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  • Domenica 31 luglio 2022

I modi in cui la Germania sta provando a usare meno gas

Nelle città si lasciano i monumenti al buio e si vieta l'uso di acqua calda nei bagni pubblici per ridurre la dipendenza dalla Russia

La facciata del Duomo di Berlino al buio per le iniziative di risparmio energetico in vigore in Germania, il 27 luglio 2022 (Omer Messinger/Getty Images)
La facciata del Duomo di Berlino al buio per le iniziative di risparmio energetico in vigore in Germania, il 27 luglio 2022 (Omer Messinger/Getty Images)
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La Germania è il primo paese europeo per consumo di gas russo. Prima dell’invasione dell’Ucraina comprava dalla Russia più della metà del gas che usava e progettava di importarne di più attraverso un nuovo gasdotto. Ora invece deve ridurne il consumo del 15 per cento come gli altri paesi dell’Unione Europea, e sta iniziando a prendere precauzioni anche per anticipare eventuali nuovi tagli o blocchi decisi dalla Russia. Specialmente in vista dell’inverno: circa la metà delle case tedesche è riscaldata col gas (un terzo dei consumi del combustibile è dovuto alle abitazioni) e, se nei mesi invernali le temperature dovessero essere particolarmente basse, potrebbe essere un grosso problema.

Sia a livello nazionale che locale si stanno prendendo dei provvedimenti. Alcune città tedesche stanno dando ai residenti degli incentivi economici per ridurre i propri consumi, altre hanno ridotto l’illuminazione delle strade e l’uso dei semafori; tanti comuni hanno abbassato la temperatura delle piscine pubbliche. A Berlino sono state spente le luci serali e notturne che illuminano l’esterno di 200 tra monumenti ed edifici storici di interesse turistico.

La città che per il momento ha introdotto il piano di risparmio energetico più dettagliato è Hannover, nel nord del paese. Ha vietato l’uso di acqua calda nei bagni pubblici e nelle docce di piscine, palazzetti sportivi e palestre, ha interrotto il funzionamento delle fontane pubbliche, ha spento le luci esterne del municipio e dei musei, e vietato l’uso dei condizionatori portatili e l’accensione degli impianti di riscaldamento prima della fine di settembre.

A livello nazionale già da mesi si cerca di ridurre la dipendenza dal gas russo. Il ministro dell’Economia Robert Habeck ha preso alcune decisioni difficili per un membro del partito dei Verdi, come la riapertura di centrali elettriche a carbone – sono più inquinanti di quelle a gas, ma la Germania ne ha molte. Il governo ha anche deciso di cominciare ad acquistare da altri paesi come il Qatar e gli Stati Uniti gas naturale liquefatto (chiamato anche con l’acronimo GNL) e di investire per la realizzazione di impianti che permettano di usarlo, dato che il paese non ne aveva.

Tra i Verdi intanto sembra che si stiano creando delle divisioni tra chi potrebbe essere disposto a posticipare di qualche mese la chiusura definitiva delle centrali nucleari tedesche ancora attive, prevista per la fine dell’anno, e chi invece non ne vuole sapere. La dismissione del nucleare è sempre stata uno degli obiettivi principali dei Verdi in Germania e la questione è sentita soprattutto in Baviera, dove una centrale vicina a Monaco produce il 12 per cento dell’elettricità del Land e i serbatoi di gas naturale sono particolarmente sforniti.

Habeck ha anche rivolto alla popolazione degli appelli per ridurre il consumo di gas, suggerendo di fare docce più brevi e più corte e di ridurre l’uso degli impianti per riscaldare e raffreddare gli ambienti. In parte questi inviti potrebbero aver funzionato: l’Associazione federale dell’energia e dell’acqua (BDEW) ha detto che in tutto il paese si sta usando quasi il 15 per cento in meno del gas rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. C’entra però anche l’aumento dei costi dell’energia, che sono raddoppiati dalla fine del 2021 e aumenteranno ancora dal primo ottobre, con l’introduzione di una «imposta di solidarietà» di 5 centesimi per kilowattora, che ha lo scopo di compensare in parte l’aumento dei costi per gli importatori di gas.

D’inverno sarà più difficile imporre delle restrizioni sul riscaldamento e nel frattempo le stufette elettriche sono andate esaurite nei negozi di molte città. Per far fronte all’aumento dei costi per le famiglie il cancelliere Olaf Scholz ha promesso di aumentare i sussidi per gli alloggi e di introdurre delle misure per evitare gli sfratti di chi non riesce a pagare le bollette per il riscaldamento.

Anche le industrie, che consumano un terzo del gas usato in Germania, sono state invitate a cercare di ridurre i propri consumi e alcuni risultati sono stati ottenuti. Mercoledì l’azienda automobilistica Mercedes-Benz ha detto di aver ridotto del 10 per cento il suo uso di gas e che potrebbe anche dimezzarlo senza ridurre la propria attività industriale.

Una soluzione per ridurre i consumi degli uffici quest’inverno potrebbe essere fare un maggiore affidamento sul lavoro da casa, già sperimentato con la pandemia da coronavirus: l’abbandono degli uffici potrebbe portare a un risparmio del 5 per cento dell’energia secondo alcuni studi. In Baviera intanto alcuni politici si chiedono se, per consumare meno energia, sia il caso di cancellare per il terzo anno di seguito l’Oktoberfest, la tradizionale festa della birra che si svolge tra settembre e ottobre a Monaco e in molte altre città.