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  • Venerdì 4 febbraio 2022

La Cina sta con la Russia

In un comunicato congiunto, i due paesi hanno detto di essere contro l'espansione della NATO e hanno accusato gli Stati Uniti di voler creare instabilità

(Alexei Druzhinin, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
(Alexei Druzhinin, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)

In un momento in cui l’ipotesi di un’invasione russa dell’Ucraina viene considerata sempre più concreta, la Cina ha preso le parti del governo russo, che vuole impedire l’espansione della NATO in Ucraina e vuole limitare la presenza politica e militare dell’Occidente vicino ai propri confini. Russia e Cina hanno diffuso un comunicato congiunto venerdì, dopo che il presidente cinese Xi Jinping aveva incontrato il presidente russo Vladimir Putin, prima della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Pechino. Nel comunicato, la Cina ha accusato gli Stati Uniti di fomentare le proteste anti-cinesi a Hong Kong e la Russia ha sostenuto che il governo americano starebbe facendo lo stesso in Ucraina.

Russia e Cina, si legge nel comunicato, «si schierano contro qualsiasi tentativo di forze esterne di indebolire la sicurezza e la stabilità delle regioni vicine a entrambi i paesi», e per contrastare queste «interferenze […] rafforzeranno la cooperazione nelle aree sopracitate». Nel comunicato si dice anche che «le due parti si oppongono a un’ulteriore espansione della NATO e si rivolgono all’Alleanza del Nord Atlantico affinché abbandoni i suoi atteggiamenti da ideologia della Guerra Fredda».

Da ormai diverse settimane la Russia ha ammassato più di 100mila soldati al confine con l’Ucraina orientale, un territorio conteso da tempo tra governo ucraino e milizie separatiste filorusse: gli Stati Uniti spingono affinché la Russia ritiri i propri soldati dal confine e non minacci ulteriormente la sicurezza dell’Ucraina, mentre la Russia sostiene che gli Stati Uniti stiano ingigantendo la possibile minaccia di un’invasione dell’Ucraina e che abbiano ignorato tutte le richieste fatte.

Finora tutti i tentativi di risoluzione diplomatica sono falliti: nell’ultima settimana gli Stati Uniti hanno messo in stato d’allerta più di 10mila soldati per dimostrare agli altri paesi dell’alleanza la serietà dell’impegno nella crisi in corso in Ucraina.

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