• Italia
  • Giovedì 23 dicembre 2021

I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia

L'aumento dei contagi è stato significativo e la provincia con l'incidenza più alta è stata Imperia, in Liguria

andamento casi coronavirus

Nell’ultima settimana c’è stato un significativo aumento dei contagi, e sono cresciuti anche i ricoveri in terapia intensiva e i morti. A causa dell’aumento dei ricoverati, Liguria, Marche, Veneto e provincia autonoma di Trento sono passate dalla zona bianca alla zona gialla, aggiungendosi alla provincia autonoma di Bolzano, alla Calabria e al Friuli Venezia Giulia.

La rapida crescita dei contagi, dovuta alla prevalenza della variante omicron, più contagiosa rispetto alle precedenti, porterà la cabina di regia a valutare l’estensione della zona gialla anche ad altre regioni. Tra quelle in cui la situazione epidemiologica sembra essere peggiorata rapidamente ci sono la Lombardia e l’Emilia-Romagna.

Tra il 16 e il 22 dicembre sono stati trovati 190.398 contagi, il 46,7 per cento in più rispetto alla settimana precedente.

C’è stato anche un aumento dei morti. Ne sono stati segnalati 899, il 27,3 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti. L’incidenza settimanale dei decessi continua a rimanere alta in Friuli Venezia Giulia, dove sono morte 4,5 persone ogni 100mila abitanti. L’incidenza è aumentata anche in Liguria, 2,5 morti ogni 100mila abitanti, e in Veneto, dove sono stati segnalati 2,4 morti ogni 100mila abitanti.

L’andamento dei decessi è stato in aumento nelle ultime settimane, ma come si può vedere dal grafico finora non ha seguito la crescita avvenuta nelle prime tre ondate dell’epidemia grazie all’efficacia del vaccino contro le forme gravi della COVID-19.

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (ISS), l’efficacia garantita dal vaccino diminuisce cinque mesi dopo la somministrazione della seconda dose e aumenta in modo significativo dopo la dose di richiamo, la cosiddetta terza dose. È importante sottolineare come questa diminuzione sia una cosa normale, che succede con molti vaccini: i livelli di anticorpi e di alcuni tipi di cellule immunitarie si riducono infatti nel corso del tempo, proprio come avviene tra chi si è ammalato e ha sviluppato in un modo diverso (e più rischioso) quelle risorse.

I benefici di un’estesa campagna di vaccinazione sono piuttosto evidenti anche dal grafico che mostra il confronto tra l’attuale situazione epidemiologica e quella dell’autunno dello scorso anno.

Nell’ultima settimana sono stati eseguiti 4,6 milioni di tamponi, il numero più alto dall’inizio dell’epidemia. Alla richiesta già elevata da parte dei milioni di non vaccinati dovuta all’obbligo di presentare il Green Pass per lavorare e per svolgere moltissime attività, si è aggiunta quella legata alle preoccupazioni per la rapida diffusione della variante omicron. Il risultato è che per fare un antigenico o un tampone molecolare spesso si devono aspettare diversi giorni, anche se si è sintomatici.

La provincia con la più alta incidenza settimanale di contagi è stata Imperia, in Liguria: 900 casi ogni 100mila abitanti. L’incidenza è stata alta anche nelle province venete, in particolare Treviso, 754 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, e Vicenza (601).

Sia la provincia autonoma di Trento, sia la provincia autonoma di Bolzano hanno superato il 20 per cento di posti letto occupati dai malati di COVID-19 sul totale dei posti disponibili nelle terapie intensive. Sono rispettivamente al 25,6 e al 21 per cento. ​​La soglia di allerta è stata fissata al 10 per cento.

Oltre all’incidenza dei casi e alla situazione nelle terapie intensive, per determinare il passaggio in zona gialla deve essere superata anche la soglia di allerta del 15 per cento nei reparti ordinari. Come si può osservare dal grafico, molte regioni hanno superato la soglia di allerta fissata per le terapie intensive, ma non nei reparti ordinari.

In Italia finora 48 milioni di persone hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus e, di queste, oltre 46,1 milioni risultano completamente vaccinate. Il 27,6 per cento della popolazione ha ricevuto la dose di richiamo.

Il prossimo grafico mostra l’andamento delle somministrazioni: la maggior parte riguarda le terze dosi. Negli ultimi giorni c’è stato un aumento delle prime dosi del vaccino dovuto principalmente all’inizio della campagna vaccinale per i bambini e le bambine dai 5 ai 12 anni.

La mappa mostra la percentuale di persone vaccinate in Italia sopra i 5 anni: all’interno di ogni regione si trova la percentuale di chi ha ricevuto almeno una dose, mentre il colore indica quella di chi ha completato il ciclo vaccinale (cioè ha fatto due dosi).