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  • Martedì 1 novembre 2022

Le foto delle sfilate per il Giorno dei Morti in Messico

È una delle feste più sentite tra le comunità messicane nel mondo: si celebra in questi giorni con parate e offerte funebri

(Jorge Nunez/ ZUMA Press Wire, ANSA)
(Jorge Nunez/ ZUMA Press Wire, ANSA)
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Il Giorno dei Morti, o “Día de Muertos”, è una delle celebrazioni più sentite e famose del Messico e tra le comunità messicane in tutto il mondo: tutti gli anni, generalmente tra il 31 ottobre e il 2 novembre, i messicani adornano le proprie case, le strade e i cimiteri, e si radunano per sfilate in maschera in cui si ricordano i defunti ballando e cantando. Quelle per il Día de Muertos sono festività molto partecipate, che attirano moltissimi turisti e durano vari giorni: quest’anno per esempio sono cominciate già dal penultimo weekend di ottobre. Vengono organizzate celebrazioni simili anche all’estero, come in California, in Texas e nei paesi in cui le comunità di emigrati messicani sono numerose.

Il Día de Muertos si celebra nell’area del Messico e del Centroamerica, dove prima dell’arrivo degli spagnoli si erano sviluppate alcune delle più grandi culture precolombiane, come quella azteca e maya. Dopo la colonizzazione divenne una festa meticcia, che si celebra secondo il calendario cattolico, parallelamente alla commemorazione dei defunti, che nella Chiesa cattolica ricorre il 2 novembre. La festa comunque viene estesa per più giorni e ha caratteristiche proprie.

La tradizione vuole che tra il primo e il 2 novembre i morti tornino a visitare le proprie famiglie per trascorrere del tempo con i loro cari ancora vivi. Per questo nelle case si preparano altari con offerte (ofrendas) di cibo e bevande, che poi vengono consumate dalle famiglie. Le più famose tra queste ofrendas sono le calaveritas de azúcar, cioè dolci di zucchero a forma di teschio, e il pan de muertos, pagnotte dolci con decorazioni a forma di osso.

Nel Día de Muertos si decorano anche le tombe dei morti: con candele, con ofrendas di cibo e con il tipico cempasúchil, un fiore messicano dai petali arancioni che assomiglia al crisantemo. Le candele e il cempasúchil, secondo la tradizione, indicano alle anime dei defunti la strada di casa. In molte regioni del Messico le famiglie trascorrono tutta la notte al cimitero, a vegliare alla luce delle candele.

Nelle comunità dove si celebra, però, il Día de Muertos è anche una festa allegra e ironica, in cui le persone si travestono da scheletri e sfilano per strada, con celebrazioni simili a quelle del Carnevale, che durano molti giorni e coinvolgono tutte le città. Uno dei principali simboli delle sfilate è il teschio, e moltissime persone si truccano e vestono nello stile tipico della cosiddetta Catrina, ispirata a un’illustrazione che rappresentava in maniera satirica le donne dell’alta società messicana.

Nel 2020 le manifestazioni ufficiali previste in particolare a Città del Messico erano state in gran parte cancellate a causa della pandemia da coronavirus: nel 2021, con il miglioramento della situazione, si erano però tenute varie sfilate in tutto il paese.

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