Lazio, Lombardia, Sicilia e Piemonte passeranno in zona gialla

Ma non cambierà nulla, dato che non ci sono più differenze tra zone bianche e gialle

Alcune persone passeggiano nella zona dei Navigli, a Milano (Ansa/Paolo Salmoirago)
Alcune persone passeggiano nella zona dei Navigli, a Milano (Ansa/Paolo Salmoirago)

Il ministero della Salute ha deciso che da lunedì 3 gennaio anche Lazio, Lombardia, Sicilia e Piemonte passeranno in zona gialla, aggiungendosi a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e alle province autonome di Bolzano e Trento.

Di fatto, però, per queste regioni non cambierà nulla dato che, in base al decreto approvato dal governo il 23 dicembre, tra zona bianca e zona gialla non ci sono più differenze: fino a Natale l’unica differenza era l’obbligo di mascherina all’aperto, che prima valeva solo in zona gialla e che da allora vale però anche in zona bianca.

Nel monitoraggio settimanale le quattro regioni hanno superato tutte e tre le soglie che determinano il passaggio in zona gialla: un’incidenza settimanale dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti, un’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari da parte dei pazienti ricoverati per la COVID-19 superiore al 15 per cento, e superiore al 10 per cento in terapia intensiva.

A livello nazionale nell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (ISS) è stato rilevato un generale aumento del tasso di occupazione in terapia intensiva da parte dei pazienti ricoverati per COVID-19, passato al 10,7 per cento al 12,9 per cento del totale dei posti disponibili. Il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari è invece salito dal 13,9 per cento dello scorso monitoraggio al 17,1 per cento attuale, mentre l’incidenza dei contagi è passata da 351 a 783 casi per 100mila abitanti.

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