Perché si parla di minacce russe all’Italia

In un'intervista un funzionario diplomatico russo ha accusato il ministro Guerini e l'Italia per il sostegno alle sanzioni, in linea con la propaganda di stato

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (ANSA/GIUSEPPE LAMI)
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Buona parte dei giornali di domenica ha dedicato il titolo di apertura alle dichiarazioni di un funzionario del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov, che sabato ha dato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti un’intervista piena di lamentele e velate minacce nei confronti dell’Italia e di altri paesi europei.

L’intervista di per sé non è una particolare novità: simili dichiarazioni contro vari paesi occidentali sono piuttosto comuni nella propaganda russa. Lo erano già prima dell’inizio dell’invasione, e sono diventate molto frequenti nelle ultime settimane. Nel corso dell’intervista, peraltro, Paramonov cita con simile o maggiore evidenza anche altri paesi oltre all’Italia, come Francia, Spagna, e perfino Andorra e San Marino. L’intervista, dunque, non è una minaccia mirata all’Italia, quanto piuttosto un lungo elenco di lamentele e minacce contro alcuni di quelli che il governo russo ha definito “paesi ostili”. È fatta inoltre da un funzionario ministeriale di medio livello, cosa che ne riduce il peso diplomatico.

Tuttavia, sotto certi punti di vista quest’intervista ha vari elementi notevoli: è piuttosto raro che la Russia condanni o attacchi direttamente l’Italia, considerato il rapporto storicamente buono che hanno i due paesi.

L’intervista è notevole anche per alcune cose dette da Paramonov, che tra le altre cose ha ricordato come la Russia nel 2020 avesse inviato in Italia una “missione umanitaria” mentre il paese affrontava la prima ondata della pandemia da coronavirus.

Quella missione in realtà fu molto criticata: gli aiuti sanitari forniti non furono particolarmente rilevanti, mentre la presenza di mezzi militari russi sul suolo italiano fu considerata allarmante e sospetta. Paramonov, in ogni caso, la cita come segno dell’ingratitudine dell’Italia, che ora sta sostenendo le sanzioni contro la Russia.

L’intervista cita anche il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini che, secondo il funzionario russo, durante la pandemia chiese assistenza ai russi ma ora è uno dei principali «falchi» favorevoli alle sanzioni. Guerini, ai media italiani, ha descritto l’intervista come una provocazione.

È intervenuto anche il governo italiano, che ha difeso Guerini e ha aggiunto che «il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile».

Paramonov, infine, ha evidenziato la dipendenza energetica dell’Italia dalla Russia, e minacciato velatamente la possibilità di interrompere le forniture di gas e petrolio, parlando di «conseguenze irreversibili». In realtà, la dipendenza energetica riguarda anche la Russia, che senza i pagamenti dei paesi dell’Unione Europea per le sue esportazioni di gas, petrolio e carbone subirebbe gravissime conseguenze economiche.

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