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  • Lunedì 31 ottobre 2022

L’evoluzione di Max Verstappen

Il pilota della Red Bull è cambiato molto nell'ultimo anno, come se la vittoria del Mondiale avesse risolto molti dei suoi conflitti

di Pietro Cabrio

Max Verstappen con Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull, dopo il titolo vinto in Giappone (Clive Mason/Getty Images)
Max Verstappen con Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull, dopo il titolo vinto in Giappone (Clive Mason/Getty Images)
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Max Verstappen corre in Formula 1 da nove stagioni. Nelle prime otto si era guadagnato la fama di pilota estremamente talentuoso, ma anche molto aggressivo, sia in pista che fuori, disposto a tutto pur di vincere, anche a costo di risultare antipatico e danneggiare sé stesso o gli altri piloti. E questa era anche la filosofia della sua scuderia, la Red Bull, che nel seguire l’immagine piuttosto dinamica del marchio proprietario preferiva avere un pilota fuori pista nel tentativo di vincere che al traguardo con un piazzamento anonimo.

Questi aspetti di Verstappen e della Red Bull erano arrivati al culmine nella passata stagione, conclusa in un clima quasi insostenibile fatto di attacchi e continue provocazioni con la Mercedes e il suo pilota Lewis Hamilton, che al tempo era campione del mondo in carica. La rivalità tra Red Bull e Mercedes, e tra Verstappen e Hamilton, aveva poi portato al tesissimo finale di stagione, concluso con il famoso ultimo giro del Gran Premio di Abu Dhabi.

Eppure dal titolo mondiale vinto in quella gara, alla sua ottava stagione in Formula 1, Verstappen appare molto diverso, come se la vittoria avesse ripagato e risolto molti dei suoi conflitti. Nonostante alcune difficoltà iniziali, nella stagione in corso ha mostrato una serenità a cui nessuno era abituato. E i duelli con gli altri piloti, in particolare con Charles Leclerc a inizio campionato, sono sempre stati non solo leali ma anche “puliti”, cioè senza forzature e sgarbi (aiutati in questo senso dalle caratteristiche delle nuove auto).

Anche grazie a quella che si è presto rivelata come la miglior macchina del Mondiale, queste nuove condizioni hanno permesso a Verstappen di disputare una stagione impeccabile in cui ha vinto il titolo mondiale con quattro gare di anticipo: nella storia della Formula 1 soltanto due grandi piloti come Michael Schumacher e Nigel Mansell erano riusciti a farlo prima.

Con la quattordicesima vittoria stagionale, ottenuta domenica in Messico a due gare dal termine, Verstappen ha stabilito inoltre il nuovo record di vittorie in un singolo Mondiale, superando quelle ottenute da Schumacher nel 2004 e da Sebastian Vettel nel 2013.

(Chris Graythen/Getty Images)

Schumacher ci riuscì a 35 anni, con una delle Ferrari più dominanti di sempre, in 18 gare. Vettel a 26 anni, con una Red Bull altrettanto competitiva, in 19 gare. Verstappen ci è arrivato a 25 anni appena compiuti, in 20 gare. Ha stabilito inoltre il record di punti ottenuti, e potrà migliorarli entrambi dato che rimangono due Gran Premi da disputare.

Al suo nono anno in Formula 1, sembra che Verstappen sia riuscito a raggiungere la piena maturità da pilota. La sua carriera è stata una delle più precoci di sempre, dato che iniziò a correre sui go-kart ad appena sei anni su iniziativa del padre, l’ex pilota Jos Verstappen, che volle far correre anche il figlio e che ancora oggi, dopo due titoli mondiali vinti, continua a seguirlo quasi sempre.

Con la spinta data dalla famiglia, Verstappen arrivò nel miglior campionato automobilistico al mondo quando ancora era minorenne e non aveva la patente stradale. Da lì iniziò una lunga scalata al Mondiale, che iniziò con la Toro Rosso, la scuderia satellite della Red Bull con sede a Faenza. Alla prima stagione sfiorò il podio. A meta della seconda stagione, appena diciottenne, passò alla squadra principale e vinse la gara del debutto in Spagna diventando il primo pilota olandese e il più giovane ad esserci mai riuscito in Formula 1.

Da lì iniziò una seconda fase della sua carriera, fatta di un crescente numero di vittorie ma anche di errori causati dall’eccessiva aggressività e probabilmente anche dalla frustrazione di essersi ritrovato nel miglior periodo della Mercedes, la miglior squadra del campionato per otto anni di fila.

Quel periodo — nella cosiddetta “era dei motori ibridi” — è stato interrotto proprio da Verstappen nella passata stagione, conclusa portando la Red Bull alla vittoria del titolo piloti dopo otto anni. E in questa stagione ha chiuso il cerchio, dato che grazie al suo record di punti la Red Bull è tornata a vincere (con largo anticipo) anche il titolo costruttori.

– Leggi anche: L’ultimo Mondiale della Ferrari, 15 anni fa