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  • Martedì 25 ottobre 2022

Gli Yankees non riescono più a vincere

Nemmeno quest'anno alle World Series ci sarà la squadra più famosa del baseball, un tempo ritenuta la vincente per eccellenza

Harrison Bader dei New York Yankees (Sarah Stier/Getty Images)
Harrison Bader dei New York Yankees (Sarah Stier/Getty Images)
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Con la quarta sconfitta di fila subita nelle finali dell’American League, una delle due divisioni che formano il campionato nordamericano di baseball, i New York Yankees sono stati eliminati prima di raggiungere le World Series, le finali del campionato. È il tredicesimo anno di fila che succede, e per giunta in quest’ultima occasione gli Yankees sono stati eliminati con un “cappotto” – “sweep” in inglese — ossia senza riuscire a vincere nemmeno una delle partite giocate contro gli Houston Astros.

Come capita spesso quando a perdere sono i più ricchi e storicamente i più vincenti, le reazioni sono state immediate. Dopo la sconfitta decisiva di domenica notte allo Yankee Stadium, lo scrittore americano Stephen King — che tifa Boston Red Sox, i più grandi rivali degli Yankees — è stato uno dei primi a infierire, scrivendo: «Gli Yankees hanno perso, gli Yankees hanno perso. Adoro dirlo».

Altri stanno riesumando vecchi video in cui i tifosi degli Yankees, festeggiando la qualificazione ai playoff, si auguravano di giocare contro gli Houston Astros, per batterli. Negli ultimi anni infatti la rivalità tra le due squadre è aumentata parecchio, alimentata dallo scandalo dei segnali rubati che nel 2019 coinvolse in particolare proprio Houston, accusata e poi ritenuta colpevole di aver usato uno stratagemma per spiare e codificare i segnali di lancio degli avversari durante le partite casalinghe.

Nella stagione ufficialmente incriminata, quella disputata nel 2017, gli Astros eliminarono gli Yankees in finale dell’American League e quel risultato continua ad essere visto con grande sospetto dai tifosi della squadra di New York. Inoltre, è comune nel baseball l’opinione secondo cui gli Astros siano stati puniti per modo di dire, dato che ricevettero soltanto alcune squalifiche individuali, 5 milioni di dollari di multa e la perdita di due prime scelte ai successivi draft.

Dal 2017, tuttavia, Yankees e Astros si sono incontrati altre due volte ai playoff, l’ultima delle quali quest’anno. Ed è sempre finita allo stesso modo: con vittorie nette, se non schiaccianti, degli Astros, che continuando a dimostrare la loro superiorità in campo anche dopo lo scandalo si stanno in un certo senso riabilitando.

Nel Novecento gli Yankees furono di gran lunga la miglior squadra di baseball d’America. Questo, unito all’impronta lasciata nella cultura americana da alcuni dei loro più grandi giocatori del passato, come Babe Ruth, Joe DiMaggio, Yogi Berra e Lou Gehrig, ha contribuito a farli diventare famosi in tutto il mondo, nonostante il baseball non lo sia, e rappresentati da uno stemma che ha superato la sua dimensione sportiva fino a diventare un vero e proprio marchio di moda.

Negli anni Duemila, tuttavia, gli Yankees hanno giocato le World Series “soltanto” quattro volte, vincendole nel 2000 e poi per l’ultima volta tredici anni fa. In un baseball diventato più complesso, essere i più ricchi e famosi non basta più: perché tante altre proprietà sono a loro volta abbastanza ricche per poter competere, e perché la diffusione della sabermetrica, l’analisi statistica del baseball, ha uniformato le possibilità tra le squadre che si possono permettere di vincere.

È anche per questo che gli ultimi a vincere per più di un anno di fila le World Series sono stati proprio gli Yankees, a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila. Più di recente altre squadre le hanno raggiunte consecutivamente per almeno due anni, senza però riuscire a vincerle.

Le finali di quest’anno inizieranno il 28 ottobre. Le giocheranno gli Astros, che le persero l’anno scorso e nel 2019, e i Philadelphia Phillies, una squadra che in pochi consideravano a inizio stagione. Sono infatti tornati ai playoff dopo dieci anni di assenza, non vincono le World Series da quattordici stagioni e avevano iniziato quella in corso nel peggior modo possibile da cinque anni a questa parte, ovvero con 29 sconfitte in 51 partite. A quel punto avevano esonerato l’allenatore, Joe Girardi, e con il suo sostituto, Rob Thomson, hanno cambiato completamente registro: ne hanno vinte 65 su 111, abbastanza per tornare ai playoff e continuare a vincere almeno fino ad ora.

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