Letta dice che Calenda ha deciso di aiutare la destra

Con la sua decisione di uscire dalla coalizione di centrosinistra

Enrico Letta e Carlo Calenda al momento dell'annuncio del loro accordo, lo scorso 2 agosto (ANSA/CLAUDIO PERI)
Enrico Letta e Carlo Calenda al momento dell'annuncio del loro accordo, lo scorso 2 agosto (ANSA/CLAUDIO PERI)

Domenica sera il segretario del Partito Democratico (PD) Enrico Letta ha commentato in maniera molto dura la decisione del leader di Azione Carlo Calenda di lasciare la coalizione di centrosinistra. In un’intervista al TG1, Letta ne ha parlato così:

«È chiaro che gli italiani con questa legge elettorale potranno decidere se essere governati da Meloni, dalle destre, o da noi. È una scelta netta, Calenda ha deciso di aiutare la destra facendo quello che ha fatto»

Calenda aveva annunciato di non voler più partecipare alle elezioni del 25 settembre in coalizione con il PD domenica pomeriggio, nel corso del programma Mezz’ora in più di Lucia Annunziata. Azione e PD avevano stretto un’alleanza elettorale lo scorso 2 agosto, dopo un lungo negoziato.

Nei giorni successivi, all’alleanza si erano uniti anche Sinistra Italiana e Verdi: proprio il ruolo di questi due partiti nella coalizione è stato uno dei motivi che hanno spinto Calenda a uscire dall’alleanza. Nei giorni scorsi, infatti, Calenda aveva avuto un duro scontro con i leader di questi due partiti, perché non sostenevano il governo Draghi, a cui secondo lui avrebbe dovuto invece ispirarsi la coalizione.

All’annuncio di Calenda, Letta ha inizialmente risposto nel pomeriggio di domenica su Twitter dicendo che «Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell’interesse dell’Italia».

Nel frattempo +Europa, il partito di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, stretto alleato di Azione, ha annunciato che non seguirà la linea di Calenda. Intervistata dalla trasmissione In Onda, domenica sera la senatrice Emma Bonino ha detto di credere che «non sia serio cambiare opinione ogni tre giorni, specialmente da una forza politica che si candida a partecipare al governo di un paese: io su questa strada non lo posso seguire».

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