Quino avrebbe novant’anni

Il fumettista famoso in tutto il mondo per il personaggio di Mafalda è ricordato da Google nel suo doodle

(AP Photo/Natacha Pisarenko)
(AP Photo/Natacha Pisarenko)

Il fumettista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, più conosciuto come Quino, avrebbe compiuto oggi 90 anni: fu l’inventore e il disegnatore di Mafalda, uno dei personaggi più conosciuti della storia dei fumetti, le cui strisce uscirono tra gli anni Sessanta e Settanta e che ancora oggi sono ristampate e lette da diverse generazioni. Quino è morto il 30 settembre 2020 a 88 anni, dopo avere avuto un ictus, e il suo compleanno è ricordato da Google in un doodle che lo ritrae intento a disegnare.

Anche se Mafalda fu la sua creazione più famosa, Quino è conosciuto anche per le sue vignette e le sue strisce satiriche, pubblicate nell’arco di più decenni su decine di giornali argentini e internazionali. Negli anni Settanta, già dopo aver smesso di scrivere nuovi fumetti di Mafalda, lasciò l’Argentina dove era stata instaurata la dittatura militare di Jorge Videla, e si trasferì con la moglie a Milano dove avrebbe vissuto fino agli anni Duemila.

Quino era nato a Mendoza il 17 luglio del 1932, e aveva frequentato la scuola di Belle Arti per due anni ma, aveva spiegato lui stesso, «m’insegnavano a ritrarre modelli bellissimi: gessi, anfore, anatre impagliate, una chitarra… Ma io fin da piccolo volevo fare il cartoonist e mi sono rotto le palle. Ho smesso: è una cosa che rimpiango un po’, insieme alla mia mancanza di disciplina. Infatti ho dovuto imparare da solo cose che lì avrei imparato con meno fatica, come la prospettiva. Se non la conosci bene diventa un casino disegnare certe immagini, come ad esempio un campo sportivo».

Dopo la morte della madre e del padre, erano gli anni Cinquanta, Quino lasciò Mendoza per Buenos Aires dove iniziò a pubblicare su alcuni settimanali i suoi disegni con successo. Nel 1963 uscì il suo primo libro, Mundo Quino, una raccolta di fumetti umoristici muti con la prefazione dello scrittore Miguel Brascó. Brascó presentò Quino ad Agens Publicidad, che stava cercando un disegnatore per creare un fumetto che fosse «una via di mezzo tra Blondie e Peanuts», per pubblicizzare il lancio di una linea di elettrodomestici chiamati Mansfield il cui logo conteneva una M e una A e per questo il nome di alcuni personaggi doveva cominciare con la M. Così nacque Mafalda: Agens poi non fece la sua campagna, ma a Quino rimasero alcune strisce che usò per conto proprio dopo alcuni mesi.

Una donna cammina davanti a un murale di Mafalda a Buenos Aires (AP Photo/Natacha Pisarenko)

Mafalda è una bambina di sei anni, ha genitori qualunquisti, odia la minestra, ascolta i Beatles e con i suoi amici (Felipe, Manolito, Susanita e Libertà) si occupa di grandi avvenimenti: dalla guerra del Vietnam alla fame, dal razzismo alla questione femminista. La striscia venne pubblicata la prima volta il 29 settembre 1964 sul settimanale argentino più importante dell’epoca, Primera Plana di Buenos Aires. Il 9 marzo 1965 Quino interruppe il suo rapporto con Primera Plana e Mafalda passò al quotidiano El Mundo.

Dal 25 giugno 1973 Quino decise di non disegnare più strisce di Mafalda e dedicarsi a disegni e strisce con personaggi occasionali dedicati soprattutto al racconto e alla satira sociale e di vita quotidiana: «Ero stanco di continuare a ripetere che il mondo funziona male, che ci sono le guerre e la povertà. Niente è cambiato da allora e questa è una tristezza infinita». Continuò però a creare tavole umoristiche, vincendo vari premi e organizzando varie esposizioni nel mondo.