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  • Mercoledì 19 ottobre 2022

La Russia ha iniziato a evacuare Kherson

La popolazione verrà portata a est del fiume Dnepr, in vista di un'imminente controffensiva ucraina: intanto Putin ha dichiarato la legge marziale nelle regioni ucraine occupate

Un soldato russo a Kherson (AP Photo, File)
Un soldato russo a Kherson (AP Photo, File)
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Mercoledì mattina l’esercito russo ha cominciato a evacuare la popolazione della città ucraina di Kherson, occupata da mesi dai russi, per sfuggire a un’imminente controffensiva dell’esercito ucraino.

Vladimir Saldo, governatore filorusso della regione di Kherson, in Ucraina, ha detto che circa 50-60mila civili lasceranno Kherson e altre zone occupate a ovest del fiume Dnepr per ritirarsi sulle sponde orientali. Saldo non ha specificato se queste persone rimarranno nei territori ucraini occupati o se verranno trasferite in Russia, come nei giorni scorsi si era ipotizzato. L’evacuazione, ha detto Saldo, dovrebbe essere completata nel giro di sei giorni.

La città di Kherson, che si trova nell’omonima regione nel sud dell’Ucraina, è estremamente importante per il suo valore strategico: da Kherson passa infatti la principale strada che collega l’Ucraina meridionale con la penisola di Crimea. L’esercito russo sta cercando da mesi di mantenerne il controllo e di cercare possibilmente di occupare altri territori più a ovest, con l’obiettivo di arrivare a Odessa, uno dei principali porti ucraini sul Mar Nero.

Da inizio settembre, però, l’esercito ucraino ha cominciato una controffensiva molto efficace che gli sta permettendo di riconquistare quotidianamente terreno a sud, e da circa una settimana sembra ormai chiaro che possa arrivare a Kherson nel giro di pochi giorni. Già la scorsa settimana le autorità filorusse della regione avevano detto di essere pronte a evacuare la città, che comunque è da tempo spopolata, perché una parte dei civili ucraini è scappata mesi fa, mentre un’altra parte è già stata portata in Russia, non sempre di propria volontà.

L’annuncio dell’evacuazione arriva a poche ore di distanza dalle prime dichiarazioni pubbliche di Sergei Surovikin, il nuovo comandante delle operazioni russe in Ucraina. Martedì in un’intervista all’emittente televisiva russa Rossija 24 aveva definito la situazione nella regione di Kherson «molto difficile» per via dell’avanzata delle forze ucraine, e aveva implicitamente ammesso che nei prossimi giorni potrebbe essere necessaria una ritirata di tutte le forze russe.

A conferma della situazione instabile a Kherson e nelle altre regioni occupate dai russi, mercoledì mattina il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto in base al quale viene introdotta la legge marziale nelle quattro regioni ucraine annesse alla Russia dopo un referendum farsesco e illegale (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson).

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