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  • Lunedì 14 marzo 2022

In Francia non è più obbligatoria la mascherina in molti posti pubblici al chiuso

Ed è stato sospeso l'obbligo di certificato di vaccinazione, in seguito alla diminuzione di nuovi contagi da coronavirus

Controlli del Green Pass per l'accesso al museo del Louvre, a Parigi (Kiran Ridley/Getty Images)
Controlli del Green Pass per l'accesso al museo del Louvre, a Parigi (Kiran Ridley/Getty Images)

Da oggi, lunedì 14 marzo, in Francia non sono più in vigore molte delle restrizioni che erano state imposte nei mesi scorsi per contrastare la pandemia da coronavirus. È stato sospeso l’obbligo di certificato di vaccinazione – l’equivalente del Green Pass “rafforzato” italiano – per accedere a luoghi pubblici come trasporti a lunga percorrenza, ristoranti, bar, musei e cinema. Per accedere a ospedali e case di cura per anziani resterà invece obbligatorio quello che in Italia si chiama Green Pass “base”, ottenibile sia con la vaccinazione che con un tampone negativo.

Sempre da oggi nella maggior parte dei luoghi pubblici al chiuso non sarà più obbligatorio indossare la mascherina: tra questi ci sono negozi, ristoranti e palazzetti dello sport, per esempio, mentre la mascherina resterà obbligatoria nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, sui trasporti pubblici, negli ospedali e nelle case di cura per anziani. È stato tolto l’obbligo anche nelle scuole, dove per gli studenti dai 6 anni in su era stato introdotto nel settembre del 2020.

La decisione di togliere quasi tutte le restrizioni era stata annunciata due settimane fa dal primo ministro Jean Castex, in seguito alla diminuzione dei casi di contagio in tutto il paese. Castex aveva specificato che si tratta di una “sospensione”, il che vuol dire che, nel caso in cui i contagi tornino ai livelli di dicembre e gennaio, il governo potrebbe reintrodurle. Il governo ha comunque raccomandato alle persone vulnerabili – anziane o affette da patologie – di continuare a indossare mascherine negli spazi pubblici al chiuso.

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L’allentamento delle restrizioni è stato deciso a meno di un mese dalle elezioni presidenziali del 10 aprile, in cui il presidente francese Emmanuel Macron si è candidato a un secondo mandato, con buone possibilità di vincere di nuovo. Le restrizioni più dure erano state introdotte a fine gennaio proprio su volontà di Macron, che si era impegnato a «rompere le palle» («emmerder») il più possibile a chi non si era ancora vaccinato contro il coronavirus, in modo da indurlo a vaccinarsi per proteggere se stesso e il resto della popolazione.

Il picco dei casi era stato raggiunto a fine gennaio, con 359mila contagi al giorno in media mobile settimanale. Da allora però i casi erano rapidamente scesi, e nelle ultime settimane ne sono stati riscontrati in media circa 50mila al giorno.

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