Il Partito Democratico ha trovato un accordo elettorale anche con Sinistra Italiana e i Verdi

Per sostenere gli stessi candidati nei collegi uninominali ed evitare una larga vittoria dell'alleanza di destra, hanno spiegato oggi i leader dei tre partiti

Foto Cecilia Fabiano /LaPresse
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Sabato, durante una conferenza stampa nella sede del Partito Democratico a Roma, è stato annunciato un accordo elettorale tra il Partito Democratico e l’alleanza di Sinistra Italiana e Verdi. L’accordo prevede che i tre partiti sosterranno gli stessi candidati nei collegi uninominali per i quali si voterà alle prossime elezioni del 25 settembre, così da aumentare le possibilità di vittoria contro l’alleanza dei partiti di destra e centrodestra, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha presentato l’accordo elettorale dicendo che «Per quanto ci riguarda è profondamente collegato allo spirito della legge elettorale e all’obbligo che la legge elettorale ci dà di costruire degli accordi elettorali», e ha spiegato che non si tratta di un patto di governo, ma di un accordo funzionale ad evitare una larga vittoria della destra.

La legge elettorale con la quale si andrà a votare a settembre, il cosiddetto “Rosatellum”, prevede che 221 parlamentari vengano eletti in collegi uninominali, nei quali vincerà il candidato che prenderà almeno un voto più degli altri (gli altri parlamentari saranno eletti con metodo proporzionale). Per poter vincere nei collegi uninominali i partiti sono incentivati a formare coalizioni che sostengano gli stessi candidati, e per questo le alleanze sono diventate uno dei temi più dibattuti di questa campagna elettorale.

Durante la conferenza stampa di sabato, Letta, Nicola Fratoianni – segretario di Sinistra Italiana – e Angelo Bonelli – portavoce dei Verdi – hanno ricordato le molte differenze politiche che separano i loro partiti, spiegando però che l’accordo è stato raggiunto per «senso di responsabilità» e per il timore che l’alleanza di destra possa ottenere una maggioranza parlamentare tale da poter modificare la costituzione. Letta ha parlato di una «emergenza democratica», ma ha ricordato la collaborazione tra i partiti dell’alleanza a livello europeo, su temi ambientali e di giustizia sociale.

Presentando l’accordo, Letta ha anche parlato della sua compatibilità con quello che il PD aveva raggiunto martedì scorso con Azione/+Europa, sottolineando come siano compatibili sia dal punto di vista numerico della ripartizione dei candidati nei collegi uninominali, sia dal punto di vista politico. Letta ha definito quello con Azione/+Europa un «patto» tra partiti che condividono la volontà di proseguire il lavoro avviato dal governo Draghi, e ha parlato dell’«accordo» con Sinistra Italiana e i Verdi come di un’alleanza elettorale finalizzata al successo nei collegi uninominali.

Un documento dato ai giornalisti per presentare l’accordo spiega tra le altre cose che i collegi uninominali che spettavano al PD dopo l’accordo con Azione saranno divisi tra PD e l’alleanza di Sinistra Italiana e dei Verdi con un rapporto di 80 a 20.

La possibile compatibilità di Azione/+Europa con Sinistra Italiana e i Verdi è stato uno dei temi di cui si è più parlato negli ultimi giorni, per via dei litigi tra Calenda, Fratoianni e Bonelli. Letta aveva però più volte detto di voler lavorare per costruire questa alleanza e oggi ha anche detto che non prevede di allargarla ulteriormente. Sembra escluso che possano essere aperte nuovamente delle trattative per un accordo con il Movimento 5 Stelle o Italia Viva.