Il fast food che in Russia ha preso il posto di McDonald’s è a corto di patatine
Per colpa del cattivo raccolto e delle sanzioni occidentali
La catena di fast food che ha preso il posto di McDonald’s in Russia ha annunciato che nelle prossime settimane in molti punti vendita potrebbe avere difficoltà a fornire patatine fritte ai suoi clienti.
Vkusno i tochka (il nome della società, che in russo significa “Buono e basta”) ha detto in un comunicato ai media russi che il motivo è che lo scorso anno in Russia c’è stato uno scarso raccolto di patate. Ha spiegato inoltre che, dato che la società si rifornisce di patate prevalentemente dai produttori russi, al momento non è possibile trovarne una quantità sufficiente per soddisfare i bisogni di tutti i fast food, per via delle sanzioni internazionali contro la Russia. Gli unici mercati che possono offrire forniture di patate sufficienti all’azienza, al di fuori di quello russo, sono quelli dei paesi occidentali, che per via delle sanzioni non possono però esportare prodotti agricoli in Russia.
L’azienda ha detto di augurarsi che le patatine fritte possano essere reinserite nei menu dei propri ristoranti in autunno, grazie all’inizio del raccolto di quest’anno.
Subito dopo l’invasione dell’Ucraina McDonald’s aveva interrotto tutte le sue attività in Russia – in cui aveva aperto per la prima volta nel 1990 – e a metà maggio aveva annunciato che avrebbe venduto tutti i suoi 850 ristoranti. I ristoranti erano stati quindi venduti tutti all’oligarca Alexander Govor, che già gestiva in licenza più di venti locali di McDonald’s in Siberia. La cifra della vendita non è stata comunicata.
A giugno la società aveva comunicato il nuovo nome della catena di fast food e il nuovo logo: al posto dei due famosi archi dorati, simbolo di McDonald’s, erano stati scelti due bastoncini e un cerchio, che rappresentano in forma stilizzata due patatine fritte e un hamburger.
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