Una canzone di Poldoore

Per dondolare mentre sparecchiate

AOOA.TV.
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Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Il Guardian ha intervistato Gavin Bryars su Jesus’ blood never failed me yet , che ha definito “la cosa più simile che questo paese abbia a un inno nazionale underground”.
Pitchfork invece ha parlato con Dan Bejar ( Destroyer ) del suo nuovo disco.
Girl Talk è il nome che si è dato un deejay americano che ha fatto cose molto divertenti una dozzina di anni fa mixando alla perfezione centinaia di cose note e meno note dei decenni passati (esempi su Spotify ). Ora fa un disco nuovo, con ospiti.

Home again
Poldoore (feat Balkan Bump)

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Restituiamo a questo mercoledì un po’ di robusta allegria e voglia – non dico di andare a ballare – ma almeno di dondolare mentre sparecchiate.

Mi ricordo di avere mandato una delle prime di queste newsletter, più di due anni fa, da un albergo di Amsterdam, riflettendo sui pochi musicisti olandesi che conoscevo (la battaglia di esattezza geografica per dire “Paesi Bassi” invece che “Olanda” incontra un inciampo quando si arriva al nome degli abitanti): era prima della pandemia, prima della guerra, prima di tutto, ed era solo due anni e mezzo fa. Me ne ricordo stasera perché ora sono in un albergo di Copenhagen, dove alla fine – tra molte indecisioni – sono venuto a usare questi biglietti per il concerto di Damon Albarn, comprati quando mi pareva che “da qui a marzo” le vite sarebbero tornate quasi normali. E soprattutto qui, lo sarebbero pure diventate: nelle ultime 24 ore non ho avuto una sola occasione di percepire che ci sia stata la pandemia, nessun controllo di niente, nessuno ha la mascherina, anzi ti invitano pure gentilmente a toglierla, come se fosse solo una costrizione, “qui non è obbligatoria”. Poi però c’è quella questione ucraina che esce dai monitor delle televisioni, e travolge ogni impressione di normalità.

Musicisti danesi, invece, cosa mi ricordo? Solo Lars Ulrich dei Metallica, direi. Forse qualcuno degli Aqua, quelli di Barbie girl . Il paese ha sicuramente di meglio che ignoro.

Invece i belgi hanno tradizioni assai più esportate, e i due paesi sarebbero commisurabili, ma probabilmente pesa l’influenza francese. Se vi chiedete cosa c’entrino i belgi, è che prima di venire qui avevo messo da parte per stasera questo deejay e produttore che si chiama Poldoore, che però è fiammingo, almeno a giudicare dal suo vero nome: Thomas Schillebeeckx. Ha fatto un disco da poco, ci sono cose anche più quiete, mentre questa è quella da mercoledì e da sparecchiare.

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