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  • Giovedì 11 agosto 2022

Guida alla nuova stagione di Serie A

Inizia nel weekend, a novembre si ferma due mesi e finisce a giugno, tra le solite favorite e squadre con ambizioni rinnovate

(Marco Luzzani/Getty Images)
(Marco Luzzani/Getty Images)
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Il campionato di Serie A 2022/2023 inizia sabato sera con quattro partite della prima giornata: Milan-Udinese, Sampdoria-Atalanta, Lecce-Inter e Monza-Torino. È la 121ª edizione della massima divisione del calcio italiano e la 91ª con un girone unico nazionale. Come è capitato spesso negli ultimi anni, anche questa stagione sarà diversa dalle altre sia nel formato che nel calendario.

Prima di tutto, però, si riparte come sempre dall’ultima classifica.

Il Milan è la squadra campione in carica e tenterà di difendere il titolo vinto lo scorso maggio: l’obiettivo è il ventesimo scudetto e quindi la seconda stella sullo stemma. Anche l’Inter, seconda classificata nella passata stagione, ha diciannove scudetti e punta alla seconda stella: la prima sfida di questo campionato parte da qui, tra le due milanesi, ancora considerate le grandi favorite.

Le altre due squadre qualificate ai gironi di Champions League sono Napoli e Juventus, che a differenza di Inter e Milan sono cambiate parecchio rispetto alla passata stagione. In Europa League giocheranno invece le due romane, mentre la Fiorentina tenterà di replicare il successo della Roma nella seconda edizione di Conference League.

Rispetto alla passata stagione il campionato ha perso tre capoluoghi di regione — e un derby cittadino — con le retrocessioni di Venezia, Genoa e Cagliari. Al loro posto sono state promosse dalla Serie B il Lecce, la Cremonese e il Monza, quest’ultima arrivata in Serie A per la prima volta nella sua storia, e con grandi ambizioni.

Con retrocessioni e promozioni, un quarto delle venti squadre di Serie A viene dalla Lombardia. Le regioni non rappresentate nemmeno da una squadra sono dieci su venti (in Serie B invece sono sei). Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia ne hanno una ciascuna; Campania, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Piemonte due. Le città in cui si giocheranno i derby saranno Milano, Torino e Roma. Con la retrocessione del Cagliari, questo campionato sarà senza squadre isolane.

La novità più significativa è nel calendario, modificato per via della concomitanza con i Mondiali in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre. Ad agosto si giocheranno tre giornate, a settembre altre tre fino alla prima sosta delle nazionali, prevista dal 19 al 27 dello stesso mese. Il campionato si fermerà circa due mesi per i Mondiali, dal 13 novembre — data dell’ultima giornata dell’anno — fino ai primi di gennaio. Di conseguenza la stagione finirà circa due settimane più tardi del solito, nel weekend del 3-4 giugno 2023.

Il nuovo pallone della Serie A (Puma)

Da settembre ogni turno di campionato giocato nel fine settimana si distribuirà su tre giorni. Il sabato si giocherà alle 15, alle 18 e alle 20.45. La domenica alle 12.30, alle 15, alle 18.00 e alle 20.45. Il lunedì alle 20.45. Il calendario sarà ancora asimmetrico: la successione di partite nel girone di ritorno sarà diversa da quella del girone di andata.

Sono stati infine introdotti nuovamente gli spareggi — aboliti nel 2005 — che potrebbero decidere la vincitrice dello Scudetto e la terzultima retrocessa in Serie B in gare uniche giocate in campo neutro. Si disputeranno in caso di arrivo a pari punti tra due o più squadre. Per le altre posizioni, l’ordine in classifica verrà stabilito in base a punti, scontri diretti, gol negli scontri diretti, differenza reti, gol segnati ed eventualmente tramite sorteggio.

L’anno scorso le novità di mercato riguardarono soprattutto le panchine: dodici squadre su venti iniziarono il campionato con un allenatore diverso da quello avuto nella stagione precedente, e molte di queste squadre erano di alta classifica. Quest’anno invece i cambi in panchina sono stati soltanto cinque, e tutti da metà classifica in giù.

Maurizio Sarri e José Mourinho, al loro secondo anno a Roma (Paolo Bruno/Getty Images)

Fabio Pecchia ha portato la Cremonese in Serie A e l’ha lasciata a Massimiliano Alvini, che ci esordirà a 52 anni. Gabriele Cioffi ha lasciato il ruolo di traghettatore assunto nella passata stagione all’Udinese per andare al Verona al posto del croato Igor Tudor, ora al Marsiglia. L’Udinese è ripartita con Andrea Sottil — padre di Riccardo, esterno della Fiorentina — che in Friuli giocò negli anni Novanta e dove ora esordirà da allenatore in Serie A. Luca Gotti, fino a metà della scorsa stagione all’Udinese, ha sostituito Thiago Motta allo Spezia, mentre Paolo Zanetti, che due stagioni fa aveva portato in Serie A il Venezia, è il nuovo allenatore dell’Empoli.

Le otto squadre di alta classifica hanno invece mantenuto i loro allenatori e questo vuol dire che per ognuna di queste sarà almeno la seconda stagione di continuità (la terza piena per il Milan con Pioli, la settima dell’Atalanta con Gasperini), motivo per cui ci si aspettano dei progressi sul piano del gioco e della competitività.

Milan e Inter hanno mantenuto l’ossatura della passata stagione e ci hanno aggiunto sopra qualcosa. Il Milan ha un nuovo attaccante, il belga Divock Origi che si alternerà nel ruolo di centravanti, e un nuovo trequartista, Charles De Ketelaere, anche lui belga. L’Inter si è ripresa Romelu Lukaku — terzo belga arrivato a Milano quest’estate — e ha ampliato la rosa in tutti i ruoli con gli arrivi di Asllani, Bellanova, Onana e Mkhitaryan.

Romelu Lukaku (Massimo Paolone/LaPresse)

La Juventus è la squadra che è cambiata di più ed è anche quella che ha fatto il balzo più avanti nelle quotazioni: è nuovamente considerata tra le grandi favorite, ma dovrà dimostrarlo. Non ha più Chiellini e De Ligt in difesa, sostituiti dal brasiliano Bremer e momentaneamente da Federico Gatti, ventiquattrenne arrivato dal Frosinone che ha fatto una buona impressione nel precampionato. In attacco non ha più Dybala, Bernardeschi, Morata e attende ancora il ritorno di Federico Chiesa. Per affiancare Dušan Vlahović, il centravanti titolare, ha ingaggiato l’esterno Ángel Di María e attende l’arrivo del serbo Filip Kostić. A rinforzare il centrocampo è tornato Paul Pogba, che però si è infortunato nel precampionato e salterà le prime settimane di stagione, se non di più.

Ángel Di María (Marco Alpozzi/LaPresse)

Più che rinforzarsi, il Napoli sembra aver chiuso definitivamente un ciclo e sta cercando di costruirne uno nuovo. Ha ceduto o svincolato Ospina, Koulibaly, Ghoulam, Mertens e Insigne, cioè gran parte della colonna portante della squadra negli ultimi anni. In difesa ha acquistato i centrali Kim Min-jae, Leo Østigård e il terzino Mathías Olivera. In attacco il rinforzo principale è stato finora il promettente esterno georgiano Khvicha Kvaratskhelia, ma si attendono altri arrivi.

Un ambiente particolarmente entusiasta è quello della Roma, che dopo la vittoria della Conference League non ha ceduto nessuno titolare — ad eccezione di Veretout — e ha ingaggiato quasi un giocatore per ruolo, tutti di un certo livello: il terzino Zeki Celik dal Lille, Paulo Dybala per l’attacco e i centrocampisti Nemanja Matić e Georginio Wijnaldum, arrivati da Manchester United e Paris Saint-Germain.

La Lazio ha fatto meno clamore nel mercato, ma ha continuato ad adattare la squadra alle esigenze di Sarri intervenendo in ogni reparto, dai nuovi portieri Maximiano e Provedel, ai centrali di difesa Romagnoli, Casale e Gila, ai centrocampisti Vecino e Marcos Antônio fino all’esterno offensivo Matteo Cancellieri.

Lo spogliatoio della Roma (Fabrizio Corradetti/LaPresse)

Atalanta e Fiorentina sono le due squadre ritenute più attrezzate a inserirsi tra le eventuali difficoltà delle sei squadre più quotate, anche se l’Atalanta non si è mossa più di tanto nel mercato — e il suo allenatore Gian Piero Gasperini non sembra esserne molto contento — mentre la Fiorentina dovrà gestire l’impegno in Conference League, che affronterà con un attaccante in più, il serbo Luka Jović in prestito dal Real Madrid, e il nuovo terzino brasiliano Dodô.

Il gruppo di metà classifica è composto grossomodo da Verona, Udinese, Sampdoria, Sassuolo, Bologna e Torino. Tra queste però potrebbe inserirsi il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, che dopo la promozione ottenuta a fine maggio ha investito oltre 20 milioni di euro nel mercato anche senza cessioni rilevanti. Rispetto alla passata stagione ha otto nuovi titolari su undici, tutti di un certo livello: dal portiere Cragno all’ex capitano dell’Inter Andrea Ranocchia fino ai nazionali Sensi e Pessina, e altri potrebbero aggiungersi.

Cremonese, Lecce, Salernitana, Spezia e Empoli sembrano invece le squadre che almeno in partenza dovranno faticare di più per tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Tuttavia, la finestra estiva del calciomercato è ancora aperta e lo rimarrà fino a giovedì 1 settembre. Le squadre potranno cambiare ancora molto e così le previsioni fatte in questi giorni.

Dove si vede la Serie A

Il campionato di Serie A continuerà ad essere trasmesso su Dazn e Sky. Su Dazn si potrà vedere interamente, dato che ha sette partite in esclusiva e altre tre in condivisione con Sky. Qui tutte le informazioni per seguire Serie A, Champions League, campionati esteri e altro ancora in TV e in streaming nella stagione che sta iniziando in questi giorni.