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  • Mercoledì 7 settembre 2022

La città olandese di Haarlem vieterà la pubblicità della carne

Sarà la prima a farlo, dal 2024: per incentivare la popolazione a consumarne meno e ridurre le emissioni di gas serra

(Budrul Chukrut/SOPA Images via ZUMA Wire)
(Budrul Chukrut/SOPA Images via ZUMA Wire)

Il consiglio comunale della città olandese di Haarlem ha deciso di vietare l’esposizione nelle strade cittadine di pubblicità di prodotti a base di carne. Il divieto non entrerà in vigore immediatamente, ma solo dal 2024, e dovrebbe rendere la città la prima al mondo a vietare la pubblicità della carne. Haarlem ha circa 160mila abitanti e si trova a una decina di chilometri da Amsterdam.

L’iniziativa, proposta già nel 2021 dalla consigliera Ziggy Klazes del partito ambientalista GroenLinks (“Sinistra Verde”), fa parte di un più ampio progetto del consiglio comunale di incentivare la popolazione a consumare meno carne per ridurre progressivamente le emissioni di gas serra prodotte dal bestiame da allevamento: secondo le Nazioni Unite, queste da sole rappresentano il 14,5 per cento di tutte quelle prodotte dall’uomo.

Su come verrà applicato il divieto ci sono ancora vari punti poco chiari: è certo però che prima del 2024 non potrà essere messo in pratica perché solo allora scadranno le licenze concesse alle aziende produttrici di carne per fare pubblicità in città.

Klazes ha detto al canale radiofonico Haarlem105 che con questa decisione il comune non vuole certo decidere cosa le persone possano o non possano mangiare, ma non può nemmeno incentivarle a mangiare carne: «Se le persone vogliono continuare a mangiare carne, bene. Ma non possiamo dire loro che c’è una crisi climatica e allo stesso tempo incoraggiarle ad acquistare prodotti che sono la causa di questa crisi». Klazes ha anche detto di auspicare che l’iniziativa venga imitata da altre città, e possibilmente anche dal governo nazionale.

Il divieto è stato sostenuto anche dal partito dei Cristiano Democratici, che invece a livello nazionale avevano appoggiato le proteste degli allevatori contro possibili limiti alla produzione di carne. Di recente alcuni gruppi di allevatori avevano promosso una campagna chiamata “Nederland Vleesland” (“Paesi Bassi paese della carne”) per incentivare il consumo di carne tra gli olandesi, sostenendo che questo producesse anche benefici economici per il paese. Al divieto deciso dalla città di Haarlem hanno risposto molto criticamente: uno dei loro portavoce ha detto che il consiglio comunale della città «si sta spingendo troppo oltre nel dire alle persone cosa è meglio per loro».

Sander van den Raadt, leader locale del partito di centrodestra Trots, ha criticato l’iniziativa dicendo che è una limitazione alla libertà d’espressione: «È straordinario che il comune di Haarlem organizzi una grande campagna pubblicitaria per dire alle persone che in città possono essere se stesse e amare chi vogliono, ma allo stesso tempo se a queste piace la carne invece della verdura verrà una “brigata paternalistica” a dire loro che si stanno sbagliando».

Klazes ha difeso la decisione del consiglio comunale in un post sul sito del suo partito, rispondendo alle critiche e a chi sostiene che nel fare pubblicità alla carne non ci sia nulla di male. Second Klazes, se così fosse le pubblicità dei prodotti a base di carne dovrebbero raccontare la verità: «Niente agnelli saltellanti e vitelli felici disposti, per così dire, di propria iniziativa a saltare sul coltello per noi. No. Le pubblicità dovrebbero contenere immagini cruente di macelli, mucche infilzate tra gli occhi, rotaie infinite con polli morti, stalle con scrofe e maiali su reti d’acciaio. […] Lo slogan potrebbe essere “Carne, non bella, ma buona”».

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