• Mondo
  • Giovedì 23 giugno 2022

La polizia litiga sulle responsabilità della strage di Uvalde

A un mese dalla strage nella scuola elementare del Texas, continuano a emergere errori ed esitazioni degli agenti

Uvalde, Texas (Brandon Bell/Getty Images)
Uvalde, Texas (Brandon Bell/Getty Images)
Caricamento player

Il capo della polizia del distretto scolastico di Uvalde (Texas), Pete Arredondo, è stato sospeso dai propri incarichi mercoledì in seguito alle indagini sulle azioni commesse dalla polizia durante la sparatoria alla Robb Elementary School dello scorso 24 maggio, nella quale erano stati uccisi 19 bambini e due insegnanti. La sospensione è di tipo cautelare in attesa dei prossimi sviluppi delle indagini, ma secondo vari commentatori conferma l’errata gestione dell’emergenza nella scuola elementare, dove Salvador Ramos, il diciottenne autore dell’attacco, ebbe circa un’ora di tempo per condurre la propria strage.

Le inefficienze della polizia sono state al centro di numerose discussioni e confronti nelle ultime settimane. All’emergere dei nuovi elementi sulle esitazioni e le attese degli agenti, che pur trovandosi nella scuola non intervennero tempestivamente per fermare Ramos, i familiari degli alunni uccisi hanno iniziato a chiedere il licenziamento di Arredondo, l’avvio di azioni disciplinari nei confronti degli agenti coinvolti e il massimo della trasparenza da parte delle istituzioni sulle indagini.

Le proteste e le richieste di provvedimenti sono diventate ancora più urgenti in seguito a un’udienza tenuta martedì nel Senato del Texas, alla quale ha partecipato Steve McCraw, responsabile del Dipartimento di pubblica sicurezza statale. McCraw ha definito la risposta della polizia un «fallimento umiliante» e ha accusato Arredondo di avere preso alcune «pessime decisioni» nella mattina del 24 maggio quando venne compiuto l’attacco.


Secondo le indagini, tre minuti dopo l’ingresso di Ramos nella scuola, c’era già una quantità sufficiente di agenti sulla scena in grado di fermarlo. Nonostante ciò, i poliziotti armati di fucili e con scudi protettivi attesero per circa un’ora nel corridoio della scuola, mentre Ramos si trovava in un’aula dove aveva preso in ostaggio vari bambini.

Alcune immagini del circuito di telecamere interno della scuola e quelle delle telecamere che indossavano gli agenti hanno confermato questa ricostruzione.

Agenti in uno dei corridoi della scuola elementare di Uvalde, pochi minuti dopo l’ingresso di Ramos nell’edificio

McCraw ha inoltre ricordato che dalle indagini è emerso che l’aula non poteva essere chiusa dall’interno. Non ci sono però prove che gli agenti avessero tentato di aprirla per entrare e fermare Ramos. Nel frattempo, diversi alunni nell’aula avevano provato a mettersi in contatto con le forze dell’ordine chiamando il numero di emergenza 911, altro segnale che molti di loro erano ancora vivi quando gli agenti si trovavano nel corridoio della scuola.

I responsabili di altre forze dell’ordine presenti sulla scena avevano più volte chiesto ad Arredondo di ordinare ai propri agenti di dirigersi verso l’aula, proprio perché i bambini al suo interno erano ancora vivi e in pericolo. Durante l’udienza in Senato, McCraw ha accusato Arredondo di non avere fatto nulla: «L’unica cosa che ha fermato un intero corridoio di solerti agenti dall’entrare nell’aula 111 e nella 112 è stato il comandante sul campo, che ha deciso di mettere le vite degli agenti davanti a quelle dei bambini».

Una protesta organizzata nella sede del Senato del Texas ad Austin per chiedere trasparenza e provvedimenti in seguito alla sparatoria nella scuola di Uvalde – 22 giugno 2022 (AP Photo/Eric Gay)

La testimonianza di McCraw ha portato nuova indignazione tra i genitori dei bambini uccisi e la comunità di Uvalde, ma ha anche spinto il sindaco della città, Don McLaughlin, a difendere l’operato della polizia del distretto scolastico. Nelle ultime settimane le autorità con responsabilità a livello locale e quelle a livello statale si sono più volte accusate a vicenda delle inefficienze nella gestione della sparatoria.

McLaughlin ha definito «una pagliacciata» la testimonianza di McCraw, dicendo di non avere sentito praticamente nulla sugli agenti di polizia statale che si trovavano fuori e dentro la scuola. Secondo la sua versione, in diversi momenti nei corridoi dell’edificio scolastico c’erano molti più agenti statali che del distretto scolastico. Il Consiglio della città di Uvalde sta cercando di difendere Arredondo, che riveste anche il ruolo di consigliere, e ha confermato che potrà apparire alle prossime riunioni nonostante la sospensione.

In un’intervista data un paio di settimane fa al Texas Tribune, Arredondo aveva cercato di difendersi, sostenendo di non essersi mai considerato il responsabile delle attività di polizia nel giorno della sparatoria, nonostante il proprio ruolo. Riteneva che qualcuno di più alto in grado fosse al comando delle forze di polizia intorno e dentro la scuola, non aveva con sé una radio e diede solo qualche ordine utilizzando il proprio telefono cellulare.

A distanza di un mese dalla sparatoria, non è ancora completamente chiaro perché la polizia impiegò così tanto tempo prima di fare irruzione nell’aula in cui si trovava Ramos. Molte informazioni, come quelle sulle comunicazioni tra gli agenti e le immagini delle loro telecamere, non sono state ancora rese pubbliche a causa delle indagini in corso. Nel frattempo le accuse reciproche tra vari corpi di polizia hanno contribuito a creare confusione e frustrazioni tra i familiari dei bambini uccisi, che chiedono chiarezza su quanto accaduto.