del porto di Adelaide, nello stato dell’Australia Meridionale. La decisione era stata presa sulla base di un recente regolamento che prevede di gestire attivamente il “biofouling”, e che il dipartimento ha definito una «pratica standard per tutte le imbarcazioni internazionali» che arrivano nel paese. Dell’operazione di pulizia al largo delle coste di Adelaide si sono occupati alcuni sommozzatori esperti chiamati dalla compagnia di navigazione.

Come mostra il sito specializzato VesselFinder, dopo la partenza da Wellington la Viking Orion non aveva più attraccato in alcun porto. In questi giorni alcuni dei circa 800 passeggeri a bordo hanno scritto sui social network che la nave aveva saltato 4 delle 8 fermate previste dalla crociera, raccontando la crescente frustrazione per la situazione. Adesso si prevede che la nave attracchi a Melbourne entro la sera di lunedì 2 gennaio e termini la crociera il 4 gennaio a Sydney.

Venerdì il capitano della nave Marko Snajdar si era scusato con i passeggeri per il fatto che la crociera fosse al di sotto delle loro aspettative. In un comunicato, la compagnia che ha organizzato la crociera ha fatto sapere di voler offrire un rimborso per i disagi subiti durante il viaggio.

Poco prima di Natale, i funzionari neozelandesi avevano bloccato la nave da crociera Coral Princess dopo che erano state trovate lumache sullo scafo.

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