Per ora gli effetti della variante omicron sono economici

I dati sulla variante sono scarsi, ma la preoccupazione generale ha fatto crollare le borse, e si inizia a pensare ai rischi per la ripresa

Un uomo passa davanti a un tabellone che mostra il calo della borsa di Hong Kong venerdì 26 novembre (AP Photo/Kin Cheung)
Un uomo passa davanti a un tabellone che mostra il calo della borsa di Hong Kong venerdì 26 novembre (AP Photo/Kin Cheung)

Venerdì i mercati sono crollati un po’ in tutto il mondo, e diversi settori economici hanno cominciato a temere il ritorno di una crisi a causa della diffusa preoccupazione per la nuova variante proveniente dall’Africa meridionale, denominata “omicron” dall’Organizzazione mondiale della sanità e di cui però si sa ancora poco.

– Leggi anche: Sappiamo ancora troppo poco della variante omicron

Come hanno ribadito le autorità sanitarie, i dati disponibili sulla nuova variante sono estremamente limitati e occorreranno diversi giorni per avere valutazioni scientifiche più accurate. Ma i presupposti, anche a giudicare dal netto aumento dei contagi nella regione sudafricana del Gauteng, quella dove si trova Johannesburg e dove la variante si è diffusa, non sono incoraggianti. Queste preoccupazioni, benché ancora da confermare, sono state sufficienti per spaventare i mercati, e un po’ in tutto il mondo si è assistito a dinamiche simili a quelle della prima diffusione del coronavirus e successivamente delle varianti più preoccupanti, come la delta.

In generale, tutte le grosse borse sono crollate. Milano ha chiuso a -4,6 per cento, e in Europa le cose sono andate in maniera simile: Madrid ha perso il 5 per cento, Parigi il 4,7, Londra il 3,6. In mattinata erano crollate anche le borse asiatiche, mentre in serata ha chiuso in forte calo la borsa americana.

Come successo già altre volte quando le borse avevano temuto un peggioramento della pandemia, ne hanno risentito particolarmente i settori economici e le aziende che potrebbero essere danneggiate da eventuali restrizioni: come ha scritto il Sole 24 Ore, il settore dei viaggi ha perso l’8,7 per cento, il settore bancario il 6,8 per cento e quello delle auto il 6 per cento.

Tra i crolli più grossi c’è stato quello del prezzo del petrolio, sceso di oltre il 10 per cento nei vari listini; ad aver risentito del crollo generale sono state anche le società produttrici di aeroplani, come Airbus e Boeing, e le compagnie aeree, probabilmente influenzate dal blocco dei voli imposto da molti paesi del mondo sull’Africa meridionale: i cali sono stati in molti casi superiori al 10 per cento.

Al contrario, sono cresciuti in borsa i titoli delle aziende che potrebbero trarre benefici da misure come i lockdown: negli Stati Uniti, la società di videochiamate Zoom è cresciuta del 6 per cento, mentre Peloton, un’azienda che produce cyclette connesse a internet, del 5 per cento.

Le preoccupazioni per la diffusione della variante omicron arrivano peraltro in un momento in cui in Europa i nuovi casi stanno salendo notevolmente: già prima di venerdì molti analisti temevano che la nuova ondata europea avrebbe rischiato di rallentare la ripresa economica. È una preoccupazione che ha espresso per esempio il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che venerdì a un convegno ha detto che il peggioramento della situazione sanitaria in Europa porta «conseguenze oggi difficili da anticipare, anche se gli indicatori di breve periodo continuano a essere nel complesso favorevoli».