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  • Lunedì 24 gennaio 2022

Gli Stati Uniti hanno iniziato a evacuare l’ambasciata in Ucraina

Per ora è stata ordinata l'evacuazione dei soli familiari del personale, per il timore di un'invasione russa

L'ambasciata degli Stati Uniti a Kiev, in Ucraina (Sean Gallup/Getty Images)
L'ambasciata degli Stati Uniti a Kiev, in Ucraina (Sean Gallup/Getty Images)

Domenica il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ordinato l’evacuazione di tutti i familiari del personale dell’ambasciata americana a Kiev, in Ucraina, e ha autorizzato l’evacuazione del personale non essenziale, per il timore di un’imminente invasione del paese da parte della Russia.

Il dipartimento di Stato ha specificato che l’evacuazione è stata decisa per precauzione, a causa dei continui tentativi della Russia di destabilizzare il paese e minare la sicurezza dei cittadini ucraini e di chi arriva in visita o vive in Ucraina. L’ambasciata per ora continuerà a lavorare regolarmente, ed è stato specificato che la partenza del personale non essenziale è solo volontaria, al contrario di quella dei familiari che invece è obbligatoria. A causa della possibile invasione da parte della Russia, domenica il dipartimento di Stato ha anche esortato i cittadini statunitensi a non andare in Ucraina.

Lunedì la decisione degli Stati Uniti è stata seguita da una analoga del Regno Unito, che ha richiamato tutti i familiari del personale della sua ambasciata in Ucraina, mentre l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha detto che non ci sono evacuazioni del personale europeo in programma: «A meno che il segretario di Stato statunitense Antony Blinken non abbia qualcosa da dirci di importante, il personale dell’Unione Europea non ha in programma nessuna evacuazione dall’Ucraina», ha detto Borrell. Sempre lunedì Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino, ha commentato la decisione degli Stati Uniti definendola “prematura ed eccessiva”, invitando la popolazione ucraina a mantenere la calma.

L’evacuazione di familiari del corpo diplomatico e del personale non essenziale è una pratica comune quando si teme possa iniziare un conflitto o in caso di altre situazioni di crisi: nel 2020, per esempio, gli Stati Uniti avevano ordinato l’evacuazione del personale non essenziale di tutte le loro ambasciate nel mondo, a causa dell’inizio della pandemia da coronavirus. In questo caso le decisioni annunciate dal dipartimento di Stato arrivano dopo una settimana molto tesa con la Russia, caratterizzata soprattutto dal fallimento dei colloqui sull’Ucraina.

Il dipartimento di Stato ha inoltre sottolineato come il governo degli Stati Uniti non sarebbe in grado di evacuare i cittadini statunitensi presenti in Ucraina nel caso di un’invasione russa, e per tale motivo è stato suggerito a questi ultimi di pianificare al più presto l’abbandono del paese.

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Della possibile invasione russa dell’Ucraina si sta parlando da circa due mesi, da quando la Russia ha iniziato ad ammassare più di 100mila soldati e armamenti lungo il confine con l’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici fatti finora per evitare un’operazione militare, nelle ultime settimane questa possibilità sembra essersi fatta sempre più concreta e secondo i servizi segreti ucraini e di vari paesi occidentali il governo russo potrebbe decidere di invadere il territorio ucraino a breve.

La Russia finora ha sempre negato di avere in programma un’invasione, ma il suo presidente, Vladimir Putin, ha chiesto che la NATO ritiri le proprie truppe da Bulgaria, Romania e dagli altri stati ex comunisti dell’Europa orientale che si unirono all’alleanza atlantica dopo il 1997, oltre alla rinuncia a far entrare nell’organizzazione l’Ucraina. A loro volta gli Stati Uniti hanno chiesto il ritiro dei militari russi ammassati al confine orientale ucraino.

Gli Stati Uniti nel frattempo hanno intensificato le consegne di armamenti all’Ucraina, per difendersi nel caso ci sia davvero un’invasione russa. Il dipartimento di Stato ha detto che il 22 gennaio è arrivata in Ucraina l’ultima spedizione di armi, per un valore totale di 200 milioni di dollari, e che gli Stati Uniti sono pronti a fornire ulteriore materiale bellico nel caso la Russia dovesse invadere l’Ucraina.

Lunedì inoltre diversi giornali americani, citando fonti nell’amministrazione del presidente Joe Biden, hanno scritto che gli Stati Uniti starebbero pensando di inviare truppe nei paesi alleati della NATO nell’Europa dell’Est. Sarebbe un netto cambio di strategia da parte di Biden, che finora aveva cercato di evitare il coinvolgimento di militari statunitensi e di portare avanti il più possibile i colloqui diplomatici per risolvere la crisi in Ucraina: una decisione ufficiale al riguardo dovrebbe essere annunciata nel corso di questa settimana.

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