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  • Lunedì 12 settembre 2022

Il primo Slam di Carlos Alcaraz

Il 19enne tennista spagnolo ha vinto gli US Open in finale contro Casper Ruud, diventando il nuovo numero 1 del mondo, il più giovane di sempre

(AP Photo/John Minchillo)
(AP Photo/John Minchillo)
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Domenica a New York (in Italia era già lunedì) il tennista spagnolo Carlos Alcaraz ha vinto gli US Open, uno dei quattro Slam, i tornei di tennis più importanti e prestigiosi della stagione (gli altri tre sono Australian Open, Roland Garros e Wimbledon). Ha battuto in finale il norvegese Casper Ruud con il punteggio di 6-4, 2-6, 7-6, 6-3 in 3 ore e 20 minuti. Per Alcaraz, che ha 19 anni, è il primo titolo Slam in carriera.

Alcaraz è uno dei più giovani di sempre a vincere un torneo di questo livello, il più giovane degli ultimi 17 anni dopo che lo spagnolo Rafael Nadal vinse il Roland Garros alla stessa età (ma più giovane di qualche mese). Con questa vittoria, inoltre, Alcaraz è salito al numero 1 della classifica mondiale maschile, diventando il più giovane nella storia del tennis a raggiungere questa posizione.

Alcaraz è nato nel 2003 a El Palmar, vicino a Murcia, nel sud-est della Spagna, e da alcuni anni è considerato uno dei più grandi talenti della sua generazione. Da quando ha cominciato a competere nel circuito maggiore, però, la sua ascesa è stata talmente rapida che da giovane promessa è passato in fretta a essere uno dei tennisti migliori in circolazione in assoluto: meno di un anno e mezzo fa era ancora oltre la centesima posizione del ranking, e a marzo di quest’anno ha fatto il suo debutto nei primi 10.

È allenato dall’ex tennista spagnolo Juan Carlos Ferrero, che è stato a sua volta numero 1 al mondo nei primi anni Duemila, ma è stato spesso paragonato al connazionale Nadal, che è attualmente il tennista più vincente della storia e di cui è considerato l’erede (Nadal ha 36 anni e non si sa quanto giocherà ancora). In realtà i due si somigliano più che altro per la precocità e sono accomunati da alcuni record per le loro vittorie in giovane età, ma giocano in modo piuttosto diverso.

Rispetto al giovane Nadal, per esempio, Alcaraz ha già mostrato una certa capacità di giocare ad alti livelli su tutte le superfici: ha vinto il suo primo Slam agli US Open, sul cemento, ma ha già ottenuto vittorie in importanti tornei sulla terra rossa e quest’anno ha raggiunto gli ottavi di finale a Wimbledon, sull’erba, nonostante nella sua carriera abbia giocato solo pochissime partite su quella superficie. Nei suoi primi anni invece Nadal dominò solo sulla terra rossa, e solo dopo diverso tempo cominciò a vincere con continuità anche su altre superfici.

Alcaraz si lascia cadere a terra in lacrime dopo l’ultimo punto della finale agli US Open (AP Photo/Matt Rourke)

Esperti di tennis e appassionati si aspettavano da tempo che Alcaraz avrebbe raggiunto già molto giovane la prima posizione del ranking mondiale, ma probabilmente nessuno pensava potesse succedere così presto.

Il 2022 però è stato un anno particolare per il tennis: il serbo Novak Djokovic, che è probabilmente il tennista più forte in attività, non ha potuto giocare diversi tornei molto importanti in quanto non vaccinato per il coronavirus, i tennisti russi e bielorussi sono stati esclusi da Wimbledon a causa della guerra in Ucraina, e sempre per questo motivo a Wimbledon non sono stati assegnati punti validi per il ranking mondiale.

Tutte queste situazioni hanno molto influenzato la classifica in cui Alcaraz è diventato numero 1, ma il modo in cui ha saputo gestire le pressioni e le aspettative di questa stagione, la velocità con cui continua a migliorare e l’ulteriore consapevolezza che potrebbe acquisire dopo questa vittoria fanno pensare che non sarà semplice superarlo di nuovo.

Il 2022 di Alcaraz resta comunque eccezionale, con 51 partite e 5 tornei vinti nella stagione, giocando 7 finali (le due finali perse sono arrivate contro due italiani, Lorenzo Musetti e Jannik Sinner). «Non avrei mai pensato di raggiungere un risultato del genere a 19 anni, è successo tutto così in fretta», ha detto Alcaraz dopo la vittoria del torneo.

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